domenica 13 marzo 2016

LA ESCLAVA BLANCA - LE SCHIAVE BIANCHE (Cap. 33)


Il trentatreesimo episodio de LA ESCLAVA BLANCA è tutto giocato sulle strategie dei cattivi, sulle violenze del Capitan Granados, sulla loro ricerca dei responsabili della ribellione che silenziosa e sottile comincia a strisciare per Santa Marta, minacciosa e temibile. Eppure mentre osservato le manovre di Nicolás, mi irritavo per il modo in cui Anna doveva sopportare le violenze del marito, e mi chiedevo curiosa come Eugenia sarebbe riuscita ad utilizzare Parreño per i suoi scopi, la mia mente rifletteva su una cosa: la schiava bianca del titolo non è solo Victoria, cresciuta per parte della sua vita come una nera, anche se libera, negli anni felici dell'infanzia.


A ben vedere nella storia emerge chiaro il messaggio che le donne sono altrettanto schiave, basti pensare alla povera Anna, incapace di ribellarsi ad un marito violento che le ha persino spezzato un braccio. La sua solidarietà con i suoi domestici nasce da un senso di comunione con loro, dalla consapevolezza di come si sentano per via dei maltrattamenti subiti. Facile vederla come una bambolina consegnata da un padre interessato alle braccia di un militare per accordi di potere più che per vero sentimento.

Se Anna sta maturando piano piano un flebile desiderio di rivolta, anche se soffocato dalla paura e dal terrore in cui vive, intanto Victoria, a suo modo schiava di un marito tiranno, ha capito che lo scontro diretto non è la soluzione per uscire dalla situazione in cui lei stesso è finita. Mentre Milagros aiuta Miguel portandogli del cibo, grazie alla complicità del suo guardiano, la sorella bianca è alle prese con una lotta di potere con la suocera arcigna.


Adela a tratti mi strappa un sorriso perché lei vorrebbe un mondo in ordine, rigoroso, ma si ritrova con un figlio che si abbandona alle passioni impudiche, preferisce da sempre le schiave, ha avuto un figlio da una di loro e si lascia condurre via da una donna come Eugenia. Inoltre la marchesa, da lei tanto voluta, è una creatura dal carattere indocile, insofferente ed orgogliosa, che la sfida continuamente nel suo dominio della casa.


Ovviamente anche Victoria è schiava, di Nicolás, della situazione, ma capisce che deve cercare di avvicinarsi a lui e di compiacerlo, mentre alle spalle lavora con tutti gli altri per fuggire dal EDEN.


Intanto una cosa positiva è stata sicuramente l'arrivo di Gabriel a scuotere Isabelita dal torpore in cui era caduta e dal suo desiderio di ribellione nei confronti del padre. Il ragazzo, malgrado non piaccia per niente alla famiglia, viene visto come un male minore ed accettato nella casa, nella speranza che possa distrarre Isabelita dalla sua ossessione per Miguel.


Ma il mio cuore batte soprattutto per i Restrepos, i fratelli coraggiosi, pronti a tutto pur di portare avanti le loro idee, pur di lottare per un mondo migliore. Ma ormai è chiaro che dietro alla ribellione ci sono loro, e ovviamente Miguel, e malgrado i timori di Nicolás, Granados decide di muoversi autonomamente facendo aggredire Catalina, Lo scopo è quello di spaventarli e allontanarli da Santa Marta, anche se il militare è pronto a tutto pur di salvarsi.


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