domenica 4 marzo 2018

ANGELICA SI RIBELLA di Anne e Serge Golon- Vol. IX

Ero rimasta con il fiato sospeso, dopo la fine di ANGELICA SCHIAVA D'ORIENTE, con un romanzo che lasciava il lettore in trepida attesa del seguito, come accade oggi con molte saghe e con tante serie televisive. Dopo le turbolente vicende che avevano condotto la nostra eroina attraverso un'avventura quanto mai disperata, attraverso il deserto, in fuga dagli uomini del Muley Ismael, arrivata a Ceuta, terra di salvezza, Angelica era stata abbandonata da Colin, che aveva scoperto la sua vera identità, e arrestata dagli uomini del Re.


L'inizio del nuovo libro dedicato alle vicende di Angelica de Peyrac e de Plessis-Belliére riprende esattamente dove l'avevamo lasciate, con la nostra protagonista vessata dagli uomini inviati da Luigi XIV. Questi non riescono proprio a capire come una donna come lei possa essere riuscita a conquistare uno dei sovrani più potenti della storia, ma la verità è che l'esperienza del deserto è servita ad Angelica per rinascere e capire i veri valori della vita.


Lontana da Versailles, dai suoi intrighi, dalla sua dubbia moralità, la donna scopre di aspettare un figlio di Colin e spera, malgrado l'abbandono, di poter portare avanti la gravidanza. Questo è un altro figlio voluto, un figlio dell'amore, che si contrapporrà poi con le vicende successive. L'illusione di questa maternità che potrà in qualche modo purificarla dalla vita fatua e insignificante della corte dura solo lo spazio di pochi giorni.


Il Re ha ordinato di incarcerarla, per costringerla a meditare sull'offesa subita. Luigi XIV è in realtà ancora innamorato di lei, come dimostra in una lettera che le invia con un suo emissario, ma l'offesa è stata profonda, in quando Angelica ha disobbedito ai suoi ordini, che le vietavano tassativamente di lasciare Parigi per andare a cercare il marito scomparso.


Angelica resiste ad ogni tipo di pressione e quando perde il bambino che aspetta, per via di un incidente di carrozza, provocato dalla guida irresponsabili degli uomini a cui è affidata, il suo mondo sembra precipitare nuovamente.


Disperata, non intenzionata a cedere alla richiesta del Re, che sarebbe pronto al perdono se lei cedesse una parte delle sue terre e si sottoponesse ad una forma di umiliazione pubblica, nonché finalmente accettasse di cedere al desiderio del Sovrano, la nostra eroina pensa che l'unico modo per potersi riprendere è tornando nella sua terra, nel Poitou, nel castello di Plessis-Belliére, dove ritrova il figlio avuto da Philippe.


Controllata a stretto giro dagli uomini del Re, che arrivano nella regione anche per piegare la ribellione che divampa contro le autorità e il sovrano, Angelica cerca di portare avanti la sua vita, di godersi i suoi figli e di tollerare i soprusi dei soldati che, senza nessun rispetto, continuano a vessare la sua vita e quella degli abitanti della regione.


Mentre Angelica cerca di capire cosa fare della sua vita, lottando contro l'astio che le impedisce di piegarsi ai voleri del Re, anche se in questo modo condanna i suoi figli alla lontananza da lei e dalla miseria, l'insofferenza nei confronti di Versailles cresce sempre di più, soprattutto per le violenze inflitte alla minoranza religiosa degli ugonotti, che dovrebbero essere convertiti.


Quando Angelica, riconciliatasi con Florimond e con il figlio piccolo, comincia a meditare che forse dovrebbe accettare il Re, per permettere al figlio maggiore di riavere tutto quello che era suo di diritto, per eredità paterna, ma che gli è stata sottratta ingiustamente, la scintilla della rivolta divampa pericolosamente travolgendo la loro vita per sempre.


La terribile notte di Plessis segna per sempre il destino di Angelica, più di quanto lo abbiano fatto le mille sciagure che l'hanno travolta nel corso della sua vita travagliata. I soldati del Re, convinti che lei abbia in qualche modo aiutato e sostenuto i rivoltosi, arrivano mettendo a ferro e fiamme l'antica dimora dei Plessis- Belliére, uccidendo il figlio minore di Angelica e abusando di lei selvaggiamente.
Innegabilmente la scena del suo risveglio, il mattino dopo l'assalto, quando ritrova il corpo decapitato del figlio, sono di quelli che segnano il lettore per sempre, ma sono anche la legna che alimenterà il fuoco della ribellione di Angelica, che era stata proprio sul punto di cedere alla volontà del re. 


Florimond è sparito per sempre, probabilmente fuggito dietro al desiderio di ritrovare il padre. Angelica, sola, sconvolta nell'animo e nel fisico, si rivolge alla sua gente, quella del Poitou, invocandoli a ribellarsi contro i soprusi del sovrano oppressore, rivendicando il diritto di scegliere, di credere e di vivere liberamente. Questo la trasformerà nel simbolo ella rivolta contro il Re.


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