mercoledì 11 dicembre 2013
CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO DI E.L. JAMES
Ero molto curiosa di leggere questa saga, perchè se n'era molto parlato ed ovviamente il passa parola spesso ci induce almeno ad aprire la prima pagina. Ero incuriosita, ma temevo una di quelle storielle piccanti dove la protagonista si lascia deviare e finisce per passare da una storia senza senso ad un'altra. Quando ho capito che non era così e che c'era un filone "romantico", mi sono detta che potevo tentare l'avventura.
Che dire? Alla fine della lettura di tutti e tre i volumi mi resta un'infatuazione vaga per Christian Grey che non so se è frutto del suo vero ispiratore, quel Edward Cullen che è alla base del suo personaggio.
Non avevo letto che le varie vicende nascevano come una fan-fiction della saga Twilight, ma addentrandomi nella lettura, pagina dopo pagina, coglievo vari rimandi. Ovviamente privati del contesto fantastico è difficile radicarli, ma la pericolosità di Christian Grey non può non ricordarci il pericolo rappresentato da Edward e quella sua parte profonda che desidera addirittura uccidere il suo oggetto d'amore, ovvero Bella.
Anastasia Steele è una ragazza poco più che ventenne particolarmente bella, ma inconsapevole, goffa e timida che finisce per catturare l'attenzione di un Dominatore come Christian. I loro sono due mondi completamente diversi che per uno strano scherzo del destino (o per il raffreddore che blocca il tornado Kate Karavagh) finiscono per incontrarsi.
Christian si avvicina ad Anastasia convinto che lei possa avere tutte le caratteristiche per diventare una delle sue nuove sottomesse, ma pian piano scopre molte differenze e quando ormai Ana è incapace di firmare il contratto e gli dice che lei non può accettare quel lato oscuro che lo domina, per Christian è troppo tardi perchè è finito nella rete dell'amore.
Cinquanta sfumature sono quelle dell'animo tormentato di Christian e dobbiamo dire che il personaggio finisce per dominare in tutti e tre i romanzi. Christian tenero, Christian oscuro e pericoloso, il Christian romantico, il Christian sadico, quello furioso (terribile è la scenata che fa ad Ana quando scopre che è incinta), il Christian disperato (quando lei lo lascio o quando lei è ricoverata in ospedale), il Christian bambino o il Christian lucido e spietato uomo d'affari.
L'elenco potrebbe essere infinito.
Ana finisce per amalgamare tutte le sue sfumature e come un balsamo finirà per curare ferite che lui si porta dentro fin dalla terribile infanzia traumatica. Il suo rapporto deviato con le donne, la sua propensione alla violenza, nascono da quei quattro terribili anni passati accanto alla madre biologica. E se molto sono riusciti i genitori adottivi a fare per lui, quel lato oscuro continua a vivere in lui fino a quanto Anastasia non gli dimostra che è degno d'amore.
Raccontata così devo dire che la storia merita un dieci pieno. E' una di quelle saghe che non si dimenticano facilmente. Restano però tantissime innegabili pecche che non si possono trascurare in una valutazione globale. La scrittura è quella che è. Non siamo certo di fronte ad una nuova scoperta di stile. Inoltre ci sono momenti di noia mortale. Le scene che si ripetono all'infinito e che pur presentando posizioni diverse finiscono per riproporre le stesse inevitabili situazioni dopo un po' diventano piuttosto ripetitive e molto si perde.
Ho amato molto di più la parte narrativa, l'evoluzione delle vicende e le dinamiche interiori di Christian.
Sicuramente è una lettura che incuriosisce e vale la pena farla.
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