sabato 26 marzo 2016

LA ESCLAVA BLANCA - IN CARNE PROPRIA (Cap. 38)


La vendetta colpisce dura un altro degli infami che hanno seminato morte e terrore. Forse più che vendetta, la parola corretta sarebbe giustizia, in quanto Tomas, Trinidad e Miguel, grazie alla complicità di Milagros che seduce Julian dando loro la possibilità di sottrarsi alla sua vigilanza, restituiscono al terribile Capitano Granados colpo su colpo.


La carne di Granados riceve le frustate inflitte ai suoi schiavi per il semplice piacere di farli soffrire, risente dei colpi, gli stessi che ha dovuto subire la povera Anna, che a stento si regge in piedi, il marchio di fuoco con cui ha scritto il suo possesso sul corpo di ognuno di loro. Lo scopo è quello di fargli vivere in carne propria tutto il male ricevuto dalle sue vittime.


Ovviamente parliamo di un eroe e le mani di Miguel non possono macchiarsi del sangue di nessuno, neanche di un colpevole, così, umiliato davanti agli occhi di tutti, derubato dai suoi stessi schiavi e abbandonato da Anna, il Capitano Granados resta completamente solo a nascondere la sua umiliazione e la sua sconfitta.


Ma i momenti emozionanti si susseguono durante tutta la puntata, passando da un personaggio ad un altro, da una vicenda ad un'altra. Adoro Felipe Restrepo, il giusto, l'idealista, l'uomo d'onore, un tipo di personaggio difficile da trovare nella vita, indimenticabile nei romanzi e nei film. Così, malgrado distrutto ancora dal dolore per la perdita dell'amata Catalina, mentre piange la sorella, finisce per aprire ancora le porte a chi ha bisogno del suo aiuto.


Miguel lo sa. Un eroe riconosce sempre un altro eroe quando i loro cammini si incrociano. Le loro anime sono affini e il giovane invia la povera Anna da Restrepo, sicuro che potrà aiutarla e che le sue porte non resteranno chiuse.


Felipe accoglie la donna con la sua domestica e malgrado confuso e annebbiato dal dolore, finisce per darsi una scrollata. Una ragione di vita, un motivo per continuare a lottare, ecco cosa rappresenta Anna per Felipe. Così parte alla ricerca di un aiuto e lo trova nel bel Alonso. Questi riesce a rintracciare un giovane medico che da poco è arrivato in città.


Credo che il nuovo personaggio, necessario dopo la morte di Lopez, finirà per creare nuovi intrecci con la bella Manuela e Gabriel. Intanto però cura Anna che è confusa dalla situazione. Alonso spiega a Felipe che nulla possono contro il diritto di Granados di fare del male alla moglie. Infondo una donna è una proprietà che passa dal padre al marito, un po' come gli schiavi. E lo sguardo confuso e ribelle di Felipe, quegli occhi che rivelano un animo che non si rassegna all'orrore del mondo in cui vive e che lotta per cambiarlo, mi restituiscono questo personaggio bellissimo che merita solo onori.


Ed una proprietà, una cosa, sono anche gli schiavi, venduti da Nicolás come se fossero animali del pascolo. La scena in cui li raduna e divide in gruppi, stabilendo chi se ne andrà e chi resterà è straziante, come il padre separato dal figlio piccolo, rimasto a piangere tra le braccia di Tomas.


Il gruppo di ribelli non viene separato, ma la punizione di Nicolás cade pesante su Ilaria, la domestica personale della sua stessa madre. Senza considerare che praticamente la donna è cresciuta con lei, ha diviso ogni istante della sua vita e delle sue tragedie, la vende senza pietà.


L'orgoglio e l'affetto lottano in Adela, lotta interiore resa benissimo dall'attrice, che pur soffrendo non riesce a pregare il figlio per qualcuno che il suo cuore ama, ma che la sua mente considera meno di un mobile della propria casa. Eppure soffre e cerca di resistere all'onda di affetto che la vorrebbe far correre da Ilaria e abbracciarla.


Intanto i segreti cominciano a svelarsi e Trinidad, il fascinoso Trinidad, chiede a Miguel spiegazioni sulla misteriosa Victoria. Messo alle strette, conscio della sua fedeltà, il ragazzo gli rivela la vera identità della Marchesa, la loro storia, il Palenque. Il giovane è confuso, anche alla luce della scoperta che Remedios ha mentito e non è che un'orfana fuggita dal convento. Ma quello che mi affascina di questo personaggio è "il suo razzismo al contrario". Lui lotta per i suoi, per la sua razza, fiero e orgoglioso e proprio non riesce a capire il suo cuore che continua a battere per una donna la cui pelle è bianca come il latte.


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