Arrivata alla visione della 122esima puntata, non si può negare che la società turca è fortemente basata sulla famiglia. Nihan rinuncia al suo grande amore per l'affetto e il legame con il fratello. Kemal, pur combattendo per quello in cui crede, subisce dal fratello e dalla sorella di tutto, ma continua a considerarsi legato a loro da vincoli indissolubili. In una società occidentale, Nihan avrebbe mandato a farsi benedire il fratello viziato, non sacrificando se stessa e l'uomo della sua vita per qualcuno che non sembra mostrare un briciolo di gratitudine, ma che lo rivendica come un diritto. Kemal si sarebbe sbarazzato della zavorra della famiglia già da una vita. Non che siamo tutti cinici e orfani, ma sicuramente l'individuo ha un suo spazio significativo nel mondo anche svincolato dalle radici.
Mentre tutto sembra ribollire, in attesa che Kemal possa fare un passo avanti e salvare Nihan dalle grinfie del marito che la vigila notte e giorno, il nostro eroe convoca sorella e fratello in un ristorante sul mare. Devo dire che ENDLESS LOVE ci offre l'immagine di una città decisamente affascinante, per ambientazione. Seduti davanti al mare, il fratello preferito cerca di appianare tutte le distanze che separano i tre, dicendo che saranno sempre fratelli, nonostante le scelte fatte e cede a Zeynep le chiavi della sua casa, dicendole che potrà sempre lasciare Ozan e la villa dove vive. Inoltre ha trasferito soldi sul conto dei due nel caso dovessero avere problemi. Sembra un addio, per come lo interpreta anche Tarik, preoccupato da quello che potrebbe fare l'uomo.
In effetti Kemal si sta recando in miniera dove ha dato appuntamento al suo rivale, Emir, sfidandolo ad andare da solo. Anche se Gallip, avendo ricevuto il proiettile che lui aveva mandato al padre di Kemal come minaccia, scongiura il figlio di non andare, c'è un'innegabile attrazione tra i due ed Emir parte deciso ad affrontare il suo rivale.
Altro episodio degno di nota in questo breve spezzone di episodio, è Nihan che, contrariamente all'immagine della donna turca che noi occidentali siamo abituati a concepire, si fa portare in ospedale un megafono da Leyla, per parlare con i giornalisti, tenuti lontani da lei dall'apparato di vigilanza di Emir. Decide di agire di testa sua, come fa sempre e comunica con loro ribadendo che la differenza di trattamento sui giornali, rispetto al marito che l'ha sempre tradita pubblicamente, è dovuta al fatto che lei è una donna, ma questo non significa niente. Il suo corpo, la sua vita appartengono solo a lei che può farne quello che desidera perché è solo a se stessa che deve dare conto. Discorso decisamente femminista da applaudire.
La risposta indignata del marito, quando legge l'intervista online, è quella di chiamare i giornali e di chiarire che sono tutte fandonie quelle inventate sulla moglie e il suo socio d'affari, che il suo matrimonio va perfettamente e che lui ripone in Kemal una fiducia assoluta, essendo un vecchio amico di famiglia. La facciata prima di tutto, signor Kozcuoglu. E intanto il telespettatore è lanciato verso la miniera in attesa dello scontro tra i due.
Nessun commento:
Posta un commento