domenica 10 giugno 2018

OLTRE I SEGRETI di Jay Crownover



Ero nel pieno della lettura dei romanzi di ANGELICA, ormai da mesi, persa nel mondo affascinante, selvaggio e nuovo dell'ultima fase dei romanzi di Anne e Serge Golon, e in qualche modo aveva bisogno di una pausa contemporanea, di qualcosa di diverso. In un edicola del mio paese, mi sono imbattuta in una raccolta di tre volumi, una di quelle che le case editrici fanno per rilanciare vecchi romanzi. L'autrice era Jay Crownover, nome che mi era particolarmente familiare. Ho letto solo rapidamente il riassunto del primo volume, OLTRE I SEGRETI, e mi sono decisa a comprarlo.


Della Crownover aveva in realtà già letto BAD LOVE e BIG LOVE, che in qualche modo rappresentavano l'esaltazione del famoso Bad Boy, di cui non sempre sono fautrice, e che in questo caso mi avevano convinto solo a metà. L'idea era buona, ma come al solito nella sua elaborazione molte autrici finiscono per perdere il ritmo e non portare a conclusione le aspettative del lettore.


Di solito, comunque, quando mi convincono a metà, concedo sempre altre possibilità e infondo OLTRE I SEGRETI si è rivelata una lettura piacevole, carente dal punto di vista della scrittura, ma onestamente qui devo dire che penso che molta colpa sia della traduzione che il più delle volte si perdeva in tempi verbali, soprattutto quelli che interessavano il ricordo del passato, piuttosto imbarazzanti.


 Dal punto vista della vera scrittura di Crownover, invece, l'essermi imbattuta in un volume che non era il primo della serie TATTOO, non mi ha per niente aiutato ad apprezzarla, in quando ci si imbatte in una folla di personaggio che sono solo abbozzati e sfuocati in secondo piano, privati di un'analisi profonda e trasformati in semplici nomi distinguibili per un colore diverso di tatuaggio o per un taglio di capelli particolare.

Odio i libri dove gli autori credono che i lettori non siano in grado di apprezzare le descrizioni e assecondano un gusto superficiale mortificando il proprio lavoro. Il merito di una penna è quello di creare un mondo, che non sia fumoso e inconsistente, nel quale si muovono sotto i riflettori soli i protagonisti, ma quello di darmi un racconto ben strutturato, con particolari ben chiari.


A parte questi limiti, la Crownover riesce a presentarci Saint e Nash in modo interessante. Sono tra i pochi personaggi davvero messi a fuoco, fin dalle prime pagine, che ci raccontano la nascita di tutte le insicurezze della nostra eroina che al college era timida ed introversa, con qualche chilo di troppo, infatuata del più desiderato della scuola Nash, che era riuscito ad infrangerle il cuore in mille pezzi, senza neanche rendersene conto.

Quando i due si rivedono, da adulti, la loro vita è completamente cambiata. Nash lavora per i Marked, un grande salone di tatuaggi, messo in piedi da Phil, l'uomo dotato di talento, che si è preso cura di lui, dopo che Nash è stato letteralmente rifiutato da sua madre e dal suo nuovo compagno. Quando Phil si sente male e viene ricoverato in ospedale, dove lavora anche Saint come infermiera, il tentativo di tenere lontano quel ragazzo che è stato capace di distruggere qualsiasi autostima dentro di lei, risulta vano, anche perché Nash non è l'uomo insensibile che lei ha immaginato durante tutti quegli anni, ma una persona completamente diversa. Conquistare la fiducia di Saint, ma soprattutto riconquistare il suo cuore, dopo anni di insicurezze e delusione, non sarà per niente facile per Nash, ma la ricompensa, alla fine del percorso, varrà sicuramente la pena.


Racconto piacevole, che induce a interessarsi anche agli altri personaggi, appena abbozzati, come la sexy poliziotta Royal, vicina di casa di Nash, il fascinoso barista Ash, e la misteriosa Salem Cruz, fatta arrivare, quasi come ultima volontà di Phil, nel nuovo salone aperto da Nash e dagli altri ragazzi e chiamato, in onore anche della donna che ama, Saint Artists in Devon.

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