Il personaggio di Manuel Manello, il geniale quanto bisbetico capo della dottoressa Jane Whitcomb, compare per la prima volta nel quinto vuolume della saga della CONFRATERNITA DEL PUGNALE NERO, ovvero POSSESSO, che resta a mio modestissimo parere tra i migliori romanzi di questa serie.
Manny è lo stimato capo del reparto di chirurgia del St. Francis Hospital. Fascinoso, di origini italiane, anche se con un rapporto alquanto distaccato con la madre, unico membro della famiglia rimastogli, Manny sembra non prendere sul serio niente e nessuno tranne il suo lavoro, tanto meno le donne che lo assediano e che solo gli servono come diversivo tra un intervento e l'altro, tutte tranne l'intelligente e solitaria dottoressa Jane, dalla quale si sente attratto irrimediabilmente. Il loro non è un vero e proprio amore, ma piuttosto una sintonia, un'affinità che li avvicina inesorabilmente. Entrambi non hanno una vita vera oltre le mura dell'ospedale e tutto il loro universo sembra rinchiuso nel recinto del St. Francis. Si stimano, provano affetto l'uno per l'altra, si conoscono e accettano i defetti dell'altro senza grosse difficoltà e non manca neanche un briciolo di attrazione fisica, anche perché Manny si dedica allo sport per scaricare la tensione accumulata sul lavoro e malgrado i quantanr'anni suonati possiede un fisico invidiabile.
Tutto sembra spianare la strada ad un legame tra i due al punto che, malgrado brillanti proposte che arrivano da ogni angolo del paese, Manny continua a preferire l'ospedale di una cittadina come Caldwell che nulla ha da regalargli se non la preziosa collaborazione di Jane. Una notte prò nella sala operatoria e nella vita della dottoressa Whitcomb arriva il misterioso Vishous e nulla sarà più come prima per nessuno di loro. E neanche per noi lettori.
Apparentemente il paziente portato d'urgenza in sala operatoria, colpito da un colpo d'arma da fuoco ed operato da Jane, sembra solo uno dei tanti casi di criminalità che affollano le notti di Caldwell, eppure qualcosa di insolito lo avvolge, uno strano mistero che cambierà per sempre prima la vita di Jane e poi di riflesso quella di Manny. Jane comincia a stare male dopo l'intervento, a soffrire di emicranee intollerabili al punto che l'amico crede che possa avere qualche male incurabile. Poi una notte, mentre Manello è di turno all'ospedale arriva una notizia che mai si sarebbe aspettato. Un incidente stradale ha posto fine alla vita della splendida dottoressa. La sua auto è uscita fuori strada e si è distrutta completamente in un incendio. Non c'è neanche un corpo da restituire. La tomba che Manny fa allestire è una sorta di omaggio alla memoria, dove l'uomo si reca di tanto in tanto per confrontarsi con il suo ricordo.
La sua esistenza è una vita solitaria, fatta ormai solo di donne usa e getta, di interventi e di palestra. Non ha più la sua amica con cui confrontarsi, gli resta solo l'attaccamento a Glory, un cavallo purosangue che ha acquistato in un momento di follia. In lei Manny vede "la sua ragazza", pronta a tutto pur di vincere e quando durante una gara, la cavalla subisce un terribile incidente, nella sua mente il ricordo di come ha perso Jane è intollerabile e lo induce a lottare con le unghie e con i denti pur di salvarla. Ma l'incredibile, che così difficilmente capita nella vita reale, nel magico mondo della Confraternita è ormai aspettato ed una notte, mentre Manny si confronta con la tomba vuota di Jane, ecco la donna comparire al suo fianco. Manny si sente tradito, quando scopre che la donna non è mai morta, ma ha rinunciato a tutto per seguire il misterioso Vishous di cui si è innamorata e che ora è il suo compagno. Il ritorno di Jane nella vita di Manello è legato essenzialmente a Payne, la sorella di Vishous, che ha subito un terribile incidente e che è completamente paralizzata. Solo un genio della chirurgia come Manny può aiutarla e l'uomo, malgrado furioso per il modo in cui lei ha mentito, decide di seguirla per aiutare qualcuno che ha bisogno di lui.
E qui accade l'incredibile, perché Jane non ha finto la sua morte, ma è davvero passata dall'altra parte, vittima di una guerra che lei ignorava. La sua presenza al fianco di Vishous è una sorta di miracolo a cui un uomo cattolico come Manny può anche credere. E' Payne però il miracolo più grande nell'esistenza solitaria di Manello. La giovane che incontra è quanto mai lontana dai canoni estetici delle donne che lui di solito frequenta, eppure l'attrazione fortissima che prova per lei fin da subito li avvicina ad un mondo che gli è alquanto familiare. Se il suo intervento medico riesce in qualche modo a risistemare le ossa di Payne, sarà la sua forte carica sessuale, l'attrazione che la donna prova per lui a guarirla magicamente, a sanare tutte le sue ferite e a ricongiungerla con la vita. Effettivamente la cura che Manny scopre essere in grado di salvarla è il sesso, visto come passione positiva, come strumento di contatto con il corpo e i sentimenti, strumento ri contatto con la vita stessa. Malgrado l'ingenuità di Payne, l'astio di Vishous, e la strana familiarità di Butch, Manny finirà per essere coinvolto sempre di più nelle dinamiche dei fratelli per scoprire un legame inimmaginabile con lo stesso Wrath e con il nostro amato sbirro. Il cerchio si chiude e Mannyh viene accolto nella famiglia come compagno di Payne, anche se gli sarà permesso di continuare ad avere contatti con il mondo esterno, cosa che invece è stata negata a Butch.
Ho trovato il personaggio di Manello alquanto interessante, soprattutto per la sua interazione con l'amica di sempre Jane, meno nel suo rapporto con Payne. Questa sua attrazione magica per la sorella di Vishous mi è sembrata alquanto superficiale e tutta basata su un aspetto puramente fisico. Non che Payne non sia un personaggio interessante. E' una creatura determinata e potente, feroce e decisa, tenera ed ingenua sull'amore, quanto lucida e sicura nella guerra. Ma non ho trovato che i due si amalgamassero bene come altre coppie della saga. Sarà che nel suo rapporto di collaborazione, di amicizia e di fiducia con Jane, Manny appariva molto più completo che con Payne e questo in qualche modo ha tolto vigore a questa coppia, che resta nell'insieme piacevole, ma come personaggio alla fine Manello nulla aggiunge o toglie alla storia della CONFRATERNITA.
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