I padri, in questa storia, sono figure fondamentali: padri morti (tanto che spesso il protagonista parla del palazzo Aslanbey come dell'orfanotrofio, dove i figli sono cresciuti senza padri!), padri assenti (Nasuh è sparito da puntate e tutti lo cercano senza trovarlo), padri buoni e disperati che cercano la verità (Hazar è da più di qualche episodio che cerca disperatamente di scoprire la verità), padri che hanno rinnegato e che sono pentiti (vedi Mahfouz, il padre di Reyyan che cerca di difenderla pur non rivelandosi) e padri stronzi, passatemi il termine, vedi Cihan che proprio non ne fa una giusta e adesso vuole combattere la battaglia per Azat pur non avendo capito niente della natura del figlio.
I padri sono figure chiave, anche se questa è la storia di una madre a cui hanno tolto un figlio e che, accecata dal dolore, commette una follia dietro l'altra, trascinando anche gli altri figli, i nipoti, verso un'infelicità assoluta e tormentata. Ma i padri sono centrali e i figli cercano la verità sui proprio padri, persi, uccisi, non riconosciuti e smarriti in una fitta trama familiare che farebbe impallidire ancora di più Shakespeare!
Hazar ha il sospetto che Miran possa essere suo figlio, ma non trova nessuno che lo confermi. Confrontandosi con Zehra, la moglie, giustamente, gli ricorda come in occasione della sua caduta per le scale, Miran abbia donato il suo sangue e che la reazione che aveva avuto alla trasfusione poteva derivare anche da un legame di parentela stretto. A tale proposito parte per andare a incontrare il medico, che gli conferma questo fattore genetico. La sua convinzione è ormai sempre più forte ed è convinto che Miran sia davvero suo figlio, soprattutto alla luce di tanti piccoli dettagli che chiariscono la situazione.
A confermare i suoi sospetti arriva un altro padre, Mahfouz, l'uomo che affianca il problematico Aslan. In un primo momento Hazar lo respinge, ma questi gli rivela di essere il padre biologico di Reyyan e gli svela come, venuto a sapere di come la figlia fosse finita al centro della vendetta degli Aslanbey, avesse cercato Aslan, il nipote di Azize, e gli avesse raccontato tutto. L'uomo, deciso a vendicare i torti subiti, aveva intrapreso una battaglia che poi si era perduta, per un'ossessione che il giovane ha sviluppato nei confronti di Reyyan.
La paura che possa farle del male induce Mahfouz a raccontargli tutto, anche della lettera che il ragazzo aveva bruciato, e soprattutto di un disturbo mentale che la reclusione di Azize, lontano dai farmaci, non ha fatto altro che peggiorare. Hazar è sconvolto, ma vuole soprattutto dire la verità ai suoi figli.
Nel frattempo la nostra eroina vive momenti di pace e di progetti, con l'aiuto di Firat, nel terreno che Miran le ha regalato e dove vogliono avviare un'attività. Firat si scontra anche con una giovane agronoma, una donna fascinosa per la quale prova subito un'istintiva antipatia, ma questi momenti di divertimento (come la scena in cui Miran insegna a Reyyan a guidare) cercano di smorzare la tensione che intorno a loro monta selvaggia e pericolosa.
Infatti basta rimettere piede in casa Aslanbey perché tutto diventi di nuovo pericoloso. A salvarsi dall'aria tossica della casa è Gonul, trasferitasi in albergo, dove si siede a parlare con Azat solo per dirgli che Aslan lo ha ingannato. Non stava cercando nessuna famiglia perché ha sempre saputo di essere un Aslanbey.
Azat è molto diverso da suo padre, un uomo che nel tentativo di brillare agli occhi del proprio ha commesso davvero cosa sbagliate di cui non si pente. Ci viene da sospettare che Yaren debba molto alla sua genetica malvagia per i suoi comportamenti, anche se in questa manciata di episodi è piuttosto tranquilla e domata dallo strano marito.
Hazar confessa a Cihan di essere il padre di Miran, ma soprattutto, dopo aver assistito a una scena a casa Aslaney, dove Aslan si è puntato una pistola alla tempia minacciando di uccidersi, i ricordi di quella terribile notte sono tornati e l'uomo ha ricordato chiaramente di non aver ucciso Mehmet, ma che l'altro si era sparato alla testa, davanti agli occhi di sua madre.
Che cosa farebbe una persona sana? Accoglierebbe il giovane che ha perseguitato e che credeva estraneo alla sua famiglia? Ovviamente Cihan trova solo il lato negativo, quello che Miran sarebbe il primo nipote Şadoğlu e quindi quello con il diritto alla proprietà. Come se Azat fosse interessato!
E mentre si svolgono confronti vari con rivelazioni sconvolgenti (Azize, sulla tomba di Dilsah, ordina a Hazar di non confessare a Miran la sua identità perché Dilsah sarebbe ancora viva e nelle sue mani!), il vero nemico di Azize, quello che per tre stagioni era nascosto nell'ombra, appare a villa Aslanbey, portata da Nasuh, il padre scomparso. Fusun Aslanbey, la sorella del marito di Azize, è arrivata per strapparle le sue maschere e davanti a tutti i presenti rivela a Miran che lui non è un Aslanbey, ma il figlio di Hazar e di Dilsah Şadoğlu.
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