Non c'è pace per Farah, verrebbe da dire, vedendo questo nuovo episodio, perché la donna ha ritrovato sua madre, ma perso suo figlio e in questa gioia assoluta per il ritrovamento si colloca anche il dolore cieco per la separazione dal figlio che Behnam vuole portare a tutti i costi in Iran, strappandolo a lei e a Tahir che il bambino rivendica come un padre.
Farah si occupa di sua madre, circondata dai soliti amici, ma anche continuando a tenere prigioniera Merjan, per ricattare suo padre e scoprire dove possa trovarsi suo figlio. Se l'interazione con la bionda compaesana genera decisamente situazioni quasi comiche, si può dire chiaramente che non c'è pace neanche per il nostro Tahir, a cui, comunque, viene concessa la tenerezza di avere una madre acquisita, quella di Farah, che, colpita dalle tante cose buone che l'uomo ha fatto per sua figlia, lo accoglie davvero nel suo cuore senza pregiudizi, toccandolo nel profondo.
Ma nel frattempo il mondo, o meglio Behnam, sta organizzando per lui davvero una punizione esemplare e terribile. Prima di lasciare il paese, infatti, rischiando perché la polizia lo sta cercando per sequestro di minore, organizza un incontro a casa sua dove ha invitato tutti i nemici di una vita di Tahir, riunendoli sotto il suo tetto e offrendogli una ricompensa in oro per uccidere il suo rivale. Per il nostro eroe si prepara davvero una resa finale molto complicata.
Ma anche per Mehmet le cose non sono per niente facili. Mentre sta discutendo con Perihan, la moglie di suo padre, per cercare di capire se ha aiutato l'uomo in qualche modo, Orhan ritorna, sfrontato e senza timore, nel commissariato dove molti dei poliziotti corrotti lo vedono come un capo, e anche se il figlio lo manda dietro le sbarre, il telespettatore ha la sensazione che ci resterà davvero poco.
Ed infatti è così. Neanche il tempo di cercare di interrogarlo che Orhan, sorridendo, gli fa notare che presto lo metteranno in libertà, perché gli agganci che ha lo portano a sfere molto alte e proprio queste sfere faranno sì che lui venga liberato e che la colpa completa dell'attentato a Mehmet ricada su Ilyas, sacrificato in nome della causa.
La vita fratturata non è certo quella di Orhan, anche se lui, separandosi dal figlio gli dice che durante l'anno in cui si è nascosto è stata così, ma piuttosto è quella di Mehmet, di Tahir, separati dalla loro famiglia proprio dagli intrighi di Orhan e Ali Galip. I frammenti di vetro che accompagnano la foto della loro famiglia, inviata a Tahir, ben simboleggiano questa condizione.
Intanto la caccia all'uomo, finanziata da Behnam, si arresta in un capannone dove in parte Tahir ne uccide un certo numero (anche se poi ci fanno credere che Farah possa salvarli!) e in parte ci fanno credere che il ragazzone che rivendicava di volerlo uccidere lui perché aveva ucciso suo fratello lo abbia eliminato.
Questi poi porta Farah da Behnam, intenzionato a spedire la donna in una prigione iraniana e a tenersi suo figlio, ma il piccolo Kerim si è reso conto di tutto e non è pronto ad abbandonare la madre. Inoltre risulta che il ragazzone assoldato per uccidere Tahir è in realtà il famoso amico che aveva allestito la casa dove Tahir aveva portato Farah, quello delle camicie da notte tigrate e succinte!
Questi, in combutta con Tahir, a cui deve la vita, lo ha aiutato e infatti l'uomo esce dalla macchina sotto gli occhi turbati di Behnam. Il piccolo Kerim può così tornare a casa, tra le braccia della sua famiglia e la serata che trascorrono tutti a casa di Tahir sembra davvero celebrare la fine di una guerra. Ma mentre tutti si siedono sul grande divano per una foto in posa, la radio, accesa per un sottofondo musicale, rivela una notizia che gela i sorrisi di tutti. È stato ritrovato il corpo di Ali Galip e le colpevoli sanno che questo è davvero un cattivo segno.
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