Il quinto volume della saga LA STIRPE DI MEZZANOTTE è dedicata al vampiro russo Nikolai che nel gruppo di giovani dell'Ordine è quello più scanzonato e meno incline alle relazioni serie. Si prende gioco ripetutamente, anche se in maniera affettuosa, dei compagni che hanno trovato una loro compagna. Quando le vicende riprendono lo ritroviamo solitario in Canada, alla ricerca di Sergei Yakut, il pericoloso Gen Uno che vive come un antico tiranno nei boschi nei dintorni di Monreal. Fanno parte del suo seguito di guerrieri, Lex, un figlio bastardo che ha cresciuto umiliandolo giorno dopo giorno, una Compagna della Stirpe, Renata, dotata di un potere psichico che la rende un'arma letale, e che è incaricata della sua sicurezza, e Mira, una ragazzina dagli occhi speciali che riflettono il futuro di chiunque li incroci.
L'incontro tra Nikolai e Renata è di quelli che lasciano il segno. Incrociando il suo sguardo stupito e colpevole in un locale, mentre lui fa domande in giro su Yakut, Niko la insegue in strada convinto che lei voglia nascondergli qualcosa. Si tratta di una trappola in quanto insieme a lei ci sono altri quattro vampiri che si avventano su di lui una volta che Niko è stato reso innoquo dalla donna. Trascinato da Yakut, questi ride di lui e dei suoi avvertimenti su possibili attentati alla sua vita, in quanto già ci hanno provato una settimana prima, anche se senza successo. L'assassino inviato infatti si è incrociato con lo sguardo della bambina e ha desistito dal tentativo. Stupito dalla situazione, attratto dalla misteriosa Renata, che crede comunque la Compagna di Yakut, Niko scopre una fossa comunque a poca distanza dal rifugio del tiranno e si rende conto che l'uomo per anni ha gestito un club del sangue dove gli esseri umani venivano braccati e massacrati come animali. Disgustato si mette in contato con l'Ordine, ma Gideon lo ammonisce dicendogli di non toccare Yakut, che essendo un Gen Uno rappresenta l'apice della gerarchia. Anche se contrariato, Niko decide di lasciare il Canada per tornare a Boston, ma la notte della partenza intercetta in città Lex, il figlio di Yakut e seguendolo scopre un complotto che porta alla morte del vampiro. Arrivato troppo tardi sulla scena del crimine, ed incolpato del delitto da Lex, Nikolai viene prelevato dagli uomini dell'Agenzia Operativa che lo affidano a Edgar Fabien. Nel frattempo Renata, resasi conto della menzogna di Lex, che ha anche ceduto la piccola Mira che la donna ama come una figlia, decide di mettersi alla ricerca del guerriero dell'Ordine. Potendo contare solo sulle sue forze e sulle sue capacità, Renata si getta in una missione per liberare il vampiro, torturato dall'Agenzia e sul punto di perdersi nella Brama di Sangue. Il suo intervento è solo l'inizio di un turbine di altre avventure che condurranno i due alla ricerca della piccola Mira sulle tracce di Edgar Fabien, di Dragos e del suo folle progetto.
Questo quinto volume si presenta estremamente appassionante, pieno di ritmo e di avventure, con scene che donano al lettore brividi di paura e di passione. Renata è un personaggio forte e fragile allo stesso tempo. Questo elemento della Adrian è una cosa che apprezzo molto nelle sue figure femminili. Le eroine decise e intrepide non perdono la loro femminilità, cosa che invece noto spesso in alcune autrice, dove nel tentativo di presentarci donne di ferro, si dimenticano dell'umana fragilità. Sarà un gusto personale, ma in questo l'Adrian riesce sicuramente a colpirmi. Renata e Nikolai sono due personaggi che hanno sempre vissuto da soli, lottando contro il mondo e contro tutti, ma allo stesso tempo hanno un forte senso dell'onore e della lealtà, che sia nei confronti dei propri compagni o della piccola Mira. Per quasi tutto il romanzo i due si salvano a vicenda, imparando a conoscersi e a donare. Intanto entriamo ancora più profondamente nelle vicende degli altri personaggi.
Andreas Reichen, il fascinoso vampiro tedesco incontrato nei romanzi precedenti, e da tempo aiutante dei guerrieri dell'Ordine, nelle sue indagini si imbatte in una losca figura, un certo Willem Roth ed inutilmente cerca di salvare il suo amore umano, Helene. Finita nelle sue grinfie e trasformata in un Servo, la donna sarà usata da Roth per entrare nel cuore della famiglia di Reichen per distruggere chiunque sia vincolato a lui. Nella scena drammatica del suo ritorno alla villa, quando si trova davanti ad un vero e proprio massacro, con i corpi delle persone amate e perse, tutta la drammaticità di un tale orrore, la solitudine che lo avvolge ed isola sono resi con garbo e bravura, come il momento in cui Andreas si vede costretto ad uccidere quello che resta di Helene. Scomparso nel nulla, bruciando tutto quello che resta del suo passato, Andreas sembra proporsi come un prossimo interessante protagonista.
Intanto Dragos riesce nuovamente a sparire e a salvarsi, ma dietro di sè lascia un personaggio molto interessante, Hunter, il Cacciatore, un Gen Uno da lui creato e programmato per uccidere, lo stesso che aveva risparmiato Yakut perché nello sguardo di Mira aveva visto il suo futuro. Sembra un personaggio quanto mai interessante e mi chiedo come evolverà adesso che fa parte della squadra.
Intanto la guerra si delinea sempre più ambigua, visto che i Rifugi Oscuri e l'Agenzia Operativa sono quanto mai collusi con Dragos e l'Ordine appare quanto mai solo.
Romanzo nel complesso bello, ben scritto, ed interessante. Eppure fino a questo momento non riesco a trovare quel qualcosa di più che trovavo nei romanzi della Ward, anche con molti limiti anche in quest'ultima. Bah, sarà questione di stile.
VOTO: 8
FRASI TRATTE DAL ROMANZO
L'aroma del suo sangue era un miscuglio caldo e inebriante di legno di sandalo e fresca pioggia primaverile.
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Cosa diavolo non andava con lui? Era seduto lì a fissare i suoi capelli, per la miseria. Non solo a fissare, ma a fissare con ammirazione del tutto rapita. A Niko questo sembrava indicare uno di due fatti ugualmente inquietanti: o doveva considerare seriamente di iscriversi a dei corsi serali da parrucchiere, oppure era completamente partito per questa femmina. Partito proprio del tutto, rovinato per chiunque altra. Da qualche parte, in qualche modo, aveva consentito a sé stesso di innamorarsi di lei.
***
«Poi sei arrivato tu e tutto è cambiato. Immagino che, per molti versi, sia tu il mio miracolo.»
***
"Non ti farò del male."
"lo sò." La donna sorrise, solo una lieve curva delle sue labbra.
"Non ne avrai la possibilità."
***
"Chi guarda negli occhi di Mira ha una visione di eventi della propria vita destinati ad accadere."
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"Tutto è lecito in amore e in guerra."
Lui le rivolse un sorriso che accennò delle fossette gemelle sulle sue guance magre. "Guerra, eh?"
"Non è amore, poco ma sicuro."
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"Ci sono delle volte in cui mi domando se il male che è all'opera qui non sia più grande di qualunque quantità di bene."
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"Io ti devo la vita. Da dove vengo, non è poca cosa."
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"Mi sto innamorando davvero. Non era in cerca di una cosa del genere. Non pensavo nemmeno che l'avrei mai voluta, ma...ah, Cristo, Renata...quando guardo nei tuoi occhi, ogni singola volta mi balza in mente una cosa: per sempre."
***
Giacque nell'erba, osservando con distaccata soddisfazione mentre fiamme, scintille e fumo divoravano perfino i pezzi più piccoli di quella che era stata la sua vita. (Andreas Reichen)
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