sabato 5 aprile 2025

HERCAI - Il vero eroe (45)


 Miran, il protagonista assoluto di questa serie appassionante, non è un eroe. Non lo può essere soprattutto se lo paragoniamo a un personaggio come Kemal Soydere di Endless Love. Troppo imperfetto, pieno di sfaccettature, di ombre più che di luci, autodistruttivo e bisognoso di essere salvato. In queste ultime manciate di episodi incalzanti, è un esempio classico di come tutti provino a ucciderlo e di come Reyyan cerchi di salvarlo in tutti i modi. Nonostante non sia un eroe, ammettiamo però che ha almeno un potere che condividono tutti gli altri che invece lo sono: l'immortalità, perché è solo con questo elemento che possiamo spiegarci che sia ancora in piedi dopo tutto quello che gli succede ultimamente.


 

Se Miran, sparato dallo scagnozzo di sua nonna, perseguitato da Cihan che lo vorrebbe eliminare per paura che possa fare del male a suo padre, colpito alla schiena da Gonul, devastata dall'ennesimo rifiuto, viene abbandonato in fondo al pozzo e Reyyan pensa davvero che questa volta per lui non ci sia niente da fare, a salvarlo arriva chi non ci saremmo mai aspettati, ma che a ben vedere è davvero un eroe senza macchia che si presenta nella trama pronto ad aiutare sempre chi ne ha bisogno.


 

Quando Reyyan viene ripudiata da Miran, sottoposta all'umiliazione generale e al disprezzo della sua stessa famiglia, lui si offre di sposarla, riparando il suo onore. Lei non lo ama, accetta solo con un matrimonio in bianco, ma lui è pronto a ogni cosa pur di averla accanto. Quando poi è evidente la volontà di Reyyan di rimanere con Miran, nonostante tutto, fa un passo indietro. Devastato, è vero, ma comunque pronto al sacrificio. 


Sto parlando ovviamente del cugino Azat, che nella versione originale è Azat Abi (Fratello Azat, perché Reyyan è cresciuta con lui come se fossero fratello e sorella). Lui, pur non spiccando esteticamente come il bel Miran, è oggettivamente un eroe, guidato da sentimenti positivi, che ama la nostra eroina e che è pronto a sacrificarsi per lei. Gonul lo accusa di amare il sacrificio più di Reyyan, ma non la vedo in questo modo. Non credo che Gonul, arrivata al punto di uccidere Miran pur di separalo dalla donna amata, possa dirsi esperta dell'amore. 


 

Azat è colui che ha sposato Elif, sperando di salvare Reyyan e di portare la pace tra le due famiglie; è colui che ha salvato la donna quando ha provato a buttarsi di sotto, schiacciata dall'odio e non è riuscito a salvarla solo quando lei si è chiusa nel suo dolore, senza dargli possibilità di capire.


 

Ed eccolo che in questo episodio interviene ancora una volta, recuperando Miran dal pozzo dove suo padre lo ha abbandonato per portarlo da alcune nomadi che parlano una lingua diversa dal turco, non ho capito bene se arabo o aramaico, come è tipico di questa zona, che con pazienza e riti sconosciuti cercano di strappare il nostro mancato eroe alla morte.


 

Nel frattempo sta succedendo di tutto. La notizia della morte di Miran arriva anche a Midyat. Firat è sconvolto e cerca l'amico fraterno disperato per non essere arrivato prima. Reyyan viene rinchiusa (come sempre!) nella sua camera per impedirle di farsi de male, ma la furia per la morte di Miran e l'ingiustizia subita la portano a distruggere tutto e ad approfittarsi di un momento in cui sua zia Handan è entrata per portarle un bicchiere d'acqua.


 

Il dolore accecante che prova la induce a vagare senza sapere bene cosa fare, fino a trovare l'altalena di Miran che le suggerisce un salto che dovrebbe ricongiungerla al suo amore. La terribile Azize, intanto, ha una sorta di piccolo rimordimento, pensando al nipote che l'ha sempre amata e che adesso sembra essere sparito. Aslan l'ha tradita e l'unico che davvero l'ha amata era Miran, ma non è comunque disposta a rinunciare alla sua vendetta e si reca al pozzo dando appuntamento ad Hazar con l'intenzione di svelare all'uomo, accanto al corpo del ragazzo, che lui è il vero padre del figlio morto.


 

Peccato che il pozzo sia vuoto (svuotato da Azat poco tempo prima!) ma nel frattempo Hazar scopre tutto quello che è successo e disperato e furioso se la prende con Cihan che sostiene che il padre abbia davvero ucciso Mehmet Aslanbey, diversamente dai suoi ricordi. Hazar però cerca Reyyan, convinto che la figlia voglia uccidersi. E proprio durante una conversazione tra Firat e Azat su Reyyan, Miran apre gli occhi e, frutto dei riti magici (suppongo!!!) riesce ad alzarsi, a mettersi in macchina e a correre verso l'altalena che aveva visto in sogno, sapendo esattamente dove trovare Reyyan.


 

"Miran yoksa, Reyyan yok" (Se non c'è Miran, Reyyan neanche!) mormora la nostra eroina prima di lasciare le corte dell'altalena per lanciarsi nel vuoto. Le mani di Miran la bloccano poco prima del salto, restituendoci la coppia che tanto amiamo. Ma un'altra donna vuole lanciarsi nel vuoto e quella è Gonul, che Azat trova sulla terrazza dell'hotel, dopo aver dato in qualche modo la sua benedizione a Reyyan e Miran, tornati a Palazzo per annunciare al mondo intero che non hanno mai divorziato e che da questo momento vivranno insieme e non permetteranno a nessuno di separarli.


 

Azat, eroe fino al midollo, cerca di convincere la folle Gonul che l'amore che ha provato per Miran non è una cosa salutare e che deve lottare davvero, solo per se stessa, per costruirsi una vita sua, invece di lanciarsi nel vuoto. Tutto sembra trasformarsi davanti ai nostri occhi e nonostante qualche ingenuità diciamo che il racconto riesce in qualche modo a mantenere l'attenzione viva e costante. 

giovedì 3 aprile 2025

Hercai - Caccia all'uomo (44)

 


Ho scelto questo titolo, Caccia all'uomo, per indicare il capitolo 44 della serie, anche se dentro di me ribollivano varie alternative, ma più forte di tutte gridava "un manipolo di stronzi!" che avrebbe in qualche modo inquadrato bene la sensazione di frustrazione che mi ha accompagnato durante la visione di questo episodio adrenalinico e drammatico. Perché, perdonatemi, ma come possono questi personaggi ergersi a giudici del prossimo e reputare di meritarsi qualcosa di meglio che non sia la galera?


 

Azize ha dato ordine di sparare a Miran, il ragazzino orfano che è cresciuto con lei, che ha riempito di bugie, ma che l'ha sempre amata e che con fatica ha aperto gli occhi difronte alle sue menzogne. Eppure, pur di difendere Aslan, senza farsi troppi problemi, ordina a Mahmut di ritrovarlo e di finirlo con un colpo alla testa. 


 

Certo, poi ci volete indorare la pillola e sul finale, dopo che ha ucciso (anche se in una colluttazione non voluta) la sorella che aveva schiavizzato in nome della sua vendetta, che aveva osato rivendicare una vita sua, dopo quasi cinquant'anni, ci fate vedere l'incendio terribile che ha dato il via a tutto e facendoci ascoltare la lettera di Hanife che Aslan recupera grazie ad Harun, dove racconta dell'incendio e dell'esistenza di un figlio che Ayse (alias Azize) ha avuto da Nasuh. E mi dispiace ma anche la terribile strage della sua famiglia non giustifica l'assoluta mancanza di cuore con cui decide della vita degli altri.


 

Mentre tutto se ne va alla malora, vediamo la nostra eroina coraggiosa, che ha subito di tutto da tutti quanti, compreso il protagonista, lottare disperatamente per tenere Miran in vita. Gracile, ma con un coraggio da leonessa, se lo carica in spalle, lo trascina per la radura, recupera un vecchio cavallo con cui trasportarlo, per portarlo in un villaggio abbandonato.


 

I posti sono decisamente fascinosi, come poche storie, e contribuiscono all'intensità della storia. In questo villaggio fantasma, Miran sembra più nel regno dei morti che dei vivi. Ci crede solo lei, Reyyan, che combatte, disperata, accendendo il fuoco, curandolo, cercando cibo e acqua perché possa riprendersi e giura a se stessa che non sprecherà mai più un giorno della sua vita, lontano da lui, quando usciranno da quest'inferno dove sono precipitati.


 

Durante la fuga ha ascoltato anche suo zio Cihan che sta dando loro la caccia per uccidere Miran. L'uomo, infatti, ha scoperto che Miran ha ricevuto un biglietto in cui gli si dice che Nasuh ha ucciso suo padre e temendo per la vita del vecchio, dopo aver rischiato di perdere anche il figlio, ha deciso che la soluzione è abbattere Miran.


 

Lo braccano come un animale pericoloso, e a difenderlo resta solo lei, mentre il resto del mondo è impazzito. Aslan, che vorrebbe ritrovarli, non ci riesce, bloccato dalla strega di sua nonna, che nel frattempo, disperata per il controllo che ha perso, soprattutto dopo la morte di Hanife, corre a casa dove l'insopportabile Gonul piange ancora per l'amore perduto.


 

E anche qui avrei voglia di prenderla a ceffoni, ma la violenza inaudita di Azize sulla nipote mi paralizza e blocca il mio desiderio (assolutamente solo metaforico!). Lei invece la riempie davvero di schiaffi, cercando di risvegliarla da un amore che non è amore, ma incapacità di vivere e di prendere sue decisioni. 


 

La violenza della nonna non salva la ragazza, completamente fuori di sé e decisa a ritrovare Miran per imporgli un amore che lui non ha mai voluto. E mentre Zehra e Hazar, che stavano correndo in ospedale, ignari di tutto quello che sta passando la loro primogenita, subiscono un incidente  e sono costretti a partorire in mezzo al nulla, Cihan ritrova Reyyan che per fuggire cade in fondo a un pozzo secco.


 

Lo zio vuole uccidere Miran ma a far precipitare la situazione è ancora una volta la folle Gonul, arrivata in parte grazie a Firat, a cui poi ha rubato l'auto e la pistola. Miran, per miracolo (non trovo altre parole), si è parzialmente ripreso dal volo dalla scogliera e dal colpo al braccio e non trovando Reyyan al suo fianco vaga per le stradine deserte alla sua ricerca. Trova invece Gonul, che vorrebbe portarlo via, lontano da Cihan, per poi sposarlo lei. Follia totale. Lui le ribadisce che non amerà mai nessuno, fino alla morte, se non Reyyan e quando la ritrova, Gonul, accecata dalla follia, lo spara finendolo (?) e facendolo cadere nel pozzo tra le braccia di una Reyyan disperata.


 

E Miran, ovviamente, non può essere morto, ma la frustrazione che provo mi fa desiderare di afferrare i lunghi capelli di Gonul e scuoterla fino a farla tornare in sé o rinchiuderla per un lungo periodo in una clinica, come hanno provato a fare con la madre. Ma dopo quest'episodio il mio elenco è diventato troppo lungo e davvero non saprei con quale pazzo cominciare. Fatemi correre a vedere che cosa è successo al mio Miran. Pardon! Al Miran di Reyyan, ma immagino che abbiate capito!

martedì 1 aprile 2025

HERCAI - Le turbolente notti di Midyat (43)

 


A ben vedere una nuova immagine chiave per descrivere questa storia è la notte. In Hercai molte cose fondamentali succedono di notte: la prima notte di nozze di Miran e Reyyan, la notte di quasi trent'anni prima che ha segnato profondamente la vita di due famiglie, le passeggiate di Miran sul tetto del palazzo degli Şadoğlu, i mille segreti e incontri che avvengono quando la notte cala scacciando via la luce. E il quarantatreesimo episodio sembra in qualche modo esaltare proprio questo, con una notte turbolenta di Midyat dove nessuno dorme e succede, come al solito, di tutto.


 

Ma partendo dal principio, quello che ci sembrava chiaro alla fine del precedente episodio, diventa torbido nuovamente in questo. Miran non ha sentito niente di quello che ha mormorato Reyyan sull'assassinio di suo padre, ma ho solo capito che Aslan ha un segreto che vuole occultare insieme a sua moglie e qui perde ogni lume della ragione, accecato dalla gelosia, ma anche da comprensibili sospetti. 


 

Un po' meglio va la rivelazione di Zehra, anche se Nasuh non vuole credele. Zehra però decisa a riunire sua figlia con Miran confessa ad Hazar della lettera e di quello che c'era scritto, davanti alla porta di Ayla, l'amica di Dilsah. A questo punto entrano entrami per cercare di capire se era vero. L'amica, contrariamente a quello che aveva promesso di fare in passato (cioè dire la verità), racconta che era vero che Dilsah aspettava un bambino suo, ma che ha abortito. Ovviamente dietro c'è Azize che non vuole che scoprano la verità, ma Zehra non ci crede perché la lettera era chiara e Azize sembrava spaventata da questa rivelazione. Hazar è tormentato per non esserci stato e vorrebbe provare a ricordare quella terribile notte dove tutto è successo.


 

Nel frattempo Aslan decide di avvicinarsi a Reyyan, dicendole di aver ricevuto dei bigliettini anonimi che lo invitavano a cercare di scoprire l'innocenza di Hazar per riavvicinare Miran e Reyyan. È un tentativo per manipolare la ragazza e indurlo a incontrarla. Scrive anche dei messaggi dove fa il nome di Nasuh come vero assassino di Mehmet Aslanbey.


 

I due si incontrano ovviamente di notte, mentre Miran si è intrufolato nella casa di Aslan di nascosto per cercare di capire che cosa l'uomo possa occultare ed è proprio qui che si rende conto (anche dopo aver catturato uno degli uomini che avevano partecipato al sequestro di Reyyan) che l'uomo dei biglietti è proprio Aslan, visto che ne trova altri che  provano che si era esercitato a scriverli e la grafia è la stessa.


 

Sconvolto e desideroso di raccontare tutto a Reyyan, cerca di contattarla, ma la ragazza si trova in compagnia di Aslan che vorrebbe indurla a fingersi la sua nuova fidanzata per avvicinare suo nonno e permettergli di indagare. Lei rifiuta stizzita e soprattutto preoccupata visto il marito Otello che si ritrova, ma soprattutto perché anche lei trova che ci siano delle cose inquietanti in questo personaggio.


 

Il tempo di rientrare in camera che trova Miran, deciso a raccontarle tutto, ma la ragazza lo incita a uscire fuori dalla casa, per non essere sorpresi. Spiata dallo zio, non riuscirà a parlare al marito, costretto a fingere semplicemente un incontro di chiarimento.


 

La notte turbolenta di Midyat però non è finita. Reyyan viene chiamata poco dopo da Aslan che gli dice che Miran sembra sapere dei biglietti e che vuole incontrarlo su un dirupo a poca distanza da casa. Lei decide di andare timorosa che possa succedere qualcosa di brutto.


 

E anche per la grande Azize sta succedendo qualcosa. La donna ricorda quello che è successo trent'anni prima e per la prima volta vediamo davvero chi è stato il colpevole di tutto, lo stesso Mehmet Aslanbey, utilizzato come strumento di vendetta dalla sua stessa madre, che, roso dal senso di colpa, si uccide davanti ai suoi occhi.


 

 

Nel frattempo però la sorella di Azize ha deciso di tradirla e di schierarsi con il nipote, pronta a raccontare tutto della vera natura della vendetta della donna, ma nel frattempo Azize riceve una lettera misteriosa con il pezzo della lapide di Dilsah. Terrorizzata che qualcun altro possa sapere la verità, non ha il tempo di confrontarsi con Mahmut che Mahfuz, il padre biologico di Reyyan, la chiama per dirle del confronto che ci sarà tra Miran e Aslan sul dirupo.


 

Tutti corrono lì, anche Reyyan, portata da Harun. Miran e Aslan si affrontano, ma nel litigio Miran cade e Aslan lo afferra per un braccio. Miran gli punta una pistola per costringerlo a solleverlo, ma Azize, da lontano, temendo che Miran possa uccidere suo nipote, lo sacrifica senza pietà, ordinando a Mahmut di sparare al ragazzo che ha cresciuto e allevato nell'odio e che l'ha amata nonostante tutto.


 

Miran precipita nel vuoto sotto gli occhi sconvolti di Reyyan. E a questo punto davvero sembra che la notte sia davvero infinita e senza speranza.

lunedì 31 marzo 2025

HERCAI - Il ritorno di Zehra (42)

 


Doveva prima o poi tornare, ma i miei sentimenti erano contrastanti al riguardo, perché Zehra, pur avendola apprezzata al principio, poi con i suoi segreti, la sua decisione di tenere separati Miran e Reyyan e poi con il suo silenzio sulla lettera fondamentale per l'evoluzione della storia, mi era scaduta abbastanza. L'attrice poi, essendo veramente incinta, alla fine della seconda stagione era stata fatta partire per il paese, per andare a trovare la madre con cui aveva litigato e nonostante le diecimila calamità verificatesi durante la sua assenza (scoperta della verità su Hazar, la morte di Elif, la quasi partenza di Reyyan e adesso il divorzio) era rimasta misteriosamente lontana, ignara di tutto. Possibile nascondere simili atrocità a una madre? Ed ecco che finalmente, verso gli ultimi minuti dell'episodio, Zehra torna, grazie a Miran e il suo è un vero e proprio uragano che tutto travolge.


 

Ma procediamo per gradi. Avrei voluto chiamare questo riepilogo "Il Miran furioso" o "L'Otello di Midyat" perché l'arrivo sulla scena di Aslan Aslanbey ha risvegliato una componente che in qualche modo avevamo già percepito con Azat e Harun, ovvero la gelosia folle di Miran per la sua paura che qualcuno possa portargli via Reyyan, anche se la ragazza, oggettivamente, non ha mai dato attenzione a nessun altro uomo che non fosse lui.


 

La scoperta che Aslan ha aiutato Reyyan a rientrare in casa di notte (comparso per caso nei pressi della sua abitazione) o quando li sorprende a parlare in un locale dove in realtà Azat aveva appuntamento con lui, scatenando la furia di Miran non contro Reyyan, ma nei confronti di un uomo che suscita i suoi profondi sospetti. E come dargli torto? La parete da maniaco che nasconde dietro la libreria sostiene tutti i suoi dubbi e i suoi sospetti e quando anche la vecchia Azize si ritrova davanti proprio quel muro, sconvolta, si rende conto che anche il suo unico vero nipote è ossessionato da una donna che sembra avere un potere sconfinato. E lo scontro tra Miran e Aslan potrebbe raggiungere vette inimmaginabili. 


 

Nel frattempo però tutti ignorano che Reyyan e Miran non hanno davvero divorziato e trattano la povera donna davvero come una carcerata, togliendole il cavallo, il telefono, vigilandola continuamente e decidendo del suo destino come se non fosse libera e adulta per poterlo fare. 


 

Il silenzio di Hazar me lo fa abbastanza odiare, anche perché china sempre la testa nei confronti del padre, invece di combattere per quelli che ama. Adesso crede che Reyyan aspetti un figlio da Miran, ma progetta di trascinare la ragazza lontano da Midyat, al paese dove si trova Zehra.


 

Miran lo viene a sapere da Reyyan e dopo l'ennesimo litigio causato dalla presenza di Aslan, fissa, decide di intraprendere un viaggio che ci riporterà finalmente Zehra, ancora incinta, anche se ormai agli sgoccioli, ma soprattutto determinata a trascinare tutti e tutto nella sua furia, quando ascolta dalle bocca di Miran tutte le ingiustizie che la figlia ha subito, senza che nessuno l'avvisasse.


 

La giusta furia di una madre si abbatte sulla famiglia Şadoğlu, che non riesce a contenerla. In realtà anche Handan l'aveva chiamata dopo aver sorpreso una mattina Azat che parlava dolcemente con Reyyan. Temendo che, essendo entrambi liberi, si potesse nuovamente alimentare la storia del passato, con il figlio pronto a tutto pur di difendere la ragazza, l'aveva chiamata per avvisarla del divorzio.


 

Ma la vera bomba lanciata da Zehra, arriva sul finale, quando, furiosa, e decisa a mettere fine alla vendetta, svelando il grande segreto che si era portata dietro (quello sull'identità di Miran) affronta il vecchio Nasuh da sola, in strada, vista sola da Reyyan. Il vecchio però la spiazza, confessandole che Reyyan e Miran non possono stare insieme perché Hazar ha davvero ucciso il padre di Miran, anche se non ricorda niente di quella notte.


 

Reyyan, sconvolta, viene allontanata da Aslan, trascinata nella casa di Miran, quella comprata accanto a quella degli Şadoğlu, me nel frattempo in strada, Zehra confessa al vecchio Nasuh che Miran è il figlio di Hazar, sconvolgendo ancora la partita. Davvero non c'è respiro in questa storia! Ero convinta che i segreti sarebbero stati confessati più avanti. Che cosa succederà? Reyyan respingerà Miran dopo questa scoperta? E Miran accetterà? Molto improbabile. Ma Nasuh? Cosa farà con la scoperta di avere un altro nipote maschio, anzi, il figlio del suo preferito? Sono curiosissima di scoprire come andrà avanti.

martedì 25 marzo 2025

HERCAI - Il divorzio (41)


 Ho sentimenti contrastanti dopo la visione di questo quarantunesimo episodio, il secondo della terza stagione. Una parte di me è davvero arrabbiata e vorrebbe entrare nel pc per afferrare i personaggi e distribuire quattro ceffoni che loro di solito regalano con molta generosità. Un'altra parte di me si chiede che cosa sia successo e se ci vogliano far girare a vuoto in questo mare di frustrazione che perennemente mantiene separati i nostri eroi e che ci induce a vederci intrappolati come i topolini bianchi che corrono sulla ruota senza arrivare mai da nessuna parte. Per fortuna, sul finale, una sorta di mini riscatto c'è e mi induce a sperare, ma quanto mi ha fatto arrabbiare quest'episodio!


 

La famiglia di Reyyan continua nel suo mondo dispotico a fare di lei quello che vogliono senza considerare che esiste un marito, che è una donna adulta e che potrebbe pensare con la sua testa. Hanno deciso che, dato che Miran ha sparato ad Azat e ha dichiarato alla nonna di volersi ancora vendicare, lei non debba più rimanere sposata con lui. Fanno di tutto e si comportano come se lei non avesse una sua volontà. Il padre Hazar, che è stato perdonato da poco dalla figlia per le sue bugie sulla sua identità, sembra più feroce degli altri, deciso a troncare il rapporto tra la figlia e l'uomo che ama.


 

Sorpresa in compagnia del marito (e sì è ancora il marito!), la costringe a lasciarlo, la trascina a casa dove già la famiglia bisbetica le ha preparato le carte del divorzio da firmare, con tanto di avvocato che la stava aspettando. Un altro personaggio si sarebbe imposto. Reyyan firma, anche se spera nel suo cuore che qualcosa fermi quest'evento che lei comunque considera catastrofico. Il modo in cui decidono della sua vita è vergognoso, ma posso capire il contesto che è quello dove la prendevano a ceffoni un giorno sì e l'altro pure, nel silenzio assoluto dei suoi genitori che si suppone l'amassero.


 

Miran soffre per la separazione, arriva al punto di comprare la casa accanto a quella degli Şadoğlu, per poter tranquillamente saltare il muretto e trovarsi sul tetto della loro casa dove incontrare la propria moglie. Reyyan è lusingata, lui invece, eterno Otello, vede seduto accanto a lei, durante la cena di famiglia, il misterioso Aslan e comincia a vedere rosso.


 

La moglie lo prega di mantenere la calma, ma per una volta tanto il suo furore è giustificato. Aslan è un tipo strano. Il suo compito sarebbe quello di aiutare i due innamorati e di vendicarsi della nonna che lo ha strappato alla sua famiglia, ma la sua ossessione segreta per Reyyan ce lo mette in cattiva luce e quando entra in possesso della lettera di Dilşah, quella che Zehra, smarrita chissà dove e dimentica di tutti i problemi della figlia e della sua famiglia, aveva cucito nella bambola di Gül, temporeggia invece di darla a Miran, risolvendo vari conflitti.


 

Mahfuz, il padre di Reyyan, insinua che lui speri di avere una possibilità con Reyyan ed è per questo che non l'ha ancora consegnata. Scopriamo infatti che l'uomo che aveva rapito Reyyan nella seconda stagione, durante il confronto tra le due famiglie nella villa di campagna, è proprio Aslan. Reyyan aveva raccontato della presenza di qualcuno di inquietante nella stanza che la spiava. Ovviamente era lui.


 

La gelosia di Miran quindi ci sembra stranamente giustificata, mentre non capiamo come lui possa avere la foto scattata da Aslan nella sua stanza che lo ritrae con Reyyan. Strano scivolone di una produzione che in generale è molto attenta ai dettagli.


 

Intanto Reyyan viene costretta ad andare in tribunale per firmare il divorzio. Miran ha detto che lo vuole per convincere la nonna della sua intenzione di vendicarsi, anche se il suo scopo è quello di smascherarla davanti a tutti, ma neanche lui è così propenso. Per fortuna ci salva da questa separazione che risultava piuttosto forzata dopo tutto quello che hanno passato, la stessa Reyyan che blocca il padre fuori dal tribunale per dirgli che non può divorziare perché aspetta un bambino da Miran. 


 

A questo punto per un attimo ci ho creduto anch'io, pur sapendo che non poteva essere opera dello Spirito Santo, ma ho pensato che l'estremo pudore di queste produzioni (dopo averci illuso con il bacio sul ponte ed essere stati multati) ci avesse fatto perdere un momento fondamentale nell'evoluzione di quest'amore estremamente intenso, ma difficilmente consumato.


 

Si rivelerà una bugia, quando lo svelerà a Miran che però la guarda quasi con il mio stesso stupore. Ovviamente Reyyan ha mentito per convincere il padre sul fatto che non possa divorziare. Per tutto il resto del mondo risulteranno separati, ma in realtà restano ancora marito e moglie.


 

La gioia della mancata separazione dura poco, il tempo di tornare a casa della famiglia Şadoğlu che il nonno terribile, Nasuh, si sta sbarazzando del povero Mavi, avendo deciso anche che Reyyan, oltre al divorzio, non può neanche circolare fuori dalla casa. Verrebbe voglia di unirsi alla vendetta di Azize e di fargli fuoco una volta per tutte.


 

Il dolore di Reyyan per fortuna dura poco perché il marito in incognito la rapisce la sera per portarla alla casa nella radura, dove le mostra il povero Mavi, recuperato solo per lei. E quando le dice di aver fatto testamento, nel caso le cose si dovrebbero mettere male, perché non debba mai più dipendere dalla sua famiglia, ci viene davvero voglia di coccolare questo povero sventurato ragazzo che ha tutti i pregi per diventare davvero un principe azzurro, malgrado il mantello nero che sua nonna ha cucito per lui.


 

E mentre i nostri due innamorati si baciano felici, pensando a un possibile futuro insieme, nella notte l'inquietante (e mi dispiace assai perché l'attore è molto fascinoso!) Aslan li spia, chiaramente non intenzionato ad aiutarli per colpa della sua passione insana per Reyyan. Speriamo che andando avanti il fastidio provato in questo episodio si attenui! Gli elementi per amare la serie ci sono ancora. Cercherò di aggrapparmi a quello.