sabato 5 marzo 2016

LA ESCLAVA BLANCA - DAVANTI A DIO E AGLI UOMINI (Cap 26)


Lo sapevo dal momento stesso in cui Nicolás Parreño è entrato in chiesa e ha minacciato il prete di versare il suo sangue se fosse trapelata qualsiasi informazione sulla tragica fine dei Quitero che si sarebbe arrivati a questo. Victoria, la nostra eroina, bloccata nel suo tentativo di vendetta dalla notizia che il marito è il padre del suo grande amore, disperata ed insicura sul da farsi, ha pensato per una volta finalmente di fare la cosa giusta, ovvero di rivolgersi al sacerdote che, consapevole della sua identità, l'ha spedita in Spagna per salvarsi.


Approfittando del permesso datole dal marito per recarsi a Santa Marta e condurre Isabelita da Jaime, ufficialmente il fidanzato della ragazza, Victoria ha in realtà lasciato la ragazzina alla pensione di Manuela, la mulatta cantante che ha dato ospitalità a Gabriel. Il ragazzo è amareggiato dal fatto che Alonso, suo fratello, difenderà Jaime contro di lui. La visita della ragazzina lo sorprende e compiace, ma Isabelita è un vulcano di energia e sincerità e quando gli dice candidamente che vuole sposare lui invece di Jaime, il ragazzo va in panico, non avendo nulla da offrirle. Devo dire che tutte le storie d'amore riescono in qualche modo ad appassionarmi, in quanto sono davvero ben scritte ed interpretate.


Victoria nel frattempo è andata in chiesa. Ed eccoci al punto cruciale. Si confessa con il prete e gli svela la sua identità e l'uomo, preso dal panico, novello Don Abbondio, finisce per negare di riconoscerla, dicendole che davanti a Dio può giurare di non sapere di cosa stia parlando. Certo la sua codardia ben esemplifica ripetuti comportamenti che nel corso della storia hanno messo in ombra, più che in luce, la Chiesa. Victoria è scoraggiata e demoralizzata e si reca a casa dei Restrepos per parlare con Catalina.


La giovane le confessa di essere praticamente un'esperta della legge, alla pari del padre e del fratello, anche se la sua condizione di donna l'ha in qualche modo tenuta a freno. "Peggiore essere una donna che un nero" ha mormorato a Tomas lo schiavo di casa ed è praticamente quello che Catalina sintetizza ad una scoraggiata Victoria. Il fatto che si sia sposata ha in qualche modo annullato qualsiasi sua possibilità di rivendicare l'eredità. Anche in caso di vedovanza l'EDEN finirebbe a Isabelita e non a lei, in quanto solo moglie. La legge non le ha possibilità alcuna di rivendicare il suo.


La ragazza è avvilita e scoraggiata e quando arriva Miguel, furioso per la sua presenza, i due hanno uno scontro, ma l'amore che nutrono l'uno per l'altro li riavvicina come sempre, suscitando una strana malinconia in Catalina, che sembra quanto mai presa da Miguel, tanto che il fratello la mette in guardia sui problemi di cuore.


Intanto Miguel non riesce proprio a trovare testimoni che lo possano aiutare. Persino suo padre, pur incontrandolo e rivendicandogli l'importanza assoluta che gli da in quanto suo stesso sangue, alla fine nega il suo aiuto, in quanto "Davanti alla società" deve comunque continuare a difendere quelli che hanno il suo stesso colore di pelle.


Poco importa quello che pensa Miguel. Felipe è piuttosto crudo e duro nell'affrontare il ragazzo, che ancora difende l'uomo. Nicolás non lo tratta come suo stesso sangue, ma come una sua proprietà e l'avvocato cerca di fargli capire che per essere libero deve imparare a considerarsi tale e capire come gli altri lo percepiscono.


Remedios invece è stata abbandonata da Trinidad, che preoccupato dai sentimenti che si sta rendendo conto di provare per lei, ha finito per chiedere a Victoria di essere rimandato nei campi. Ma la lontananza non sembra curare quello strano turbamento che sente dentro di lui.


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