sabato 12 marzo 2016
LA LUCE DALL'AMORE di Mary Balogh
Mary Balogh è uno di quei nomi ricorrenti nelle classifiche delle autrici più amate del genere Romance, una di quelle che ha pubblicato decine di volumi, che suscitano grande entusiasmo. Ho un ricordo vago e lontano di un suo romanzo (letto diversi anni fa e di cui purtroppo non ricordo il nome) che mi aveva lasciato piuttosto fredda. Era il racconto di una vedova che iniziava una storia con il protagonista più spinta dal desiderio di un'avventura che da un sincero e profondo coinvolgimento. In sintesi, ricordo di aver pensato "Che delusione!".
Da quel momento ho evitato questa scrittrice, convinta che non sapesse suonare le corde del mio cuore e del mio sentimentalismo. Mi sono ripetuta più volte che forse le altre avevano ragione, ma io proprio non ero tentata, persa tra le righe di altre centinaia di penne, alcune note, altre meno. Poi mi sono ritrovata con questo volume tra le mani, #LA LUCE DELL'AMORE, in un elegante versione del ciclo EMOZIONI.
Rispetto ad altre collane, questa sembra puntare su racconti sentimentali e piacevoli copertine e la trama mi offriva quel pizzico di novità (il protagonista cieco), che mi ha indotta in tentazione. Mi sono detta che forse ero capitata con un libro sbagliato e che la Balogh aveva ancora tutte le possibilità di conquistarmi.
Alla fine della lettura posso dire di aver fatto bene a tentare questa nuova avventura, anche se la storia sicuramente non ha una trama particolarmente avvincente, piena di colpi di scena. Quello che mi ha colpito della scrittura della Balogh è stata la cura e l'attenzione con cui mi ha aperto una pagina sul cuore dei due protagonisti, al centro di questa storia romantica e dolce, come davvero poche. Il suo tocco è stato delicato e allo stesso tempo profondo, per niente scontato.
Le vicende raccontano di Vincent Hunt, oggi Lord Darleigh, in seguito ad un colpo di fortuna che lo ha trasformato da ragazzino benestante, nell'erede di un titolo e di una grande fortuna. Vincent è rimasto ferito durante la guerra, praticamente dopo poco tempo che era entrato nell'esercito. Ritornato nel seno della sua famiglia, popolato da donne iperprotettive che vorrebbero trovargli la moglie giusta, Vincent, pur amandole alla follia, decide di allontanarsi di nascosto, con il suo valletto ed amico, per ritornare nel suo paese d'infanzia.
Qui viene accolto come un eroe, soprattutto per via del suo titolo, e scopre di essere oggetto di mille attenzioni, ma soprattutto incontra la piccola Miss Sophia Fry, la parente povera di una famiglia snob che vorrebbe fargli sposare la loro primogenita. Sophia, conosciuta come il topo, è una ragazzina insicura e fragile, cresciuta tra mille timori, non abituata all'amore.
I due sembrano collocarsi su due piani opposti, eppure si ritrovano particolarmente vicini e quando il destino fa si che Sophia rischi il proprio futuro pur di salvarlo da una trappola preparata dai suoi parenti per indurlo a sposare la sua odiata cugina, Vincent decide di trasformarsi nel suo eroe e da quel momento salva Sophia e la conduce con sé.
Ma non si tratta solo della storia della costruzione di un'autostima e della sicurezza perduta della piccola Sophia (cresciuta nella convinzione di essere praticamente trasparente), ma anche la giovane pian piano, con discrezione, riuscirà a trasformare in meglio la vita senza sapore che Vincent aveva condotto fino a quel momento.
Sicuramente la parte più emozionante è quella iniziale, anche se poi tutto il resto del racconto è soprattutto di costruzione di un amore, di una famiglia, della fiducia, fatto con una cura dei particolari e della profondità psicologica dei personaggi che mi hanno fatto rivalutare a pieno titolo la Balogh. Oggi so che se mi ritroverà tra le mani un volume di questa scrittrice mi lascerà convincere ad intraprendere l'avventura senza esitazioni, e questo sicuramente lo devo alla lettura di questo volume.
VOTO: 6
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