Ho seguito il consiglio di un'amica. A volte capita nella vita di incontrare persone che hanno gusti simili ai tuoi e sai di poterti fidare, perché in un modo o in un altro quello verso cui ti indirizzeranno ti darà una sensazione positiva. A me capita e quando questa persona mi ha detto leggi questo volume, me lo sono subito segnata, decisa a cercarlo in libreria, convinta che sarebbe stata comunque un'esperienza.
In giro ho letto che parlano della Trilogia di Crossfire come una sorta di 50 SFUMATURE DI GRIGIO senza bondage e scritto meglio. Non sono tra le fans sfegatate di Mr Grey e non ho gridato all'oltraggio perché Gideon Cross ha sicuramente una certa somiglianza. Come si può accusare la Day di aver copiato E.L. James, sapendo che questa ha copiato a sua volta da Meyer e Meyer a sua volta ha ripreso miti di altri miti? Ci perderemmo nell'analisi impossibile ed inutile delle fonti. Mi sono detta che avevo amato Edward, non mi era dispiaciuto Grey e che ci potevo provare anche con Cross.
Le duecento pagine o poco più del romanzo, dopo l'interminabile LA CROCE DI FUOCO di Diana Gabaldon, mi sono sembrate davvero scorrevoli e piacevoli da leggere, anche se siamo come al solito davanti ad una storia che si ripete spesso nel genere erotico: lui bello ed impossibile, assolutamente e vergognosamente ricco, maniaco del controllo, lei a sua volta tormentata, bella o dal fascino discreto, che incontra il nostro eroe e spera di salvarlo.
Le somiglianze con le altre serie sono tante e a voler trovare una qualche originalità diventa impresa ardua. Onestamente manca anche di quel pizzico di giallo che rendeva interessante BLACKSTONE AFFAIR, e un elemento di pericolo che rendeva unica la personalità di Grey. Gideon Cross in definitiva è un uomo che rifugge dai rapporti seri con le donne per colpa di qualche trauma che affonda le sue radici nella famiglia, anche se in questo primo volume ancora non ci è dato di capire.
Lei, Eva Tramell, è una bellissima ventiquattrenne, con un patrigno ricchissimo e potente ed un passato alquanto tormentato. Ben lontana dall'ingenuità sensuale di Anastacia Steele di 50 SFUMATURE, Eva è una donna sensuale che preferisce usare gli uomini piuttosto che essere usata. Nel suo passato, infatti, una violenza l'ha resa vittima e da quel momento rifugge al sesso fine a se stesso, senza contatto emotivo. L'incontro con Gideon Cross porterà i due a confrontarsi e a cercare di vincere i reciproci fantasmi.
La verità è che, malgrado la mancanza di originalità, dopo aver letto tante serie di genere romantico-erotico, alla fine si continua ad andare avanti nella lettura, mossi dal desiderio di capire come andranno a finire le cose, e questo è sempre un pregio. Certo viviamo nel mondo dell'assurdo, a volte quasi stridente, con tutti bellissimi e palestrati, corpi scultorei, modelli bisessuali, donne uscite da riviste patinate. A cercarlo bene non si trova un personaggio nella media. Sembra che New York sia popolato solo da creature divine e ho trovato la psicologia della protagonista alquanto debole in alcuni momenti. Non vuole una storia sentimentale, ma poi pretende il corteggiamento. Malgrado ciò è un libro che mi ha incuriosito e sicuramente leggerò anche gli altri due, nella speranza di scoprire quali sono i demoni di Gideon e se il passato di Eva tornerà oppure no. Lo consiglio? Decisamente si. E' sicuramente una lettura piacevole, anche se non un capolavoro.
VOTO: 6
FRASI TRATTE DAL ROMANZO
«Non sto cercando il lieto fine, Cary, specialmente con un multimilionario come Cross. Ho visto cosa vuol dire per mia madre essere legata a uomini di potere. È un lavoro full-time con un compagno part-time. Il denaro rende felice mia madre, ma non sarebbe abbastanza per me.»
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La via della guarigione per me era lastricata di dure verità, non di dinieghi e bugie
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Era la natura del nostro rapporto a essere vigorosa ed emotiva, spontanea e cruda. La fiducia che ci teneva insieme ci apriva anche l’uno all’altra in modi che ci rendevano vulnerabili e pericolosi. E sarebbe andata peggio prima di andare meglio
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«Ti amo, Gideon.» «Dio.» Mi guardò in un modo che assomigliava al disgusto. Non so se diretto a me o a se stesso. «Come puoi dirlo?» «Perché è la verità.» «Tu vedi solo questo…» Indicò se stesso con un gesto della mano. «Non vedi come sono incasinato e a pezzi dentro.»
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