domenica 6 marzo 2016

LA ESCLAVA BLANCA - IN NOME DEI MIEI FRATELLI (Capitulo 27)


La bellezza di questa serie è tutta qui, in questa puntata esemplare che mette in scena tutta la tragedia, la passione, il coraggio e l'amore dei personaggi. Quello che poteva essere un processo alle intenzioni, finisce per illustrare la forza ed il carattere di una storia che punta alla testa e alle emozioni del suo pubblico. A ben vedere è tutto qui, nei tentativi di Victoria di salvare Miguel, nella passione con cui Felipe lotta per lui e tutti quelli che hanno sofferto, in Miguel che non si arrende ed è pronto a morire perché i suoi fratelli abbiano la giustizia che gli è stata negata in vita.



E quello che è un processo che sembrava disperato e destinato ad una tragica conclusione diventa il palcoscenico di ogni singolo personaggio che attraverso gli sguardi, le parole, o i cenni raccontano molto di più di tanti discorsi inutili. Pochi quelli che restano fuori dall'aula del tribunale: Remedios e il suo amore tormentato e negato per Trinidad, il saggio Tomas e la solida Milagros. Il resto del mondo è tutto rinchiuso in quelle quattro mura.


Nella prima parte della puntata tutto sembra perso. Miguel non riesce a trovare testimoni pronti a giurare che Jaime Lopez è un seviziatore di schiavi. Il timore per la sua potenza e la consapevolezza che nessuna giustizia può arrivare da un tribunale di bianchi chiude la bocca a molti. Catalina cerca di convincere Miguel a fuggire, perché se non si riuscirà a dimostrare la colpevolezza di Jaime, Miguel sarà accusato di tentato omicidio e quindi condannato a morte.


Ma Miguel è un eroe pieno di coraggio e di ideali, orgoglioso della sua razza, della sua forza, ed è pronto a sacrificarsi in nome dei suoi fratelli. E se gli uomini sono pronti al martirio, le donne lavorano nell'ombra.


Victoria vende tutti i suoi gioielli grazie alla complicità della bella ed infelice Anna, la moglie del Capitano, che è pronta ad aiutare qualcuno che l'ha fatta sentire apprezzata ed amata nei brevi incontri che hanno avuto. Con il denaro ricavato dalla vendita, Victoria si reca dalla sensuale Eugenia, l'amante di Nicolás. La donna è in realtà una creatura libera e disinibita, ma anche profondamente indipendente. La sua razza mista ed il potere economico la rendono un'alleata importante.


Eugenia ha comprato lo schiavo seviziato da Jaime e Victoria le chiede di intercedere e di dargli il denaro dei gioielli perché racconti la verità e poi sparisca. Nel frattempo inizia il processo, con un'aula affollata di bianchi, neri liberati e di creoli.


La situazione sembra disperata e senza speranza per Miguel, anche se Jaime presenta un carattere ingestibile e folle. Sarà proprio la sua impulsività che lo trascinerà nel baratro, durante una scena bellissima in cui Miguel cerca di farlo cadere vittima del suo stesso odio e della sua vanità.


E quando lo schiavo di Eugenia si presenta a testimoniare, il destino di Jaime sembra ormai essere segnato. Emozionante, bellissimo e trepidante, tutto l'episodio è concentrato in questa scena, nei sussurri di Miguel allo schiavo terrorizzato di Eugenia, negli sguardi innamorati che Victoria e Miguel si scambiano, nel sorriso soddisfatto di Eugenia, nel timore negli occhi di Nicolás e dei suoi, nell'aria compiaciuta di Felipe, nello sguardo sconvolto del giudice.


Difficile considerarla una semplice telenovela. Nella rivendicazione della razza, nell'uguaglianza dei diritti, nella profondità della passione, si legge anche una dichiarazione di amore per una terra nata dai contristi, dalle mescolanze, intrisa fin nel midollo della sua storia di un ricco bouquet di culture e di identità che sono le radici della Colombia. Bellissima ed emozionante fino a questo momento.

Nessun commento:

Posta un commento