mercoledì 20 novembre 2024

ENDLESS LOVE - Il rapimento di Galip (223-225)


Non c'è pace per Kemal, dovrebbe essere il titolo alternativo di questa storia. A ogni colpo dato, ne arriva un altro altrettanto violento e dopo la breve vittoria avuta sull'avversario, con la storia di Mujgan, ecco che Emir e suo padre decidono di ripagarlo con la stessa moneta, senza sapere che in realtà Kemal e Nihan sono quanto mai vicini, dopo la lunga separazione tra i due.


 

La trappola è elaborata da Galip e suo figlio, utilizzando la moglie di Zehir che, ingenuamente, ha mostrato il fianco permettendole di copiare la sua firma e di intestargli un capannone dove Galip, simulando il suo stesso rapimento, si farà trovare da Kemal, per accusarlo del reato. Kemal ha solo il tempo di capire quello che hanno organizzato prima di essere interrotto da una telefonata. È la nostra eroina, Nihan, che come la più classica del suo genere, si è messa nei guai.


 

I due si erano lasciati con lei che rivendicava di poter cercare la verità da sola, ma invece, seguendo Emir che si era incontrato con Resat, finisce per essere chiusa in una cella frigorifero. Ed ecco Kemal che sfugge alla polizia di Istanbul e al mondo intero per correre a salvare la donna che ama, riuscendo nell'intento e regalando al pubblico che li segue uno die rari momenti di intimità tra i due.


 

Tutto molto poetico, ma neanche in questo momento i due innamorati infelici trovano pace, perché Nihan riceve un messaggio vocale da Asu, che ha provato a togliersi la vita. Ed ecco che i nostri eroi, con la polizia che cerca Kemal, riescono anche a raggiungere il lussuoso appartamento di Asu e a salvare la donna, portandola in ospedale.


 

Tutti corrono da Asu, persino Emir, che pur avendo un cuore di ghiaccio, è preoccupato per la sorella che onestamente è l'unico essere umano che gli somiglia, con le sue ossessioni e la sua incapacità di accettare una semplice verità, ovvero che l'oggetto del desiderio è soggetto e ha una sua volontà.


 

E anche qui arriva il codazzo di poliziotti intenzionati ad arrestarlo, ma il nostro Kemal (novello Paladino degli indifesi) esce con nonchalance dall'ospedale dove ad aspettarlo c'è una versione agée di Kemal, ovvero Ayhan, che lo sta aspettando con la sua macchina.


 

Cercando di ricostruire come sia finito nel tranello dei Kozcuoglu, alla fine viene raggiunto anche da Nihan, mentre tutto il mondo lo cerca. Ad avvisarlo dell'arrivo della polizia è Zeynep, che una ne "azzecca e cento ne sbaglia", come dicono dalle mie parti. In questo caso il legame fraterno è più forte e sentendo Hakan che organizza l'irruzione, avvisa Zehir e Nihan e Kemal riescono a mettersi al riparo.


 

E la sensazione che ha il telespettatore è di essere in una centrifuga dove tutto accade a una velocità incredibile, senza dare il tempo neanche di respirare. Qualche pausa, anche in una storia come questa, bisognerebbe proprio concederla, anche solo per illuderci di una possibile felicità.

martedì 19 novembre 2024

Hercai - La vendetta del Leone (2)


Dopo la visione del secondo episodio di Hercai devo ammettere che in questa storia c'è qualcosa di particolare che affascina lo spettatore occidentale, un misto di favoloso e di esotico che allo stesso tempo ci immerge in tematiche ancestrali che muovono gli esseri umani da tempo immemore: la vendetta, la famiglia, i legami. E una spettatrice, dopo questo nuovo capitolo, si trova lacerata dal bisogno di colpire con un ceffone e allo stesso tempo stringere in un abbraccio il nostro tormentato eroe, Miran, il leone, il cucciolo ferito cresciuto nell'odio, che però conserva ancora qualche barlume di umanità, pur taciuta.


 

Il matrimonio tra lui e la povera Reyyan, la vittima sacrificale dell'odio degli Aslanbey, è tutto un gioco di tradizione e di riti, fastosi, colorati, intensi che avvolgono Miran, che cerca di mantenere l'obiettivo a fuoco, pur sbandando per la prima volta nel corso della sua vita. A ben ragione la moglie (quella vera o quasi visto che il loro è un matrimonio al momento solo sulla carta) non ha avuto torto ad essere preda di una gelosia sincera e furiosa, al punto da far smuovere Azize, la matriarca, che sta covando da anni la sua vendetta, alimentando il cuore del giovane di odio verso la famiglia Şadoğlu.


 

La mano di Miran ha davvero tremato quando ha allacciato il braccialetto alla caviglia di Reyyan e i suoi occhi si accendono di una strana luce quando la vedono, anche durante il matrimonio che lui subisce con insofferenza. Ed ecco quindi la terribile Azize che arriva per regalargli l'anello della madre, ancora sporco di sangue, in una scena molto shakespeariana dove incita il ragazzo a non avere pietà nei confronti del nemico, facendogli vivere i momenti terribili dello stupro della madre e della morte del padre. "Spegni il tuo cuore e fai quel che devi!" in sintesi gli ordina.


 

E Miran va alle nozze come un guerriero che scende in guerra, armato, deciso, pur vacillando di fronte alla tenerezza di Reyyan, al suo sincero entusiasmo. E poi, proprio come un dramma shakespeariano tutto precipita sul finale.


 

Azat, il cugino di Reyyan, da sempre innamorato di lei, anche se respinto, si precipita ubriaco alla festa, armato, deciso a liberare la cugina del giovane marito. In una colluttazione violenta, parte un colpo che colpisce la piccola Gul, ferma sul ciglio della strada, con il suo palloncino rosso.


 

Reyyan non ha il tempo di capire l'enormità della tragedia perché il padre e lo zio la spingono ad andare via in macchina con il neomarito, turbatissimo dallo scontro con Azat. Mentre loro vanno via, verso l'albergo dove dovrebbero trascorrere la prima notte (o l'ultima secondo la concezione di vendetta di Azize), alle loro spalle tutto è tragedia e sangue. La povera Gul viene portata in ospedale dove si dispera di poterla salvare.


 

Intanto la notte scende sui neo sposi la cui macchina si ferma lungo la strada. I due camminano per ore prima di trovare rifugio in una capanna in mezzo a una landa desolata ed è qui che Miran compie la sua vendetta, prendendo "l'onore" della giovane e finta sposa, senza che lei ne sia consapevole. Detto così però non si trasmette tutta la tensione emotiva tra i due: il timore di lei, l'attrazione innegabile, il cuore combattuto di lui, la consapevolezza che, quando la notte finirà, lui dovrà spezzarle il cuore.


 

E proprio come un rito, la mattina dopo, Miran rivelerà a Reyyan che si è trattato tutto di un inganno, che quella che lei credeva una favola è finita, e che tra loro non esiste niente, nessun legame, abbandonandola al disonore e alla disperazione. Lei piange e giura vendetta, che gli restituirà tutto il male che ha ricevuto, ma intanto appare fragile, disperata, mentre Reyyan continua a imporsi di non girarsi, di non guardarla che è tutto finito, ma i suoi occhi sembrano esprimere tutto il contrario, tanto che il leone alla fine finirà per soccombere alla sua stessa vendetta.


 

Puntata intensa, drammatica, ma decisamente interessante.

lunedì 18 novembre 2024

Çalıkuşu - Senza le tue mani (27)

 

"Se vuoi la mia felicità, rinuncia a me!
Anche se mi ami, per favore, non dimostrarmelo.
Ti libero da tutte le promesse che mi hai fatto.
Non sono né arrabbiata né ferita.
Ho deciso di vivere il tuo amore senza di te, Kamran.
Sempre sarò una compagna, una parente, un'amica per te.
E sempre ti amerò.
Abbi una buona vita!"

 

Queste sono le parole che Feride pronuncia quando si reca all'appuntamento definitivo con Kamran, quello in cui dovrebbe dirgli la sua decisione definitiva, quella che in realtà è stata influenzata da Besime, che ha tirato fuori tutto quello che non doveva per indurla a lasciare il figlio. Il cuore di Kamran si spezza in mille pezzi, come quello della ragazza, ma tra i due quella che riesce meglio a gestire la separazione è come al solito Feride, donna forte, temprata dalla vita. "Ho imparato a vivere senza quelli che amo già da bambina!" gli dice quando lui le rinfaccia di star gestendo meglio di lui la separazione.


 

La verità è che anche Feride soffre, piange di nascosto, per evitare le domande delle amiche, ma nonostante il dolore, e come ben dice il titolo di questa puntata (Bak, ellerimi bırakarak da sensiz olabiliyorum- Guarda, posso stare anche senza le tue mani), lei riesce comunque ad andare avanti, affrontando un problema grande che è dato dal rischio di essere espulsa dalla scuola per colpa del mancato pagamento della retta.


 

I problemi economici avuti, per colpa del pagamento "di sangue" fatto per liberare Kamran dal carcere ha mandato in crisi le finanze della famiglia, che stanno cercando di recuperarsi. La ragazza, non volendo pesare sull'ex fidanzato, che ha bisogno di soldi per mantenere il bambino che nascerà, decide di non chiedere alla famiglia e sarà la direttrice, l'insegnante che ha accolto Feride quando era una bambina, che le fornirà, per caso, la soluzione per pagare il suo debito.


 

Il ricco Murat Bey, un funzionario del governo, ha perso la moglie e si ritrova solo con una ragazzina terribile da gestire. L'uomo cerca di portarla nella scuola, ma la piccola, molto simile a Feride quando era bambina, non vuole restare e solo l'intervento della ragazza riuscirà a placarla.


 

A questo punto l'uomo, che ha bisogno di un'istitutrice, chiede che possa lavorare da lui tutti i giorni per un paio di ore al giorno e in cambio paga il suo debito. Feride è felice, pur sapendo che non dovrà raccontare niente a Kamran che, nel frattempo, dopo giorni di profonda depressione, finalmente decide di andare all'istituto di Feride, per approfittare del suo ruolo di insegnante per vederla.


 

Qui, grazie a un sotterfugio, riesce a scegliere Feride come sua assistente, per alcuni esperimenti, potendo così trascorrere del tempo fuori con lei, ricordando tutto l'amore che non è morto, ma che ancora li lega, nonostante la separazione. 


 

Feride però non vuole cedere e lui, stupito da strani movimenti della ragazza, comincia a sospettare che lei gli nasconda qualcosa, senza sapere che si tratta di un lavoro. La sua perenne gelosia, infatti, lo inducono a credere che possa frequentare di nascosto Yusuf, che invece, teneramente, vede sempre più assiduamente Mujgan. Questa nuova coppia è estremamente equilibrata, perché lei riesce a portare equilibrio nell'animo turbato di un ragazzo come Yusuf.


 

Mentre sta sbocciando questo nuovo amore, Kamran, invece, teme che il ragazzo abbia intenzioni con Feride e si sente quanto mai insicuro, data la situazione. Intanto Neriman è ancora in ospedale, in pericolo di vita, Necmiye ha deciso di abbandonare il suo bambino e Besime non si capisce bene cosa voglia dalla vita e dalla sua famiglia. Intanto tutta l'attenzione è comunque per Kamran e Feride, che dominano la scena, ma anche per il misterioso Murat Bey che, prima evitando Feride, poi volendola vedere dopo giorni di latitanza, inducono nella ragazza una reazione risentita che lascia il giovane uomo senza parole. Che sia arrivato un rivale degno per il povero Kamran? Non prevedo tempi facili per lui.



sabato 16 novembre 2024

ENDLESS LOVE - Nostalgia (218-222)

 


Tutto l'amore di Kemal e Nihan, in questa storia che sta appassionando milioni di telespettatori, è giocata sulla nostalgia, su quel sapore agrodolce di qualcosa di bello e perduto nel tempo. La maggior parte di noi esseri umani, dopo tanto tempo, tanto dolore e difficoltà, si limiterebbe ad aprire quel cassetto dei ricordi una volta ogni tanto, per provare quel brivido strano che ci offre la nostalgia di qualcosa di andato e con il tempo lo apriremmo sempre di meno, per sfuggire al lato amaro che quel sentimento sa sprigionare. Kemal, invece, non appartiene alla nostra specie. Determinato, costante, adesso che ha messo un punto finale alla sua storia con la bella Asu, avendo capito di amare ancora Nihan, apre quel cassetto in continuazione cercando di travolgere la nostra eroina con il ricordo di un amore senza pari.


 

Così, dopo che i due si sono baciati, suscitando la nostalgia di Nihan, ma anche la paura che possa vacillare nel suo intento di distruggere Emir, unico scopo della sua vita, non rispetta il desiderio della donna di non avere più a che fare con lui, ma continua a cercarla, utilizzando lo specchietto delle allodole della ricerca dell'assassino di Ozan. Ahi Kemal, se solo sapessi che il tuo sguardo non deve andare troppo lontano! A noi spettatori viene mostrato un frammento che rivela la natura delle ultime inquietudini di Tarik, il fratello sempre sopraffatto da un senso di inferiorità di fronte a un cotanto figlio prediletto.


 

Tarik e Zeynep si incontrano al porto e si confidano, quasi senza parlare, confortandosi dei loro mille errori, quest'ultimo non confessato, ma più terribile di tutti gli altri. E se è davvero quello che sembra (difficile a dirlo in una serie dove continuamente si ribaltano i ruoli), allora dovete scusarmi ma non credo possa esserci perdono per nessuno dei due.


 

Intanto Nihan, pur combattendo contro i sentimenti che prova per Kemal, cerca di riparare al sospetto che Emir ha su di lei e il suo eterno nemico, al quale sta tendendo mille trappole nella speranza di farlo cadere e di coglierlo in fragrante: con la complicità di suo padre, con il tipo, Resat, che doveva rapire Ozan dal carcere e che sembra sapere chi sia l'assassino del giovane Sezin.


 

Asu, invece, disperata per la perdita di Kemal, sembra un scheggia impazzita, che corre dal fratello cercando aiuto e complicità. Ne ottiene una proposta imbarazzante che la ragazza non confessa di non poter accettare, in quanto la bugia sulla gravidanza non servirebbe a niente visto che tra lei e il nostro bruno eroe non è mai successo nulla. Cosa imbarazzante a quanto pare anche nella Turchia moderna, dove la ragazza si sente continuamente rifiutata.


 

Cerca però di farsi appoggiare dalla famiglia di Kemal, la madre Fehime, che non vuole altro che il figlio sposi la brava ragazza di turno (o quella che crede lei che sia la brava ragazza!) e da Huseyin il padre che non capisce quello che succede intorno a lui.


 

Kemal però viene avvisato da Leyla che presto diventerà padre, per opera del Signore, visto che lui non ha mai toccato Asu, anche quando la rabbia nei confronti di Nihan era forte e avrebbe voluto cedere. Eppure niente, proprio non è riuscito, quindi quando si vede sbattuto in prima pagina, con la notizia che presto diventerà padre perché Asu è incinta, furioso si reca a casa della ragazza, dove prima voleva andare mosso dal senso di colpa, e davanti alla famiglia riversa tutto il suo fastidio su di lei, chiudendo tutte le possibilità a un ritorno tra di loro. 


 

E a questo punto? Temo soprattutto Emir, che adesso va a braccetto con Galip, con l'intento di far credere che Kemal possa fare del male al padre, al solo scopo di mandarlo in prigione di nuovo. Ci riuscirà? Speriamo vivamente di no, ma in questa serie adrenalinica, incredibile, qualsiasi cosa potrebbe succedere.

venerdì 15 novembre 2024

HERCAI - Prime impressioni (1)

 


Eccomi a commentare il primo episodio di una nuova serie che il pubblico italiano ha avuto già il piacere di vedere su RealTime, e al quale arrivo, come al solito in ritardo. Mi aveva incuriosito per le immagini che vedevo in giro e soprattutto perché ero convinta che Mediaset avesse una sorta di monopolio su questo prodotto, invece questo prodotto sui social sembra riscuotere un certo entusiasmo e ho deciso di provare.


 

Rispetto alle serie viste fino a questo momento, moderne (Endless Love), d'epoca (come Çalıkuşu e La ragazza e l'ufficiale), in Hercai ci ritroviamo in un mondo altro, sospeso tra la modernità delle auto, degli abiti degli uomini e qualcosa di antico dal fascino orientale (i posti in cui hanno girato, le case, i vestiti della protagonista), ma siamo lontani da Istanbul, e i grattaceli, le donne dinamiche e moderne sembrano lontane.

 


La storia presenta una trama classica di amore e vendetta, non a caso in italiano il sottotitolo è proprio Amore e Vendetta, mentre in turco, Hercai indica capriccio e si ricollega a una battuta della protagonista che, in lingua originale, rifiuta la proposta di matrimonio del fascinoso lui dicendogli che si tratta di un capriccio e che non si fida di lui. Ma procediamo per gradi.


 

Reyyan  Şadoğlu è una giovane ragazza nipote di un vero e proprio patriarca, Nasuh Şadoğlu, uomo potente e crudele che domina la società di Midyat, nella provincia di Mardin.Il nonno tratta Reyyan con profondo disprezzo perché non è sua nipote di sangue, essendo nata dal precedente matrimonio della madre, che poi, giovane vedeva, ha sposato Hazar, il figlio di Nasuh. Reyyan non conosce l'origine dell'astio nei suoi confronti, ma sogna di fuggire via, di incontrare una persona speciale che possa allontanarla da un posto dove l'umiliazione è sempre alle porte.


 

Una mattina, quando la ragazza prende un cavallo dalle scuderie per correre nel paesaggio brullo che circonda la città, si scontra letteralmente con la macchina di Miran Askoy, socio della famiglia. Lei non lo riconosce, ma lui, che è mosso da motivazioni oscure, non esita a darle soccorso e a ricondurla a casa.


 

Miran è l'oggetto del desiderio della cugina di Reyyan, Yaren, che spera di cuore che la sua famiglia possa proporre il matrimonio con il ragazzo. Questi invece, socio in affari e uomo desiderato dai Şadoğlu, che vorrebbero stringere i rapporti, chiede la mano di Reyyan, sorprendendo un po' tutti e questo farà sì che Reyyan si conquisti l'odio della cugina.


 

Intanto la ragazza desidera solo mandare a monte le nozze e ne parla con Gönül, la sorella dell'uomo venuta in casa con la madre per tutti i riti che precedono le nozze. Gönül in realtà è contro queste nozze e corre da Miran per riportargli il poco entusiasmo della sposa. A quel punto l'uomo cerca di conquistare la fiducia e il cuore di Reyyan, presentandosi all'alba e proponendole una cavalcata, fino a un posto panoramico dove ha allestito un'altalena.


 

La scena è fortemente simbolica, come in qualche modo lo era per Çalıkuşu, ma qui, davanti alla foga con cui il futuro sposo spinge l'altalena, quasi dovesse lanciare la sposa nel vuoto, Reyyan ha un brivido, come un presentimento, lo stesso del sogno inquietante del vestito da sposa rosso dell'inizio dell'episodio. E lui le dice una frase preoccupante, senza il lato romantico: ti troverò sempre. "E se dovessi cadere?" "Mi lancerei nel vuoto per riprenderti!"


 

Da quella mattina Reyyan affronta l'idea delle nozze in modo diverso, infatuata di quest'uomo misterioso, che le strappa anche un bacio. Ma la notte prima delle nozze, durante la cerimonia dell'henné, Gönül con una scusa, si ritira e in strada trova Miran, a cui rinfaccia la sua follia, ma soprattutto svela una notizia inquietante per il pubblico: è lei l'unica moglie di Miran e non si rassegnerà ad accettare il ruolo di sorella. E quindi capiamo che tutto è parte di un piano di vendetta dove a pagare sarà soprattutto la povera Reyyan.


 

Storia al momento intrigante, come le ambientazioni brulle, misteriose, decisamente orientali, con un mondo sospeso, protagonista maschile intrigante e lei innocente e vittima ideale di un gioco più grande di lei. Sono curiosa. Speriamo che mi prenda! Al momento l'impressione è buona!

giovedì 14 novembre 2024

Çalıkuşu - Tra cuore e coscienza (26)


 Ebbene sì, confesso di odiare la zia di Feride! Dopo averla sostenuta, dopo aver sorriso grazie a lei, per poi turbarmi e sopportarla, diffidare e scrutare, posso alla fine dire di odiarla sinceramente. Il suo presunto amore per la nipote sono solo chiacchiere, motivate nel profondo da un interesse evidente. Perché remare contro una coppia che ha sempre sostenuto? Forse viene da chiedersi se il suo sostegno non dipendesse dal fatto che la casa dove viveva era proprio di Feride. 


 

Quando poi la situazione è cambiata e la povera ha rinunciato alla sua eredità, per salvare il fidanzato, lo scandalo e l'idea di dover separare un padre dal presunto figlio (e trattandosi di una donna dai costumi leggeri come Neriman è obbligo diffidare!) arriviamo persino a intrometterci tra il cuore e la coscienza di un personaggio come Feride, palesemente innamorata di Kamran, ma ossessionata dal suo passato di orfana e non intenzionata a far vivere a nessuno quello che ha vissuto lei!


 

Tutto l'episodio è un dibattito interiore, dopo la rivelazione di Kamran. L'uomo le spiega di non averla tradita, di aver sì taciuto, per paura di perderla, ma che il bambino è stato concepito quando loro due ancora non stavano insieme. Ma Kamran sa che il problema non è il suo silenzio, ma un bambino che non avrà una famiglia come Feride non l'ha avuta per colpa del destino.


 

Turbata da questa notizia, la ragazza lascia la scuola non autorizzata, ma il confronto con la cugina e i genitori di Kamran non l'aiutano a decidere, quando scopre che tutti sapevano e che le avevano taciuto. Bella la rivendicazione, quando Mujgan va da lei per cercare di farla ragionare e si appella al fatto che una volta sposata sarà una donna rispettata e nessuno potrà più parlare sul suo conto. Feride rivendica un rispetto tutto suo, per essere lei e non per essere una moglie, forte autonomia e senso di indipendenza, frustrato da un secolo che la vedeva diversamente sulle donne.


 

Ma il cuore di Feride sanguina perché vorrebbe stare con l'uomo amato da sempre. E qui più che la zia, bisogna fare un applauso alla direttrice della scuola che, conoscendola fin da bambina, cerca di farle capire che in questo conflitto che la blocca deve ascoltare il suo cuore, più che le altre voci.


 

Kamran è disperato, cerca di vederla, di starle vicino, ma lei vuole distanza anche fisica da lui per poter pensare e quando in sogno rivede l'uomo e scopre uno strano legame tra di loro, fin dalla nascita, capisce che è l'uomo del suo destino e che deve darli una possibilità.


 

Peccato che a questo punto arrivi la zia, che, pur non amando Neriman, pensa che avrà un figlio da Kamran e che potrà occuparsi anche di quello di Necmiye, crescendolo come suo, lontano dalle chiacchiere che sempre l'ossessionano. Eh no, Besime, troppo facile appellarsi al buon cuore di un'orfana a cui è stato rinfacciato tutta la vita il piatto e le carezze che le sono state date.


 

Senza permetterle di decide cosa il suo cuore davvero vuole, quest'intervento cambia la decisione di Feride che, nel suo giorno libero, si reca alla casa dove si erano incontrati con Kamran per dargli la sua decisione. Lui sembrava molto fiducioso, rincuorato dal padre, ma la ragazza gli restituisce l'anello infrangendo il suo cuore in mille pezzi. E per questo, mi dispiace Besime, ma spero proprio che Seyfettin ti rinneghi e che alla fine si sposi con la donna del circo, quella protettiva, fascinosa e intensa incontrata sul suo cammino. È l'unica che se lo meriti davvero!