Sono entrata in un tunnel, diciamolo apertamente, e questo luogo oscuro da cui non riesco a uscire ha il nome di Engin Akyurek. Perché questo sia successo non lo so dire? Anche perché di attori affascinanti ne ho visti tanti e la prima volta che visto Engin, nel trailer di ADIM FARAH, la mia reazione è stata negativa. Eppure, sarà grazie al fascino del personaggio di Tahir Lekesiz, alle innegabili capacità recitative di Engin, ma eccomi qua a vedere una nuova serie con lui come protagonista.
Kara Para Ask, inoltre, è stata trasmessa anche da noi, su una delle piattaforme digitali con il nome anglicizzato di Black Money Love e dopo aver visto il trailer mi sono detta che potevo tentare, anche perché la trama si presenta interessante fin dalle prime battute. Engin Akyurek sembra essersi tolto una pelle per indossarne un'altra e nei panni del poliziotto Omer Demir persino i suoi movimenti sono diversi da quelli del criminale Lekesiz e questo parla bene di quest'attore.
Omer è un poliziotto dedito e attento che svolge il suo lavoro con capacità, aiutando il prossimo. È a un passo dalle nozze con la sua fidanzata, Sibel, con cui sogna di mettere su famiglia, pur nei limiti economici che la sua professione gli impone. Ben diversa è l'esistenza di Elif Denizer (Tuba Büyüküstün), figlia di un ricco uomo d'affari turco, creatrice di gioielli che vive spensierata la sua esistenza dorata in Italia.
Il destino di questi due personaggi si incrocia una notte, senza che loro ne siano consapevoli. Elif, tornata per il suo 31esimo compleanno ha festeggiato con il padre e la famiglia, mentre Omer ha accompagnato Sibel, la sua fidanzata, a casa prima di andare in commissariato per fare compagnia ai suoi amici di sempre, Arda e Pelin. Una telefonata verso le prime luci del mattino portano Omer, insieme al suo collega Arda (Ahmet Tansu Taşanlar, il ben noto Azat di Hercai), sulla scena del crimine.
Una donna molto giovane e un uomo maturo sono ritrovati morti, uccisi, in una macchina. Grande è lo shock quando Omer scopre che la donna è proprio Sibel, la sua fidanzata, e l'uomo accanto a lei, presunto amante, è il padre di Elif.
Il dolore per la perdita, l'incertezza per la dinamica degli eventi, la consapevolezza di non conoscere in profondità due persone che erano vicine al loro cuore e ai loro affetti vengono resi al massimo e al meglio, con una regia che ci guida nella scoperta del lutto e nella sua elaborazione, mentre il mondo intorno sembra girare impazzito, in una valanga di segreti.
In un primo momento Omer ed Elif non sembrano rendersi conto del dolore simile, contrapposti su due piani diversi, ma le ricerche di entrambi, che cercano di capire cosa stia succedendo, congiungeranno i loro passi.
Elif viene aggredita il giorno della veglia funebre del padre da un uomo che pretende da lei dei diamanti rubati dall'imprenditore. Le minacce alla sua famiglia innescano la consapevolezza di dover trovare quello che gli uomini le chiedono, mentre Omer ritrova nella stanza di Sibel e nella macchina due diamanti che lo portano alla consapevolezza che la donna era finita in un giro più grande di lei.
Quando la sorella di Elif viene rapita per ricattare la giovane e spingerla a ritrovare i diamanti, Elif non sa cosa fare e i suoi passi la portano proprio davanti a Omer, letteralmente tra le sue braccia, mentre i rapitori la chiamano e lei mente, dicendo che si trova con il suo fidanzato.
Siamo solo al principio della storia, ma ci sono ottime premesse per un buon prodotto. Spero di riuscire a proseguire nella visione per farvi sapere che cosa ne penso.
Nessun commento:
Posta un commento