domenica 27 aprile 2014

LA NOTTE DEI VAMPIRI di Nancy Kilpatrick





LA NOTTE DEI VAMPIRI è il primo volume di una saga intitolata IL CICLO DEL POTERE E DEL SANGUE di un'autrice, Nancy Kilpatrick, nella quale mi sono imbattuta per caso. Di storie di vampiri ne ho lette tante, dai classici alla DRACULA alle versioni per adolescenti romantiche come TWILIGHT e ormai mi sono fatto una certa idea del genere e dei suoi elementi di attrazione. I commenti in giro su questo volume erano quanto mai discordanti e mi sono detta che volevo elaborare un giudizio tutto mio.

La storia è quella di Carol, una giovane donna che a soli 25 anni, dopo un traumatico divorzio da un marito che probabilmente l'ha resa siero positiva, decide di distaccarsi dal mondo e dalle persone e parte per un viaggio in Francia, a Bordeaux, dove una sera viene avvicinata da un fascinoso uomo di nome André che cerca di attaccare bottone con lei. Poco dopo, mentre passeggia lungo il fiume, viene aggredita dal tipo che finirà per attirarla nell'antico castello in cui vive, con strani personaggi. Lui è un fanatico del sangue, ma Carol riesce a strappargli un patto in cui lei gli permetterà di farle qualsiasi cosa, tranne bere il suo sangue, per un periodo di due settimane, dopo di che sarà libera di andare via. Il rapporto che si sviluppa tra i due è di quanto mai contorto e disturbante, fino a quando la donna, lasciata la Francia, non scoprirà di aspettare un bambino e tornerà a Bordeaux alla ricerca del padre, con l'intenzione in un primo momento di lasciargli il bambino, fino a quando non scoprirà di non potersi separare.

La storia prosegue abbastanza rapidamente, con salti temporali che ci proiettano otto anni dopo la nascita, con Carol che lotta per ritrovare Michael, il figlio che le è stato sottratto, e cercare di ricordare la traumatica esperienza vissuta  e magicamente cancellata dai suoi ricordi. Riuscirà a mettersi sulle traccie di André e a ritrovare suo figlio, fino al punto di maturare la scelta di abbracciare la vita dei suoi vecchi nemici pur di costruirsi una propria famiglia.

In generale devo dire che il rapporto tra Carol e André è decisamente privo di fascino, alquanto disturbante e affondato in problemi psicologici che Carol ha e che non sembra in grado di superare. Il marito è un uomo che non la ama e che le preferisce il suo migliore amico, che la tradisce e le fa del male, infettandola con un virus che potrebbe porre fine alla sua vita. Si sente attratta poi da André che per quasi tutto il romanzo non fa che prenderla letteralmente a bastonate, incatenandola al letto, scegliendole i vestiti, portandola a guinzaglio come un cagnolino. Lei sviluppa una strana attrazione per questo personaggio pericoloso, ma non si capisce per quale ragione, tranne una sua tendenza al masochismo. Una volta riuscita a fuggire, anche se rimasta incinta del mostro, lo torna a cercare sempre per una sua attrazione verso lo sfracello. Il loro rapporto è quello tipico di una donna che non si ama e che accetta un uomo che la disprezza. I pochi momenti di gentilizza di André sembrano il contentino del compagno malato che sevizia la propria compagna, la riempe di pugni e poi torna a casa con il mazzo di fiori. Non sono riuscita minimamente ad entrare nella sua psicologia, ne ad avvicinarmi emotivamente alle sue vicende. La passione che li unisce è descritta piuttosto male. Le scene di sesso sono sbrigative e fredde, senza passione. Una descrizione concisa dell'atto che mette il lettore nella problematica situazione di analizzare con distacco un rapporto freddo e meccanico.

Qualche lato positivo, a cercarlo, si può anche trovare, come nella scena finale del rituale dove la descrizione di André come vampiro lo avvicina molto a quelle figure pericolose, quasi animalesche nel loro istinto predatorio, un po' ammorbidito da tanta letteratura romantica che ce li avvolge in una luce molto meno pericolosa, ma si tratta di particolari piuttosto deboli per salvare il romanzo. Anche la parte finale, con l'innamoramento improvviso di André in seguito al rituale appare quanto mai sbrigativo ed assurdo. Romanzo quanto mai deludente.

VOTO: 4


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