LA SIGNORA DEL CORAGGIO di Lara Adrian
Ho incontrato Lara Adrian qualche anno fa, quando ero in piena vena "paranormal romance". Avevo finito la lettura di tutti i volumi della saga de LA CONFRATERNITA DEL PUGNALE NERO di J.R. Ward e Lara Adrian era il nome più famoso dopo quella che viene considerata la regina. Visto che tendenzialmente non ho una natura antagonista ed il mio cuore è grande e pronto ad accogliere, mi sono lanciata nella lettura dei numerosi romanzi de LA STIRPE DI MEZZANOTTE, che molti hanno attaccato per il fatto che in qualche modo riprendessero le orme della Ward. Al di là delle critiche, comunque, la Adrian mi ha lasciato il ricordo di alcuni volumi davvero notevoli e quindi quando ho scoperto che prima di dedicarsi a questo genere, aveva scritto anche alcuni storici, mi sono incuriosita e le ho lasciato aperta una porticina del mio cuore.
LA SIGNORA DEL CORAGGIO è il terzo volume della serie WARRIOR, al tempo pubblicato con il nome di Tina St. John, ma pur essendo il libro finale di una trilogia si legge facilmente senza avvertire il bisogno di scoprire quello che è successo in precedenza. Siamo nel pieno Medioevo, in un'Inghilterra tiranneggiata da Re Giovanni, mentre Riccardo Cuor di Leone è in procinto di lasciare la Terra Santa, dove ha condotto le crociate, e poco prima che finisca prigioniero in Germania.
Il nostro eroe di turno è il feroce guerriero Cabal, un bastardo figlio di una teatrante e di un nobile, cresciuto e addestrato come soldato, grazie alla benevolenza di Re Enrico. Cabal si è guadagnato la fama di spietato guerriero, tanto da essere soprannominato Cuore Nero, le cui gesta sono arrivate anche in Inghilterra ed utilizzate per spaventare i bambini.
Quando Lady Emmalyn accoglie il crociato, inviatolo direttamente da Riccardo, con la notizia della morte del feroce marito Garrett, la donna ignora la sua vera identità ed in un primo momento accoglie l'uomo piuttosto diffidente, sicura che Sir Cabal porti solo guai e sconvolgimenti, soprattutto al fronte del fatto che il Re deciderà di darla in sposa a qualche suo nobile alleato per garantire la fedeltà di Fallonmour, la prospera proprietà che Emmalyn ha diretto con ottimi profitti durante la lunga assenza del marito.
Quando i due si incontrato ci sono subito scintille, dovute allo scontro di caratteri, ma anche ad una strana e forte attrazione mai provata prima da nessuno dei due. Emmalyn finisce per conquistare l'uomo anche per il suo coraggio e la sua determinazione, mentre Cabal l'aiuta ad affrontare anche un gruppo di ladri che minacciano la zona. Pian piano Emmalyn si rende conto che il guerriero che le è a fianco è un uomo che dietro la scorza dura provocata dagli orrori della guerra, nasconde un cuore nobile e generoso e se ne innamora perdutamente, pronta a tutto pur di conquistarsi il diritto di scegliere cosa fare della sua vita, anche a chiedere l'intervento della Regina Eleonora.
Ma Cabal nasconde nel suo animo un segreto terribile, legato alla morte di Garrett, ed il timore di perdere l'unica donna che lo ha trattato con amore e comprensione lo induce a tacere, mentre dentro di lui infuria una battaglia ancora più feroce, legata al suo senso di inferiorità dovuto ai rifiuti dell'infanzia e alla consapevolezza di non essere mai stato voluto dal suo vero padre, che malvagiamente gli ha dato un nome come Cabal. Le ferite di Cabal sono di quelle che l'amore sa curare e spetterà a Emmalyn il compito di trovare la formula per sconfiggere la sua diffidenza e convincerlo della profondità dei suoi sentimenti.
Il romanzo non presenta una trama particolarmente originale o articolata, ma la cura del mondo interiore dei personaggi finisce per riscattarla e regalarci una storia sincera, appassionante e passionale, con una scrittura sicura ed un fuoco travolgente che emerge dal racconto con forza. Peccato per il finale che sembra troppo rapido rispetto a tutto il percorso, risolvendo le vicende in poche pagine, quando tutto il resto aveva avuto uno spazio perfetto per permettere ad ogni emozione di svilupparsi, anche se non so fino a che punto la colpa possa essere attribuita alla Adrian o ad una decisione editoriale di far rientrare la storia in un certo numero di pagine. Nel complesso, comunque, il libro decisamente merita. Da riscoprire.
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