domenica 10 aprile 2016
LA ESCLAVA BLANCA - A DIO E AL DIAVOLO (Cap 47)
La frase più significativa di quest'episodio la dobbiamo a Felipe Restrepo. Lo so, alla fine penso sempre a lui, ma l'astuto avvocato è in qualche modo la coscienza pulita e limpida che fa da portavoce al nostro gruppo di eroi. Avendo scoperto quello che le malelingue mormorano sulla povera Anna e quello che ha fatto il prete in chiesa, va a consolare la donna e le espone la sua insofferenza sull'ipocrisia delle persone. "Rivolgono le loro preghiere a Dio e al Diavolo", mostrando fuori una faccia e dentro un'altra.
Ed ecco Nicolás che finge di essere il padre esemplare ed il marito affettuoso, anche se poi la notte sevizia la povera Bume, per vendicarsi di Eugenia, distrutta dal dolore. Regala alla bella moglie una collana di pietre preziose da indossare per la festa di compleanno della figlia, ignorando che Lucia è ben lontana dall'essere la creatura decorativa che lui pensa.
Victoria cerca di controllare la sua insofferenza, conscia che la festa di compleanno di Isabelita è solo il pretesto per introdurre la polvere da sparo, rintracciata al porto da Felipe, nel famoso tunnel. Sarà Tomas, che ha lavorato nelle mine, a introdurla e farla saltare, per aprire l'accesso al mare e alla loro libertà.
Isabelita è euforica ed ingenua. Sta diventando donna e pensa che incontrerà il suo Gabriel, che è parte del complotto, insieme a Jesus e Manuela. Alla festa partecipano tutti i personaggi in vista: il generale con Alonso, il prete intervenuto per benedire.
Sono solo rituali che nascondono il marcio e gli scopi più profondi di tutti loro. Dopo la messa e la benedizione, sapientemente girati e sovrapposti alle immagini del frenocomio dove Morales si libera ed uccide il suo torturatore, mentre Granados lo sta cercando (su incarico di Nicolás) per eliminarlo, inizia la festa di Isabelita, tra canti popolari e musica.
Nel tunnel Tomas aspetta lo scoccare delle quattro, ovvero quando ci saranno i fuochi d'artificio che copriranno il rumore della deflagrazione. Tutto è stato calcolato nei più piccoli dettagli e gli ospiti consapevoli cercano di fingere che non ci sia nulla di particolare.
Victoria avvicina il padre e cerca di fare appello alla sua coscienza, ma l'uomo nega e corre via, come se potesse sfuggire ai demoni che vivono dentro di lui. La ragazza non sembra avere molta speranza su un suo scrupolo che possa indurlo a parlare, ma comunque lo ringrazia per averle salvato la vita molto anni prima.
Zone d'ombra e momenti di luce: ogni personaggio sembra come scisso in due, in bilico tra l'oscurità più profonda e la possibilità di ritrovare il chiarore.
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