AN ECHO IN THE BONE
VOLUME XIII
«Quando la luce sbiadisce, arriva la notte... e, quando torna di nuovo, è la notte che sbiadisce, aye?
(JAMIE A CLAIRE)
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«Credi che io non abbia paura?» mi domandò sommessamente. «Quando faccio il mio lavoro?» «Oh, certo che ne hai. Ma lo fai comunque. Sei un fottuto giocatore d’azzardo... e la scommessa più grande di tutti è la vita, no? La tua... o quella di qualcun altro.»
(CLAIRE A JAMIE)
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na vita in cambio di una vita, Mr. Murray», disse sottovoce. «Adesso siamo pari. Fa’ in modo che non ti veda, la prossima volta. Potrei non avere scelta.
(WILLIAM A IAN)
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«Non sapevo se ridere o piangere, Sassenach», disse. Si tolse la mano dalla faccia e, in effetti, ebbi l’impressione che stesse facendo entrambe le cose. Le ciglia erano bagnate, ma notai una contrazione agli angoli della bocca. «Ho perso un famigliare e ne ho trovato un altro, tutto nello stesso momento... e, un istante più tardi, mi sono reso conto che, per la seconda volta nella mia vita, ho rischiato di sparare a mio figlio. » Mi guardò e scosse la testa, non sapendo se abbandonarsi a una risata o cedere allo sgomento.
Non avrei dovuto farlo, me ne rendo conto. È solo che... d’un tratto ho pensato, E se la terza volta non sbagliassi? Così ho ritenuto di... di dovergli parlare. Come uomo. Nel caso non avessi un’altra possibilità, aye?
(JAMIE A CLAIRE)
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«Non sono preoccupato di scoprire che mi ami», le disse lui, passando a un tono confidenziale, e mentre pronunciava quelle parole sentì che corrispondevano al vero. «Non adesso. Piuttosto, temo che tu possa morire, per questo.»
(IAN A RACHEL)
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«Credo di essermi sentito come te», le sussurrò, troppo piano perché lei potesse svegliarsi. «Quando hai attraversato le pietre. Era come se il mondo fosse ancora lì... ma non era lo stesso di prima
(JAMIE PARLANDO A CLAIRE DOPO IL RITORNO A LALLYBROCH)
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«Attraverserai il purgatorio come una nuvola che si leva in cielo, dal momento che non ricordo che tu mi abbia mai raccontato una bugia.»
Ian sorrise con immenso affetto.
«Aye, ne ho dette, di tanto in tanto. Ma no, non a te
(JAMIE ED IAN)
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Non puoi partire», sussurrai, urgente. «Lo so, Jamie.» Allora aprì gli occhi e mi guardò, lo sguardo cupo per l’angoscia. «Non posso lasciarti andare. Non senza di me.
(JAMIE E CLAIRE)
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«Credi che ci sia la minima possibilità di arrivare entro dieci miglia da Lallybroch senza che lo sappiano già tutti? Non temere, Sassenach», mi aveva rassicurata. «Nell’istante stesso in cui siamo entrati nelle Highlands, da Loch Lomond a Inverness si è sparsa la voce che Jamie Fraser sta tornando a casa con la sua strega inglese, e per di più con un pellerossa.
(JAMIE A CLAIRE)
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Con mio grande stupore, scoprii che Ned Gowan era ancora vivo. Quanti anni poteva avere? Mi domandai, osservandolo. Ottantacinque? Novanta? Era sdentato e raggrinzito come un sacchetto di carta stropicciato, ma ancora vivace come un grillo. E, in qualità di legale, la sua sete di sangue era rimasta quasi intatta
(CLAIRE)
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«Non ho altra fede all’infuori della legge, ma’am», disse. «L’osservanza di un rituale piuttosto che di un altro è del tutto irrilevante. Per me, Dio è la personificazione della Giustizia, e Lo venero come legale.
(NED GOWEN)
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Post scriptum 3: Bramo dalla voglia di distendermi di nuovo accanto a te, e so che in questo i nostri corpi sono complici
(JAMIE SCRIVENDO A CLAIRE)
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Quella notte, distesa in mezzo al groviglio infernale di coperte che era il mio letto, cercai un modo per morire. Ogni fibra del mio essere voleva lasciare quell’esistenza. Non potevo sapere se, nell’aldilà, mi attendessero una gloria impensata o un compassionevole oblio, ma il mistero era infinitamente preferibile all’inevitabile tormento di quella vita
(CLAIRE)
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Per Claire, rifletté, la morte sarà sempre il Nemico. Una realtà da combattere, a cui non cedere mai. Lui la conosceva altrettanto bene, ma era stato costretto ad accettarla di buon grado. O, almeno, così credeva. Come il perdono, non era una cosa che potevi mettere comodamente da parte, quando l’avevi conosciuta; occorreva un esercizio costante per accettare la propria mortalità e vivere la vita appieno.
(JAMIE)
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«Il mondo si è capovolto», sbottò. «E tu sei l’unica costante. L’unica cosa che... che mi leghi a questa terra.»
(IAN A RACHEL)
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Non riuscivo a credere che fosse morto. Non potevo. La notte, chiudevo gli occhi e udivo il suo respiro lento e sommesso accanto a me. Sentivo i suoi occhi che mi guardavano: spiritosi, pieni di desiderio, annoiati, accesi d’amore. Di giorno, mi giravo almeno mezza dozzina di volte, immaginando di sentire i suoi passi alle mie spalle. Aprivo la bocca per dirgli qualcosa... e, in più di un’occasione, gli avevo parlato davvero. Solo quando sentivo le mie parole affievolirsi nell’aria vuota mi rendevo conto che non era lì.
(CLAIRE)
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