Ci sono due parole chiave per commentare questo nuovo episodio della prima stagione di Hercai, e sono "mani" e "nemico". Le prime simboleggiano il legame, la fiducia, l'amore come espressione fisica, in un contesto dove le scene intime sono sempre molto calibrate, anche se dobbiamo ammettere che la prima notte di nozze tra Miran e Reyyan possiamo paragonarla all'erotismo sottile, non volgare, tipico di una scena come quella di Juan e Beatrice nell'ormai immortale CUORE SELVAGGIO. Se prima del tradimento pubblico, Reyyan concedeva la sua mano con generosità a Miran, adesso che si sente ferita, umiliata, distrutta, anche se lui cerca la sua mano continuamente, lei si sottrae, in quanto non reputa di potersi più fidare.
L'altra parola chiave è sicuramente "Nemico". Miran è un nemico che prova odio per lei? Prova pietà? Che cosa sente Miran nei suoi confronti? Tutti sembrano certi, tranne Reyyan e lo stesso Miran. Ne è convinto Firat, l'amico e spalla di Miran, che non riesce a spiegare in modo diverso la follia di portare la ragazza nella casa di famiglia, dove lei è vista come un nemico e dove sono pronti a farle del male in ogni istante.
Basti pensare alla reazione di Gonul, che Reyyan ancora crede sua sorella, ma che invece è una moglie umiliata che sente sempre più vicina la possibilità di essere ripudiata dal marito. Quando si intrufola di nascosto, dopo aver rubato la chiave dalla tasca di Miran, per cercare di soffocare nella notte la giovane donna che è convinta il marito ami, sarà solo l'intervento di Miran e la stessa Reyyan che le impediranno di diventare un'assassina.
A essere convinta che Miran sia perdutamente innamorato di Reyyan è anche Azize, la nonna terribile, interessata solo alla vendetta. La donna, quando lo trova la mattina, addormentato davanti alla porta della stanza della giovane donna, che ha vegliato nel timore che qualcuno possa cercare nuovamente di farle del male, non dubita sulla natura dei suoi sentimenti.
A non voler ammetterlo è Miran, che continua a negare i suoi sentimenti, anche se non riesce a pensare che lei possa andare via. Reyyan è convinta che lui lo faccia per una forma di pietà tardiva nei suoi confronti. Dopo averla ferita, dopo averla sottoposta all'umiliazione generale e aver distrutto il fragile equilibrio che possedeva nella casa paterna, adesso si è pentito e non vuole che gli altri possano farle del male. Ma è solo pietà, crede!
Difficile essere d'accordo con lei soprattutto se si pensa alla discussione che i due hanno, quando lei lo supplica di lasciarla andare e lui le rinfaccia che anche suo cugino Azat era sul punto di ucciderla e la ragazza quasi gli svela, pur poi fermandosi alla fine della frase, che l'uomo non potrebbe mai farle del male perché innamorato. Miran lo capisce perfettamente e la gelosia che lo infiamma non ha che un'unica chiave di lettura.
Intanto mentre piano piano la porta della sua camera viene lasciata aperta, per permetterle almeno di uscire e interagire con gli altri, Yaren sfrutta la simpatia che Firat nutre per lei per avvicinare Miran e dirgli che la piccola Gul ha bisogno di vedere la sorella, che sta soffrendo e che non mangia più.
Diviso tra il desiderio di fare qualcosa per Reyyan e un perenne senso di colpa per il male fatto soprattutto agli innocenti della famiglia, pur non rinunciando al suo odio, alla fine concederà a Reyyan la possibilità di andare dalla sorella, di notte, di nascosto, accompagnata da lui, guadagnandosi, dopo giorni di astio, un abbraccio sincero da parte della ragazza che svela tutta l'emozione e il legame che lui sente, anche contro la sua volontà. Decisamente palpabile tutta l'attrazione, la tenerezza irrazionale e un mondo di emozioni che cominciano a vibrare in questa storia.
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