sabato 26 luglio 2014

PERCEPTION, la percezione delle cose


Giovedì sera, ritornata dal lavoro, mi sono seduta davanti alla tv convinta che Rai 2 trasmettesse un nuovo episodio di BEAUTY AND THE BEAST, la seconda stagione. Avevo seguito gli episodi della prima con un certo entusiasmo che poi si era pian piano affievolito, ma ero incuriosita nei confronti delle nuove puntate e mi chiedevo come avrebbero portato avanti la storia. Dopo una manciata di capitoli nuovi, ecco la solita sorpresa che tanto caratterizza la televisione italiana. Trasmettevano un film, IN FUGA CON MIA FIGLIA, e di BEAUTY AND THE BEAST neanche l'ombra. Capisco che a guidare la programmazione  debba essere l'audience, ma comprensibile è stato il mio disappunto. Per fortuna avevo adocchiato su RAI 3 un altro telefilm che stavano trasmettendo e che per una sorta di fedeltà all'altro che stavo seguendo da più tempo (fedeltà solo mia e ormai fuori moda secondo la programmazione rai) non avevo potuto seguire.

PERCEPTION mi ha attirato subito dal promo innegabilmente per il suo protagonista, Eric Mccormack che mi ha fatto compagnia per tanti di quegli anni da poterlo considerare assolutamente familiare. Certo al tempo vestiva gli eleganti abiti di Will, affiancato dalla divertente Grace, mentre qui è calato in un ruolo molto più problematico e intenso. Malgrado fossi indietro di qualche episodio, sono subito entrata nella storia.

Daniel Pierce è un professore universitario specializzato in neuroscienza che si divide tra i suoi studenti e la sua collaborazione con l'FBI. E' stata una sua ex allieva, Kate Moretti, a contattarlo pensando che possa dare un contributo prezioso alle indagini grazie alla sua capacità di capire le persone e le situazioni da un punto di vista assolutamente nuovo ed innovativo. Daniel non è soltanto una persona intelligente, dotata di acume e capacità di osservazione. E' capace di percepire la realtà attraverso un filtro assolutamente unico, in quanto malato di una forma di paranoia acuta, accompagnata anche da schizzofrenia, che lo induce ad analizzare le situazioni in maniera maniacale.

Lo schema è quello solito di tanti telefilm polizieschi: una coppia formata da un poliziotto ed un collaboratore (come in ELEMENTARY, CASTLE, THE MENTALIST per citare alcuni esempi), preferibilmente un uomo ed una donna, un omicidio e le indagini che portano alla soluzione. Eppure vedendo un paio di episodi giovedì devo dire che PERCEPTION mi ha subito conquistato. Ovviamente il fascino è tutto concentrato sul protagonista, diviso tra personaggi reali ed altri che lo affiancano di dubbia origine. Il giovane e brillante studente che Daniel rimprovera per non concentrarsi al massimo sui suoi studi, troppo preso dalla musica e dalle ragazze, si rivelerà essere lo stesso Daniel di molti anni prima, un Daniel sano, non ancora colpito dalla malattia, che aveva una percezione della vita e della realtà completamente diversa. Intenso anche l'incontro con lo studente di football, a cui ha diagnosticato un male alla testa che gli impedirà di giocare per il resto della vita. Pensando anche a se stesso e al cambiamento che la malattia ha portato alla sua vita, ci regala una riflessione quanto mai vera ed autentica, anche se stranamente amara. I sogni non sono scritti nella pietra. Possono anche cambiare..

Bella scoperta, anche se in definitiva fatta troppo tardi, perchè la prima stagione di PERCEPTION è di soli dieci episodi e quelli che ho visto giovedì erano il settimo e l'ottavo. Spero di recuperarla, perchè mi sembra che meriti.



Daniel Pierce: Le nostre ambizioni ed i nostri sogni ci offorno uno squarcio di una bella giornata e ci possono aiutare ad attraversare un giorno alquanto grigio. Ma l'ambizione è una cosa ambigua. Può accecarci con il prezzo del successo, ci può consumare, portandoci ad ossessioni pericolose o ad un vuoto edonismo. Ma non importa quanto siamo caricati da questo naturale impulso neurologico. L'ambizione non è scavata nella roccia. I sogni cambiano. E anche se non riusciamo a scalare le montagne, c'è sempre la possibilità di muoverle. Come dicono i bardi inglesi, non puoi sempre avere quello che vuoi, ma se provi qualche volta puoi trovare ed avere quello di cui hai bisogno.

IMMAGINI TRATTE DALLA SERIE











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