venerdì 18 luglio 2025

Adim Farah - Il piccolo gigante Kerimsah (23)


 La vita di Farah, Kerim e Tahir inizia nella nuova casa che l'uomo ha comprato e il ritmo delle cose scorre stranamente felice e sereno, con Tahir che interagisce con Kerim come avrebbe sempre voluto fare e i due cominciano a legare nuovamente, costruendo un rapporto che li renderà davvero padre e figlio, anche se al momento Kerim sente ancora affetto e un legame speciale con il padre che crede averlo salvato dalla sua malattia.


 

Farah invece è leggermente turbata dal cambio e il ricordo della prigionia è ben vivo dentro di lei, per cui anche la semplice serenità di un risveglio con Tahir e Kerim in cucina che le preparano la colazione muove in lei mille ricordi angoscianti, che solo il tempo potrà curare. Ma neanche in questa fase di armonia siamo completamente fermi, in quanto l'obiettivo è quello di far tornare da lei la madre, ancora viva e tenuta prigioniera in Iran.


 

Così, con la complicità del piccolo Kerim, l'aiuto di Bekir, Tahir e Farah simulano un malessere improvviso del bambino, portato d'urgenza in ospedale per un presunto peggioramento. In realtà è tutta una finzione del bambino, per indurre il padre a cercare di intervenire e di far venire la nonna dall'Iran. Kerim tentenna solo un attimo, mosso a pietà dal dolore apparentemente sincero del padre, ma poi rimane saldo nel suo ruolo.


 

Tahir e Farah si introducono nello studio dove ci sono i risultati delle analisi e riescono a cambiarle, per confermare la loro menzogna e tutto sembra davvero funzionare per realizzare i loro desideri, perché Behnam, preoccupato dalle condizioni del figlio, ordina ai suoi uomini di portare in Turchia la nonna di Kerim, che è colei che ha donato il suo midollo per salvarlo.


 

Ma il vero protagonista di questo episodio è indubbiamente il piccolo Kerim, turbato dalle menzogne che la madre gli ha fatto raccontare al padre, che crede l'uomo buono venuto per salvarlo dalla malattia che lo costringeva ad avere una vita diversa da tutti gli altri.


 

Così, piangendo, dice alla madre di non credere a quello che Farah alla fine gli rivela, ovvero che deve mentire perché Behnam è un uomo crudele che ha fatto del male a lei e alla nonna, prigioniera in Iran e la persona che davvero lo ha salvato. Il suo rifiuto è comprensibile, ma per fortuna in questa storia non indugiamo mai troppo in alcuni meccanismi e basta poco perché il piccolo Kerim si renda conto della verità.


 

La donna, portata in ospedale con la forza, riesce a fermarsi davanti al vetro del nipote, per vederlo almeno una volta nella vita e Kerim si rende conto che quella donna anziana, con il viso coperto dalla mascherina è davvero la nonna di cui gli ha parlato Farah e questo significa che davvero il padre ha mentito.


 

Nel frattempo, come al solito, sta succedendo di tutto. Merjan vorrebbe rivelare a Behnam che Farah ha scoperto tutta la verità e quindi far saltare il suo piano, ma la nostra eroina è ben lontana dai personaggi classici così l'affronta e la sequestra, mentre Tahir è alle prese con Ilyas, che voleva uccidere sia lui che Mehmet. Il poliziotto corrotto cade nella loro trappola e viene arrestato, ma il carattere turbolento di Tahir e le sue innegabili connessioni con la malavita generano tensione con Mehmet, anche se poi, al momento di agire, grazie all'aiuto anche di Bade e di Bekir, riescono a raggiungere l'ospedale per cercare di liberare la madre di Farah.


 

Ma a salvarla sarà l'inaspettato Kerim, che, avendo ritrovato la nonna, che stanno cercando di trasportare fuori dall'ospedale, l'aiuterà, pur sacrificandosi e finendo nelle grinfie di un padre che adesso gli appare decisamente malvagio.

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