Angelica alla corte del re di Anne e Serge Golon (Vol IV) - Citazioni
FRASI TRATTE DAL LIBRO
Di menzogna in menzogna, di idea in idea, di audacia in audacia. sarebbe riuscita a salvarsi, a salvarli. Ne era sicura.(Angelica pensando a se stessa e ai figli)
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La ricchezza è la chiave della libertà, il diritto di non morire, di non veder morire i figli, il diritto di vederli sorridere. Se i suoi beni non fossero stati confiscati, ella avrebbe sicuramente potuto salvare Joffrey. Ma subito la giovane donna scosse la testa. A questo non doveva più pensare, perché allora il gusto della morte le si insinuava nelle vene ed ella era presa dal desiderio di dormire in eterno, come si può dormire sul filo d'un acqua che vi trascina.
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Cantor era la sua forza, Florimond la sua fragilità: rappresentavano i due poli della sua anima.(Angelica pensando ai figli)
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«Tu sei un ricordo troppo atroce per noi, una catastrofe, una caduta che ci ha spezzato il cuore, per quel poco che ne abbiamo. Per fortuna, pochi hanno saputo che eri nostra sorella...tu, la moglie dello stregone bruciato vivo in piazza de Grève!».(Il fratello ad Angelica)
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«Gli uomini hanno corrotto tutto ciò che hanno toccato. Di quello che Iddio ha dato loro di più sacro, la religione, essi hanno fatto un guazzabuglio di guerre, d'ipocrisia e di sangue che mi fa venire il vomito. In una giovane donna che ha voglia di essere baciata in un giorno d'estate, penso che Dio riconosca almeno l'opera della sua creazione, visto che è stato lui a farla così».(Angelica a Audiger)
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«Voglio te. La tua vista ed il tuo contatto bastano a saziarmi. Voglio le tue labbra a ciliegia, le tue gote di pesca.Tutto di te è diventato commestibile.Non si può sognar di meglio per un poeta affamato...La tua carne è tenera».(Claude Le petit ad Angelica)
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«Non ho già una volta arrischiato la vita e la carriera per voi? Potevo ben rischiarla una seconda volta. Voi siete, signora, ahimè, una deplorevole abitudine, e temo davvero che, nonostante una mia naturale prudenza, sarà per questo che finirò con rimetterci la pelle».(Desgrez ad Angelica dopo che Sorbona l'ha salvata dagli aggressori della Maschera Rossa)
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«Se non sono capace di trattenere un uomo per un quarto d'ora, mi domando perché mai Dio mi ha fatto nascere di sesso femminile».
(Angelica pensando a come fermare Desgrez dal raggiungere Claude a Montmatre)
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«Occhi verdi: un colore che porta disgrazia. È dunque vero», si disse. «Io porto disgrazia a chi mi ama ... o a chi amo».(Angelica pensando a Claude il poeta, a Nicola e a Joffrey)
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«Ancora un consiglio, signora, se lo permettere ad un modesto poliziotto: guardate sempre davanti a voi, non volgetevi mai al passato. Evitate di rimuovere le ceneri... quelle ceneri che sono state disperse al vento. Perché, ogni volta che ci pensate, vi verrà desiderio di morire. E io non sarò sempre lì per risvegliarvi in tempo...».(Desgrez ad Angelica)
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«Vi conosco bene, signora Morens. Vi ho veduta in casa di Ninon e di altre persone. Siete allegra come una fanciulla, bella come una cortigiana e avete il cuore riposante di una madre. Inoltre, sospetto che siate una delle donne più intelligenti del regno. Ma non ne fate mostra, perché siete furba e sapete che gli uomini temono le donne sapienti».(Il principe di Condé ad Angelica)
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Aveva lottato troppi anni con la sorte con strumenti di talpa rissosa. Ecco che la incontrava faccia a faccia sul suo terreno, nella sua follia. L'avrebbe affettata alla gola, l'avrebbe pugnalata. Anche lei era pazza, pericolosa e incosciente come la stessa sorte. Erano pari!(Durante la partita dell'oca quando Angelica vince al Principe di Condé il palazzo di Joffrey de Payrac)
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«Lo hai riconosciuto?».«L'ho riconosciuto come un cane riconosce il padrone, ma non ho visto il suo volto. Portava una maschera...una maschera di acciaio brunito...Ad un tratto si è cacciato nel muro e non l'ho visto più».
(Angelica interrogando il vecchio Pascal sul fantasma di suo marito)
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«Tu sei come un diamante», disse, « una pietra nobile, dura, intransigente...ma semplice e trasparente. Ignoro quali colpe tu abbia potuto commettere durante questi anni in cui sei scomparsa, ma sono convinto che, se le hai commesso, è stato perché, spesso, non potevi fare diversamente. Tu sei davvero come i poveri, Angelica, pecchi senza saperlo, contrariamente ai ricchi e ai grandi...».(Il fratello Raimond ad Angelica)
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«Joffrey, dove sei? Perché questa luce che si precisa quando la fiamma del rogo si è spenta da cinque anni... Se tu erri ancora sulla terra, ritorna da me!».(Angelica pensando al primo marito)
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«Ninon de Lenclos ha ragione», disse ancora a se stessa; «quella che provoca, in amore, i maggiori malintesi, è che gli orologi del desiderio non suonano sempre alla stessa ora».
Guardo sempre con piacere i film di Angelica ma i libri sono un'altra cosa... Grazie per queste citazioni! E'stato bello ritrovare i personaggi di una delle mie serie preferite. :)
RispondiEliminaAvevo visto solo i film, quando ero una bambina, e non ero riuscita a procurarmi i romanzi che erano rimasti un desiderio non realizzato. Adesso che me li sono procurati, li sto leggendo davvero con piacere. È una storia emozionante con un'eroina indimenticabile. ❤
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