SCOMMESSA INDECENTE di Jessica Clare
Devo subito confessare, parlando di questo libro, di esserci arrivata per puro caso, fuorviata dal cognome dell'autrice. Ebbene sì, ci sono caduta pensando che fosse frutto di una penna ben più consistente, ovvero quella di Pamela Claire, a mio parere regina del genere romantic suspense. Invece, ahimè, mi sono trovata difronte questo romanzetto dalla trama sottile, inconsistente e leggermente fastidioso, come il ronzio di una zanzara durante una notte d'estate.
Siamo onesti almeno una volta. Ci sono romanzi che leggiamo non certo per trovare la formula per comprendere il cosmo e l'universo intorno a noi. Ci sono momenti della vita che, dopo una giornata trascorsa a districarci tra le mille situazione e difficoltà quotidiane, la sera, tornando a casa, ci viene voglia di staccare la spina. C'è chi lo fa davanti ad un film, chi si tuffa tra le pagine di un romanzo, che spesso può regalarsi brividi, avventura, passione, anche più di un film. Non devono necessariamente avere una profondità, non devono guidarci dentro noi stessi per capire come funziona il nostro animo e il nostro cuore. A volte devono solo intrattenerci.
Eppure con questo genere di romanzi, ovvero quelli rosa, spesso mi capita di imbattermi in queste trame così inconsistenti, in scritture così fragili da risultare imbarazzanti, anche se sono sicura che questo romanzo avrà soddisfatto animi più semplici del mio, nel senso più puro ed innocente del termine. Il mio problema è che quando leggo una storia d'amore, che sia anche di solo intrattenimento, voglio che mi coinvolga completamente, ovvero mi devo sentire trattata con rispetto dall'autore, che non deve credere che io sia una lettrice frustrata che si può accontentare di qualche scena spinta e di un abbozzo di storia.
La bellezza, se proprio vogliamo trovarla in tutte le cose, di questo primo volume della saga dedicata al Billionaire Boys Club, ovvero un gruppo di sei amici milionari che si sono conosciuti all'università e che si frequentano, suggerendosi affari e glorificandosi tra di loro del successo in tutti gli ambiti, è nella parte iniziale, o meglio nell'accenno di trama che porta Logan Hawkings a fare un investimento nell'acquisto di un resort ai Caraibi, che ha bisogno di essere completamente ristrutturato.
Mentre sta ispezionando la sua nuova proprietà, un vero e proprio uragano si abbatte sull'isola e l'uomo, scambiato per un semplice direttore d'albergo (che poi tanto male come posizione non è), dalla nostra eroina di turno, che ovviamente è la sexy e spiantata cameriera che si trova in vacanza premio nel resort, Brönte Dawson, finisce per rimanere intrappolato con la ragazza in un ascensore, mentre tutti gli altri riescono a fuggire.
A parte le scarse doti narrative dell'autrice, che non consentono di visualizzare bene il posto dove si trovano, neanche la faccia dei due protagonisti, l'idea alla base di questi due che si piacciono, senza che lei possa sapere della sua ricchezza e del suo potere, può essere sicuramente il suo merito maggiore.
La storia nasce quindi all'insaputa della ricchezza di Logan, ma quando arriveranno i soccorsi Brönte si renderà conto che Logan le ha mentito su molte cose. Non che possa a mio parere rivendicare chissà che onestà, visto che sono praticamente due sconosciuti, ma quando la storia si sposta nuovamente negli Stati Uniti è dove a mio parere s'impantana in una serie di espedienti fragili, volti a farli frequentare a tutti i costi.
Lei è arrabbiata con lui per le bugie, ma ovviamente lui compra la tavola calda dove lei lavora e subito dopo lei lo perdona per seguirlo a New York. A parte la descrizione della vita comoda che fa accanto al protagonista, nulla ci fa capire che lei voglia essere valutata non solo per la sua avvenenza o per l'attrazione che c'è tra di loro. Brönte continua ad andare avanti citando frasi di filosofi, svuotandoli completamente di senso, come accade anche alla sua storia e ai personaggi della trama. Si prendono, si lasciano, si ritrovano senza una vera motivazione reale. Persino Danica, la famosa fidanzata di Logan, compare solo in modo superficiale per gettare zizzania senza neanche incidere più di tanto.
Romanzo fragile, con qualche idea intelligente, subito spenta in un mare di cliché dozzinali che non aiutano sicuramente il genere rosa, che ha bisogno di una buona scrittura, di profondità narrativa e non di pesantezza. Delusa.
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