Il quindicesimo episodio della prima stagione ci ripropone una situazione alquanto nota: Logan è nuovamente in sedia a rotelle e Max cerca di dargli una spronata. Ha intenzione di portarlo fuori città e a tale proposito si procura dei preziosissimi lascia passare di primo livello che permetteranno ad entrambi di partire. Logan invece è alle prese con un nuovo caso irrisolto, una strage di cittadini avvenuta dieci anni prima e realizzata dalla polizia. Con una scusa riesce a convincere Max che la sua baita in montanga non è disponibile e la conduce a Cape Haven, una cittadina di costa, un tempo meta turistica, oggi diffidente località dove si nascondono molti segreti.
Qui si trova un poliziotto che partecipò alla rivolta armata. Lo scopo di Logan è quello di convincerlo a denunciare i suoi colleghi. Intanto Max scopre che la loro allegra gita al mare è solo un'alibi per le ricerche di Logan e decide di non aiutarlo nelle indagini. Intanto fa amicizia con un ragazzino, Sage, il nipote della dottoressa che ha affittato loro il cottage. Sage è un bambino strano che nasconde un segreto e che cela orribili cicatrici che lo ricollegano al rogo di una casa, quella dei Gillian, morti dieci anni prima per un misterioso incendio provocada da un corto circuito.
In realtà si scoprirà che Sage è Sam Gillian, il figlioletto della coppia uccisa durante i momenti successivi all'onda elettromagnetica, nel clima di terrore e diffidenza che si era creato. La dottoressa, intervenuta sul luogo dell'omicidio, aveva salvato il ragazzo e lo aveva allevato come suo nipote. I responsabili dell'orribile crimine sono ancora in città e temendo che possa venire alla luce il loro delitto decidono di eliminare il problema.
Max è neutralizzata da un attacco improvviso di una delle sue solite crisi e toccherà a Logan (che in un episodio al bar era stato in qualche modo svilito nella sua mascolinità dall'intervento di Max in sua difesa) e al piccolo Sam che dovrà affrontare i demoni del suo passato per riscattarsi e salvarsi.
L'episodio, libero delle varie storie secondarie che il più delle volte passano come riempitivi o elementi di inutile distrazione, è tutto concentrato in questa piccola cittadina di costa, dove l'atmosfera di diffidenza e di terrore, strascico della grande onda elettromagnetica che ha trasformato l'intera umanità, domina funesta, creando un clima particolare. E l'emozione della puntata è tutta legata alle atmosfere, allo sguardo silenzioso di Sage che nasconde mille segreti, ai suoi ricordi sfumati dal trauma che riemergono con prepotenza nella scena dell'assedio, nei silenzi di Logan, che si sente frustrato e allo stesso tempo sconvolto anche quando riesce a salvare se stesso e Max, al prezzo di vite che ha dovuto spezzare, nella strana fragilità di Max che si riflette anche nei sogni atterriti di un bambino che vede quanto mai simile a lui.
Eppure nell'orrore del passato, nella diffidenza del presente, sembra sempre brillare una piccola e tenue speranza, che possa essere l'amore di una donna che si è trasformata in madre (come la dottoressa che ha riscattato il piccolo Sam) o Logan che riesce ancora a provare a se stesso di avere un ruolo ed una forza anche con tutti i suoi nuovi limiti.
PUNTATA: 8
FRASI TRATTE DALL'EPISODIO
LOGAN: Giusto, dimenticavo. Non devo aiutarti perché tu sei il super eroe ed io il tizio sulla sedia a rotelle!
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MAX: Adesso ho capito. Anche il fantasma ha senso.
LOGAN: Il fantasma ha senso? Così che? Ti sei messa a vendicare spiriti inquieti?
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MAX: E' bene sapere che quando il super eroe è occupata da qualche altra parte, il suo sergente è pronto a fare un passo avanti.
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Max: Dicono che non si possono resuscitare i morti, ma qualche volta, se sei pronto ad attraversare l'inferno, forse puoi.
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IMMAGINI TRATTE DALL'EPISODIO
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