sabato 28 giugno 2014

POMPEI 2014




Ieri durante una serata tra amiche, tra una chiacchiera e l'altra, abbiamo deciso di vedere un film. Una di noi, un'appassionata di cinema, aveva portato questa pellicola, e senza sbilanciarsi troppo ce l'ha proposta. Avevo ricordi vaghi di una vecchia pellicola a colori vista tanti anni fa, GLI ULTIMI GIORNI DI POMPEI, che parlava di amore, vendetta e la potenza della natura che tutto spazza via. Avevo sentito critiche alquanto negative su questa nuova versione, ma mi sono detta che potevamo tentare. Beh alla fine devo dire che è stato peggiore di quanto immaginato.

La storia è quella di Milo, un ragazzino che nell'antica Britannia, viene catturato dopo che la sua famiglia e le sue genti vengono sterminate da uno spietato soldato romano, conosciuto come il Corvo. Venduto come schiavo e trasformato in un gladiatore, un giorno Milo, che si è fatto conoscere per la sua capacità di uccidere, viene inviato a Pompei, ridente e assolta cittadina dell'Impero Romano, che sorge ai piedi del maestoso Vesuvio.  Sulla strada verso Pompei, scocca la scintilla tra Milo e la bella Cassia, figlia di Severo, di ritorno da Roma, da dove è sfuggita alle profferte amorose di Corvo, ormai divenuto senatore. Un cavallo si ferisce e Milo interviene ponendo fine alle sofferenze della bestia e colpendo l'attenzione della bella di turno, che la mia amica ha sinteticamente descritto "come appena scavata dalla fossa!", date le sue scheletriche curve e la sua vampirica aria emaciata.

Nell'Arena Milo entra in contrasto con un altro gladiatore, Atticus, che spera di conquistare la sua libertà uccidendo il suo ultimo avversario, ovvero Milo. Questi però cerca di fargli aprire gli occhi e di fargli rendere conto che Roma è corrotta fino al midollo e che mai lo libererà. Durante un terremoto lieve, primi segnali dell'iminente eruzione, Milo interviene per calmare i cavalli di Cassia. I due si rivedono, vengono presi dal desiderio di stare insieme e fuggono lontano, per permetterci di vedere la città da lontano ai piedi del potente vulcano. La fuga dura poco perchè si dicono che non possono stare insieme (anche se non si capisce se l'amore è scoccato mentre lui spezzava il collo al cavallo o in qualche altro magico momento). Arriva l'aspitante marito che vorrebbe sbarazzarsi del presunto rivale, ma la donna interviene in suo favore ed ottiene che invece della morte venga solo frustrato.

Intanto Corvo decide di sbarazzarsi di lui durante lo spettacolo dell'arena, dove manda contro i gladiatori, legati con delle catene al centro del "palcoscenico" un'intera truppa di soldati armati. Milo e Atticus riescono con forza e determinazione a uccidere tutti i soldati, sotto gli occhi entusiasti del pubblico feroce. Corvo vorrebbe sbarazzarsi di Milo, ma Cassia, che è stata costretta con il ricatto ad accettare la sua proposta di nozze, interviene salvando Milo. Intanto il vulcano comincia ad eruttare. Quella che la storia ricorda come una tragedia senza eguali, dove la città venne avvolta da gas che soffocarono le persone per poi ricoprirle da una pioggia di cenere, diventa agli occhi degli americani una pioggia di meteoriti infuocate che cominciano a cadere sulla città. Ovviamente il panico dilaga, mentre l'arena si sbriciola trascinando nella sua caduta anche la madre ed il padre di Cassia. Ovviamente il perfido Corvo non muore e Milo, invece di pensare alla fuga, decide di correre a salvare la sua bella, rinchiuda nella casa del Senatore. Intanto muoiono i vari personaggi, anche la schiava fedele risucciata dalla terra che si spalanca, e mentre arriva anche lo tsunami, Milo raggiunge Corvo che sta fuggendo con Cassia. C'è il mitico scontro tra il buono ed il cattivo, con quest'ultimo lasciato incatenato mentre la furia degli elementi si riversa su di lui. Atticus è rimasto ad affrontare il terribile soldato romano che incarna il potere che lo ha schiacciato, e anche se ovviamente muore anche lui, lo fa con onore.

Intanto i nostri due eroi continuano a fuggire, ma il cavallo che li dovrebbe portare lontano da Pompei, forse parente di quello a cui Milo pietosamente ha spezzato il collo, si ribella e si sbarazza di loro. Milo vorrebbe che Cassia proseguisse da sola, visto che il cavallo non riuscirà a portarli tutti e due (non si capisce perché), ma lei preferisce morire con lui e mentre il vulcano li travolge con una nuvola di ceneri e lava, i due preferiscono baciarsi appassionatamente in modo che i posteri un giorno ritrovino i loro corpi trasformati in una statua di pietra.

La storia è quanto mai ridicola e riduttiva, una parodia de IL GLADIATORE, con la storia dello schiavo che cerca di vendicare la morte della sua famiglia, e sullo sfondo una tragedia storia trasformata in un videogioco senza un briciolo di veridicità. Se POMPEI fosse stata distrutta da un'eruzione come quella rappresentata nel film, non sarebbe rimasto assolutamente niente da visitare e da vedere, dato che ci mostrano palazzi che si sbriciolano, palle infuocate che si riversano sulla città, terra che si apre e mare che li travolge. La verità è che molti morirono esalando i gas terribili venuti fuori dal vulcano e poi ricoperti dalle ceneri che venivano giù. Più che tzunami, dal mare molte barche che speravano di dare soccorso assistettero impotenti all'eventi, perchè la pericolosità non gli permise di avvicinarsi. Ma al di là della scarsa veridicità, delle imprecisioni, si avverta proprio la mancanza di una sostanza narrativa. La storia d'amore è inesistente, fatta solo di due che si vedono e decidono che deve essere amore. La scelta del cast non ha nulla che ci possa ricordare il contesto storico o la natura latina di questi personaggi. Passabile l'eroe, ma davvero l'eroina sembra appena uscita da una sala di chirurgia plastica, dopo essere resuscitata da poco dalla bara. Più adatta ad un horror movie che ad un film d'epoca.

Nel complesso, mediocre e davvero insulso. Uno spreco di tempo.

VOTO: 3

IMMAGINI TRATTE DAL FILM






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