Si sporse fino a schiacciare una guancia contro le sbarre. Intravide il mare, pensò al padre.Lui contemplò la schiuma biancoazzurra sollevata dalle eliche. Si guardarono senza saperlo attraverso milioni di onde.
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Ammirò la bellezza oscena della baia. Gli sembrò nuda ed arresa. Palermo era un'infinita Diana a gambe aperte con il mare che le veniva dentro.
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L'aria sapeva di tabacco e di liquore alla rosa, tutti si attendevano solo di rincasare sulle gambe malferme, per cadere in pasto ai sogni.
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La destra di Michele scivolò lungo la sua schiena. La sentì fremere al tocco come una chitarra al primo accordo. si fronteggiarono in un duello di sguardi. Il corpo di Michele la rifiutò, quello di lei lo attrasse, intrecciarono le dita e indietreggiarono di un passo. Disegnarono con i piedi la complessa geometri di un amore.
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I loro corpi si stritolarono in un abbraccio di amore feroce, quello di chi è in ritardo sulla vita. Si baciarono come i clandestini, i poeti e gli uccelli. Sembravano beccarsi reciprocamente alla scoperte del tesoro nascosto nella bocca dell'altro, con l'insaziabilità degli amori nati senza preavviso, svincolati da ogni giudizioso ragionamento.
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L'adesione assoluta tra un uomo e una donna genera un incendio che incenerisce chiunque ostacoli la traiettoria di due grandi amanti.
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«Quando la vita ci fa troppo male, a volte si scusa con un miracolo.»
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Sapevano che la felicità non si presenta mai due volte nello stesso modo e diluirla o risparmiarla è impossibile. La consumarono tutta. Vissero e furono vissuti dalla pampa argentina.
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Il dolore è una voliera dove restano intrappolati magnifici uccelli multicolori: l'amore rifiutato, il viso scomparso di una persona cara, le speranze perdute.
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Assaporò il miele amaro distillato dall'assenza materna. Definitivamente espulsa dal suo grembo si ritrovò intrappolata fra la vita e la morte, in apnea, nell'attimo che precede il primo, vero respiro: quello adulto in cui la vita si sceglie.
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"I figli non si lasciano a terra" era vero e ingiusto esattamente come l'aver forzato Caterina a seguirlo a Buenos Aires. Conchiglia trafugata al mare delle Femmine, nel Nuovo Mondo aveva smarrito tutti i suoi magnifici colori, fino a perdere la vita.
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Anche questo era Argentina. Ricchezze immense concentrate nelle tasche di pochi, amore e disprezzo, saccheggi, banche d'affari e conventillos per disperati in cerca di fortuna. La chitarra e il pugnale.
Non era cambiato niente e mai niente sarebbe cambiato, né in lui né in Sicilia.
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