Dopo mille peripezie e sofferenze i nostri eroi, Miran e Reyyan, sembrano finalmente godere della pace bucolica da loro conquistata, anche se i serpenti strisciano nell'ombra, intorno a loro, e qualcosa di terribile sembra che si stia preparando per abbattersi sulla loro felicità. Ma al momento Miran e Reyyan sembrano davvero una coppia innamorata, felice, che aspetta con gioia l'arrivo del loro bambino, con l'affetto di un padre conquistato, che cerca di essere presente nella loro vita appena può, aiutandoli anche ad ampliare la loro casetta minuscola in mezzo al nulla. Poi un sogno, di due melograni, arriva a inquietare leggermente il quadro dell'insieme.
Reyyan sogna e lo spazio onirico ha un ruolo rilevante in questa storia. Lei sembra Biancaneve, vestita di bianco, con la sua folta chioma scura, che si prende cura di un alberello appena piantato che, nel giro di un batter d'occhi, si trasforma in una pianta adulta che già dà i suoi frutti e più precisamente due melograni. Il paesaggio intorno alla nostra eroina è stranamente inquietante e all'improvviso uno dei due preziosi melograni si stacca e precipita con violenza a terra colpendo il suo ventre con gli schizzi rossi come il sangue. Il dolore è terribile, ma lei pensa all'altro melograno che ostinatamente rimane attaccato al ramo, mentre chiama disperata il suo amore perché venga ad aiutarla.
Il sogno inquieta, ma lei cerca di non pensarci per il resto dell'episodio, godendo dei momenti di felicità con il marito, apprezzando l'intimità che si sta sviluppando pian piano tra lui e Hazar, o godendosi di una festa di famiglia organizzata da Nasuh per il nipote appena ritrovato, dove le tensioni vengono a un certo punto stemperate anche dalla volontà ferrea della nostra coppia di essere felici.
Miran e Reyyan ci regalano nuovamente la danza damat halay, quella del loro matrimonio, tipica di questa zona, ma la felicità che brilla nei loro occhi è molto diversa dalle emozioni di quel lontano momento. Nasuh e Hazar sono felicit, Azat sembra triste per quello che ha perso e Cihan ha già lasciato il tavolo con la moglie per andare alla cena organizzata dall'inquietante Fusun Aslanbey che ha accolto nella sua famiglia Yaren.
Mentre quest'ultima si scontra con Gonul, decisa a imporsi nella villa, ma trovandosi a dover combattere con una donna con un certo temperamento, scopriamo che Aslan non è morto e che Sultan, pur nascondendo la verità per non dare false illusioni alla figlia, decide di lasciarla per prendersi cura del figlio, pur abbandonando l'altra in una situazione piuttosto triste.
Mentre succedono tutte queste cose, ecco che ritorna il simbolo del melograno. Miran ne ha trovato alcuni su un muretto e pensando di fare cosa gradita alla moglie ne ha preso qualcuno, lasciando dei soldi. Reyyan, ancora inquieta per il sogno, quando scopre quello che ha fatto lo costringe ad andare a restituirli e il contadino che li incontra, rifiuta, e impone loro di dare una mano nei campi e in casa, solo per avere la loro compagnia e per insegnare loro il valore del lavoro piuttosto che dei soldi.
Tutto sembra essersi stemperato e Reyyan crede di aver fatto pace nuovamente con le forze dell'universo, ma in realtà il male subdolo continua a strisciare intorno a lei. Mille segreti ancora sono covati. Mentre erano in compagnia della famiglia Sadoglu, Azize li spia con il cuore contratto, desiderando stare accanto a Nasuh, che l'ha sempre amata, e insieme a suo figlio e suo nipote, che ha respinto tutta la sua vita.
Hazar sorprende il padre e Azize che discutono in strada e turbato cerca di capire che segreto ancora celino, nonostante nessuno parli. La donna, in realtà, sta cercando disperatamente Dilsah, la donna amata da Hazar e madre di Miran. Crede che restituendo loro quello che aveva sottratto la sua colpa possa essere meno pesante, ma Fusan l'ha portata via e vuole la sua vita in cambio.
La lotta si delinea sempre più chiaramente tra le due donne, finendo per coinvolgere i nostri eroi anche se inconsapevoli del legame. Intanto Azize convince Esma a parlare con il figlio e a raccontarle il suo segreto, quello custodito tutta la vita.
In un primo momento Esma cerca Miran, perché vuole parlare con tutti e tre i suoi ragazzi (Miran, Firat e Gonul), ma lui la respinge. Grazie all'intercessione di Reyyan, alla fine cede e i quattro si incontrano in un bosco, a poca distanza dalle terre dove Firat lavora con la bella Zeynep. Il bosco sembra richiamare ancora una volta l'immagine di Biancaneve e la mela avvelenanta, anche se qui il veleno è tutto quello di cui si libera Esma, che racconta a Firat come abbia ucciso il marito di Azize, che l'aveva violentata, di come avesse poi scoperto di aspettare un bambino e di come avesse lottato al pensiero di dover tenere il frutto della violenza, per poi scoprire che l'amore per lui era stato più grande.
Tutti restano sconvolti dalla notizia, soprattutto Firat che corre via, senza essere capace di parlare con sua madre, consolata da Gonul. Miran non ha il tempo di reagire a questa scoperta che Fusun lo chiama per attirarlo in un incontro dove dovrebbe presentargli qualcuno di importante, ma è Reyyan il polo della nostra attenzione.
La vediamo vestita di bianco, in mezzo ai campi, come nel sogno dei melograni, anche se qui sta cercando radici che estrae da sottoterra per Zeynep e il loro progetto. Azize, avvisata da Fusun da una misteriosa frase minacciosa, è corsa per capire se Miran e Reyyan stanno bene. Quando la nostra eroina la vede la caccia, preoccupata, ma in realtà aveva ricevuto un dono inquietante da un supposto Hazar, una cesta di dolci, che aveva cominciato a mangiare. Il veleno, come quello delle mele o dei melograni, agisce su di lei facendola svenire davanti agli occhi di una preoccupatissima Azize.
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