sabato 19 febbraio 2022

SETE VIDAS: Prime impressioni (1-2)


A volte, per dimenticare una cosa negativa, bisogna subito buttarsi a capofitto in una nuova esperienza e così, non avendo ancora smaltito la lunghissima maratona che è stata A FAVORITA, ho scelto una nuova serie da seguire, frutto di una penna diversa, Lícia Manzo, autrice anche di A VIDA DA GENTE, storia delicata su due sorelle. Ad attirarmi verso questo prodotto c'è stata anche la splendida regia di Jayme Monjardim, che ci ha regalato storie celebri, una tra tutti, O CLONE.


 

La serie, trasmessa per un pubblico delle sei del pomeriggio, si presenta subito più delicata e profonda. Abbiamo una coppia matura, lui è Miguel (il compianto Domingos Montagner), un oceanografo che dedica la sua vita al mare, ai viaggi e alla tutela della natura, lei è Lígia (Deborah Boch che con Montagner aveva fatto coppia in CORDEL ENCANTADO), una giornalista affermata che fino a quel momento ha dedicato la sua vita alla carriera. I due stanno insieme da un anno, ma Miguel è un uomo chiuso, profondo, che non riesce a immaginarsi parte di una famiglia e ben presto, quando si rende conto che i sentimenti di Lígia sono più intensi di quanto immaginato, decide di partire per un nuovo viaggio per il mare, spezzando il cuore della donna in mille pezzi.


 

Nel frattempo incontriamo Julia (Isabelle Drummond), una studentessa di biologia, che durante un'esercitazione sulla genetica e sul gruppo sanguineo, scopre di essere incompatibile con quella dell'uomo che ha creduto suo padre tutta la vita. 


 

Julia affronta la madre che le rivela che l'uomo era sterile e che è ricorsa all'inseminazione artificiale, rivolgendosi a un centro che le ha consegnato la scheda di un donatore, il 251. Julia è profondamente toccata da questa scoperta, ma soprattutto dal desiderio di ricostruire le sue vere origini. Con l'aiuto di un'amica, trovano un sito che, tutelando il diritto all'anonimato del donatore, permette di mettere in contatto i fratelli che lo desiderano. Si iscrive e dopo alcuni mesi viene contattata da Pedro (Jayme Matarazzo), che a differenza sua ha sempre saputo di essere nato con l'inseminazione artificiale. Spinto dal padre adottivo, l'uomo si è iscritto al sito e ha scoperto di Julia.


 

I due si incontrano durante una turbolenta manifestazione tra studenti e, dopo un primo momento che non si riconoscono, scoprono di essere fratellastri e cominciano a vedersi con una certa assiduità, spinti anche da una strana attrazione.


 

Siamo solo ai primi due episodi, ma subito si notano certi dettagli interessanti: dialoghi profondi, una splendida fotografia e una storia che sembra voler sondare più che i colpi di scena, le ferite dell'animo umano. Decisamente da seguire. Speriamo bene.

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