sabato 27 maggio 2017

OBIETTIVO PERICOLOSO di Pamela Clare


Il secondo volume della serie I TEAM è dedicato a Tessa Novak, che confesso sinceramente di non aver per niente messo a fuoco nel primo volume, fatto alquanto strano, in quando dal momento in cui fa un passo avanti per diventare la protagonista del romanzo OBIETTIVO PERICOLOSO la Clare la descrive come una bambolina dal carattere determinato, ma dall'aria fragile, una di quelle creature assolutamente ipnotiche nei confronti di certi uomini.


Pur essendo una giornalista d'assalto del Independent Denver, come la sua collega Kara MacKillen, che dopo la clamorosa indagine sulla contaminazione ambientale, si è in qualche modo ritirata a vita privata, sembra proprio che Tess non debba andare alla ricerca delle notizie, ma che siano le notizie a cercare lei, basti pensare alla prima scena con cui si apre il romanzo. 


Fermatasi in un bar per soddisfare il suo bisogno incontrollabile di caffeina, Tessa Novak assiste all'omicidio di una giovane ragazza di origini latine, che viene sparata davanti ai suoi occhi, da alcuni tizi in una macchina, mentre la ragazzina le chiede disperatamente di essere aiutata. Malgrado la sua professione, l'evento la turba profondamente, soprattutto quando, poche ore dopo, sulla scena del crimine, le sembra di rivedere l'assassino, ovvero un tipo dall'aria misteriosa, vestito con un giubbotto di pelle, che si aggira nei paraggi.


In realtà Julian Darcangelo non è uno spietato killer al soldo della Mafia Russa, ma un agente del FBI sotto copertura, che indaga ormai da anni sul traffico di giovani donne rapite e vendute come schiave per alimentare il giro di prostitute ai vari locali di proprietà di un terribile criminale russo.


Lo scontro tra i due protagonisti, che in un primo momento diffidano l'uno dell'altra, in verità nasconde una profonda attrazione, vissuta da entrambi come qualcosa di molto pericoloso. Infatti Julian ha alle spalle una vita difficile e solitaria. Figlio di una madre che apparentemente lo ha abbandonato, è cresciuto con un padre violento ed ubriacone, che viveva sfruttando proprio le donne.


Finito in carcere durante una rissa in cui un giovane è stato ucciso, Julian è stato riscattato da alcuni agenti americani, convinti di poter sfruttare le sue capacità ed il suo talento per farne un infiltrato di primordine. Per anni la sua esistenza è stata violenza, degrado, solitudine. Tessa rappresenta tutto quello che Julian è sicuro di non poter avere: una famiglia, una casa, un amore tutto suo, quel "recinto bianco" a cui la sua mente continuamente fa riferimento per ricordarsi che lei non è la donna per lui.


In realtà anche la vita di Tessa è meno incantata di quello che lui pensa. Ha avuto solo una storia sentimentale, o meglio un solo approccio fisico con un ragazzino all'università che si è divertito ad usarla solo per una notte. Da quel momento per Tessa è esistito solo lo studio, la dedizione al suo lavoro, decisa a far perdere le tracce del suo passato di miseria e povertà.


Nella giovane Maria, la ragazzina messicana uccisa davanti ai suoi occhi, Tessa ha rivisto la solitudini e la disperazione che ben conosce: figlia di una madre bambina, cresciuta con un nonno sempre ubriaco e pronto ad alzare le mani. Anche il suo passato è stato pieno di violenza e di difficoltà, ma ha lottato per costruirsi una sua vita ed il mondo che voleva.


Costretti a scontrarsi ed incontrarsi più volte, per via del fato e dell'ispettore Irving, Tessa e Julian finiscono per superare le reciproche diffidenze e il momento catartico è al centro di addestramento, quando Julian si vede costretto ad insegnarle a sparare e la maschera dura che Tessa si è imposta si sgretola rivelando il trauma profondo che l'ha colpita alla morte di Maria. Da quel momento il rapporto tra di loro cambia, anche se limare le asprezze di Julian non sarà facile, in quanto lui non è disposto ad innamorarsi, convinto che non ci sia posto per un sentimento simile nella sua vita di miserie.


Quando però la vita di Tessa è oggetto di minaccia, non solo per le sue indagini che la portano sempre più vicino al responsabile della morte di Maria e al traffico di donne, Julian si renderà conto che non è possibile imbrigliare i sentimenti che il più delle volte sono un fiume in piena al quale bisogna solo abbandonarsi e contro il quale è inutile lottare.


Anche questo secondo volume rivela tutti i pregi di questa scrittrice, anche se la scena finale della liberazione di Tessa mi ha lasciato alquanto perplessa nel suo svolgimento. C'erano alcuni punti che decisamente lasciavano a desiderare, ma l'epilogo romantico che sembra offrirci la speranza di un futuro sereno per un uomo come Julian riscatta il romanzo da pecche decisamente lievi. 


FRASI TRATTE DAL ROMANZO


—Piangere non è nessun crimine, sai?—Scommetto che tu non piangi.Non piangeva. Non piangeva da quando a cinque anni suo padre lo aveva picchiato e gli aveva detto che era una femmina. 


***

 La sua vita era uno scenario di strade oscure, di hotel sordidi, di celle carcerarie, di appartamenti nudi e di case praticamente vuote come quella. E se qualche volta avesse desiderato qualcosa di più? Beh molto male. Un uomo come lui non era fatto per vivere in una casa con un recinto bianco e con una moglie e dei figli. 



***


Si immaginava un bambino piccolo strappato dalle braccia di sua madre, condannato a crescere senza amore nella miseria, la depravazione e la violenza. Si immaginò il terrore ed il dolore di una giovane madre, condannata a non vedere più il suo amato figlio, senza neanche sapere se era ancora vivo. La tristezza insopportabile di tutto questo emergeva senza sosta dentro di lei.- Lo amo - sussurrò all'oscurità, senza rendersi conto che aveva parlato ad alta voce fino a quando non si sentì. - Lo proteggerò. 


***


- Sono per metà italiano- Quale metà? - Le parole le uscirono dalla bocca prima che potesse fermarle. Stava flirtando con lui? Lei non flirtava mai con gli uomini.Le labbra di lui si incurvarono in un lieve sorriso sexy che le fece battere il cuore.- Dalla cintola in giù.


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