martedì 1 aprile 2025

HERCAI - Le turbolente notti di Midyat (43)

 


A ben vedere una nuova immagine chiave per descrivere questa storia è la notte. In Hercai molte cose fondamentali succedono di notte: la prima notte di nozze di Miran e Reyyan, la notte di quasi trent'anni prima che ha segnato profondamente la vita di due famiglie, le passeggiate di Miran sul tetto del palazzo degli Şadoğlu, i mille segreti e incontri che avvengono quando la notte cala scacciando via la luce. E il quarantatreesimo episodio sembra in qualche modo esaltare proprio questo, con una notte turbolenta di Midyat dove nessuno dorme e succede, come al solito, di tutto.


 

Ma partendo dal principio, quello che ci sembrava chiaro alla fine del precedente episodio, diventa torbido nuovamente in questo. Miran non ha sentito niente di quello che ha mormorato Reyyan sull'assassinio di suo padre, ma ho solo capito che Aslan ha un segreto che vuole occultare insieme a sua moglie e qui perde ogni lume della ragione, accecato dalla gelosia, ma anche da comprensibili sospetti. 


 

Un po' meglio va la rivelazione di Zehra, anche se Nasuh non vuole credele. Zehra però decisa a riunire sua figlia con Miran confessa ad Hazar della lettera e di quello che c'era scritto, davanti alla porta di Ayla, l'amica di Dilsah. A questo punto entrano entrami per cercare di capire se era vero. L'amica, contrariamente a quello che aveva promesso di fare in passato (cioè dire la verità), racconta che era vero che Dilsah aspettava un bambino suo, ma che ha abortito. Ovviamente dietro c'è Azize che non vuole che scoprano la verità, ma Zehra non ci crede perché la lettera era chiara e Azize sembrava spaventata da questa rivelazione. Hazar è tormentato per non esserci stato e vorrebbe provare a ricordare quella terribile notte dove tutto è successo.


 

Nel frattempo Aslan decide di avvicinarsi a Reyyan, dicendole di aver ricevuto dei bigliettini anonimi che lo invitavano a cercare di scoprire l'innocenza di Hazar per riavvicinare Miran e Reyyan. È un tentativo per manipolare la ragazza e indurlo a incontrarla. Scrive anche dei messaggi dove fa il nome di Nasuh come vero assassino di Mehmet Aslanbey.


 

I due si incontrano ovviamente di notte, mentre Miran si è intrufolato nella casa di Aslan di nascosto per cercare di capire che cosa l'uomo possa occultare ed è proprio qui che si rende conto (anche dopo aver catturato uno degli uomini che avevano partecipato al sequestro di Reyyan) che l'uomo dei biglietti è proprio Aslan, visto che ne trova altri che  provano che si era esercitato a scriverli e la grafia è la stessa.


 

Sconvolto e desideroso di raccontare tutto a Reyyan, cerca di contattarla, ma la ragazza si trova in compagnia di Aslan che vorrebbe indurla a fingersi la sua nuova fidanzata per avvicinare suo nonno e permettergli di indagare. Lei rifiuta stizzita e soprattutto preoccupata visto il marito Otello che si ritrova, ma soprattutto perché anche lei trova che ci siano delle cose inquietanti in questo personaggio.


 

Il tempo di rientrare in camera che trova Miran, deciso a raccontarle tutto, ma la ragazza lo incita a uscire fuori dalla casa, per non essere sorpresi. Spiata dallo zio, non riuscirà a parlare al marito, costretto a fingere semplicemente un incontro di chiarimento.


 

La notte turbolenta di Midyat però non è finita. Reyyan viene chiamata poco dopo da Aslan che gli dice che Miran sembra sapere dei biglietti e che vuole incontrarlo su un dirupo a poca distanza da casa. Lei decide di andare timorosa che possa succedere qualcosa di brutto.


 

E anche per la grande Azize sta succedendo qualcosa. La donna ricorda quello che è successo trent'anni prima e per la prima volta vediamo davvero chi è stato il colpevole di tutto, lo stesso Mehmet Aslanbey, utilizzato come strumento di vendetta dalla sua stessa madre, che, roso dal senso di colpa, si uccide davanti ai suoi occhi.


 

 

Nel frattempo però la sorella di Azize ha deciso di tradirla e di schierarsi con il nipote, pronta a raccontare tutto della vera natura della vendetta della donna, ma nel frattempo Azize riceve una lettera misteriosa con il pezzo della lapide di Dilsah. Terrorizzata che qualcun altro possa sapere la verità, non ha il tempo di confrontarsi con Mahmut che Mahfuz, il padre biologico di Reyyan, la chiama per dirle del confronto che ci sarà tra Miran e Aslan sul dirupo.


 

Tutti corrono lì, anche Reyyan, portata da Harun. Miran e Aslan si affrontano, ma nel litigio Miran cade e Aslan lo afferra per un braccio. Miran gli punta una pistola per costringerlo a solleverlo, ma Azize, da lontano, temendo che Miran possa uccidere suo nipote, lo sacrifica senza pietà, ordinando a Mahmut di sparare al ragazzo che ha cresciuto e allevato nell'odio e che l'ha amata nonostante tutto.


 

Miran precipita nel vuoto sotto gli occhi sconvolti di Reyyan. E a questo punto davvero sembra che la notte sia davvero infinita e senza speranza.

lunedì 31 marzo 2025

HERCAI - Il ritorno di Zehra (42)

 


Doveva prima o poi tornare, ma i miei sentimenti erano contrastanti al riguardo, perché Zehra, pur avendola apprezzata al principio, poi con i suoi segreti, la sua decisione di tenere separati Miran e Reyyan e poi con il suo silenzio sulla lettera fondamentale per l'evoluzione della storia, mi era scaduta abbastanza. L'attrice poi, essendo veramente incinta, alla fine della seconda stagione era stata fatta partire per il paese, per andare a trovare la madre con cui aveva litigato e nonostante le diecimila calamità verificatesi durante la sua assenza (scoperta della verità su Hazar, la morte di Elif, la quasi partenza di Reyyan e adesso il divorzio) era rimasta misteriosamente lontana, ignara di tutto. Possibile nascondere simili atrocità a una madre? Ed ecco che finalmente, verso gli ultimi minuti dell'episodio, Zehra torna, grazie a Miran e il suo è un vero e proprio uragano che tutto travolge.


 

Ma procediamo per gradi. Avrei voluto chiamare questo riepilogo "Il Miran furioso" o "L'Otello di Midyat" perché l'arrivo sulla scena di Aslan Aslanbey ha risvegliato una componente che in qualche modo avevamo già percepito con Azat e Harun, ovvero la gelosia folle di Miran per la sua paura che qualcuno possa portargli via Reyyan, anche se la ragazza, oggettivamente, non ha mai dato attenzione a nessun altro uomo che non fosse lui.


 

La scoperta che Aslan ha aiutato Reyyan a rientrare in casa di notte (comparso per caso nei pressi della sua abitazione) o quando li sorprende a parlare in un locale dove in realtà Azat aveva appuntamento con lui, scatenando la furia di Miran non contro Reyyan, ma nei confronti di un uomo che suscita i suoi profondi sospetti. E come dargli torto? La parete da maniaco che nasconde dietro la libreria sostiene tutti i suoi dubbi e i suoi sospetti e quando anche la vecchia Azize si ritrova davanti proprio quel muro, sconvolta, si rende conto che anche il suo unico vero nipote è ossessionato da una donna che sembra avere un potere sconfinato. E lo scontro tra Miran e Aslan potrebbe raggiungere vette inimmaginabili. 


 

Nel frattempo però tutti ignorano che Reyyan e Miran non hanno davvero divorziato e trattano la povera donna davvero come una carcerata, togliendole il cavallo, il telefono, vigilandola continuamente e decidendo del suo destino come se non fosse libera e adulta per poterlo fare. 


 

Il silenzio di Hazar me lo fa abbastanza odiare, anche perché china sempre la testa nei confronti del padre, invece di combattere per quelli che ama. Adesso crede che Reyyan aspetti un figlio da Miran, ma progetta di trascinare la ragazza lontano da Midyat, al paese dove si trova Zehra.


 

Miran lo viene a sapere da Reyyan e dopo l'ennesimo litigio causato dalla presenza di Aslan, fissa, decide di intraprendere un viaggio che ci riporterà finalmente Zehra, ancora incinta, anche se ormai agli sgoccioli, ma soprattutto determinata a trascinare tutti e tutto nella sua furia, quando ascolta dalle bocca di Miran tutte le ingiustizie che la figlia ha subito, senza che nessuno l'avvisasse.


 

La giusta furia di una madre si abbatte sulla famiglia Şadoğlu, che non riesce a contenerla. In realtà anche Handan l'aveva chiamata dopo aver sorpreso una mattina Azat che parlava dolcemente con Reyyan. Temendo che, essendo entrambi liberi, si potesse nuovamente alimentare la storia del passato, con il figlio pronto a tutto pur di difendere la ragazza, l'aveva chiamata per avvisarla del divorzio.


 

Ma la vera bomba lanciata da Zehra, arriva sul finale, quando, furiosa, e decisa a mettere fine alla vendetta, svelando il grande segreto che si era portata dietro (quello sull'identità di Miran) affronta il vecchio Nasuh da sola, in strada, vista sola da Reyyan. Il vecchio però la spiazza, confessandole che Reyyan e Miran non possono stare insieme perché Hazar ha davvero ucciso il padre di Miran, anche se non ricorda niente di quella notte.


 

Reyyan, sconvolta, viene allontanata da Aslan, trascinata nella casa di Miran, quella comprata accanto a quella degli Şadoğlu, me nel frattempo in strada, Zehra confessa al vecchio Nasuh che Miran è il figlio di Hazar, sconvolgendo ancora la partita. Davvero non c'è respiro in questa storia! Ero convinta che i segreti sarebbero stati confessati più avanti. Che cosa succederà? Reyyan respingerà Miran dopo questa scoperta? E Miran accetterà? Molto improbabile. Ma Nasuh? Cosa farà con la scoperta di avere un altro nipote maschio, anzi, il figlio del suo preferito? Sono curiosissima di scoprire come andrà avanti.

martedì 25 marzo 2025

HERCAI - Il divorzio (41)


 Ho sentimenti contrastanti dopo la visione di questo quarantunesimo episodio, il secondo della terza stagione. Una parte di me è davvero arrabbiata e vorrebbe entrare nel pc per afferrare i personaggi e distribuire quattro ceffoni che loro di solito regalano con molta generosità. Un'altra parte di me si chiede che cosa sia successo e se ci vogliano far girare a vuoto in questo mare di frustrazione che perennemente mantiene separati i nostri eroi e che ci induce a vederci intrappolati come i topolini bianchi che corrono sulla ruota senza arrivare mai da nessuna parte. Per fortuna, sul finale, una sorta di mini riscatto c'è e mi induce a sperare, ma quanto mi ha fatto arrabbiare quest'episodio!


 

La famiglia di Reyyan continua nel suo mondo dispotico a fare di lei quello che vogliono senza considerare che esiste un marito, che è una donna adulta e che potrebbe pensare con la sua testa. Hanno deciso che, dato che Miran ha sparato ad Azat e ha dichiarato alla nonna di volersi ancora vendicare, lei non debba più rimanere sposata con lui. Fanno di tutto e si comportano come se lei non avesse una sua volontà. Il padre Hazar, che è stato perdonato da poco dalla figlia per le sue bugie sulla sua identità, sembra più feroce degli altri, deciso a troncare il rapporto tra la figlia e l'uomo che ama.


 

Sorpresa in compagnia del marito (e sì è ancora il marito!), la costringe a lasciarlo, la trascina a casa dove già la famiglia bisbetica le ha preparato le carte del divorzio da firmare, con tanto di avvocato che la stava aspettando. Un altro personaggio si sarebbe imposto. Reyyan firma, anche se spera nel suo cuore che qualcosa fermi quest'evento che lei comunque considera catastrofico. Il modo in cui decidono della sua vita è vergognoso, ma posso capire il contesto che è quello dove la prendevano a ceffoni un giorno sì e l'altro pure, nel silenzio assoluto dei suoi genitori che si suppone l'amassero.


 

Miran soffre per la separazione, arriva al punto di comprare la casa accanto a quella degli Şadoğlu, per poter tranquillamente saltare il muretto e trovarsi sul tetto della loro casa dove incontrare la propria moglie. Reyyan è lusingata, lui invece, eterno Otello, vede seduto accanto a lei, durante la cena di famiglia, il misterioso Aslan e comincia a vedere rosso.


 

La moglie lo prega di mantenere la calma, ma per una volta tanto il suo furore è giustificato. Aslan è un tipo strano. Il suo compito sarebbe quello di aiutare i due innamorati e di vendicarsi della nonna che lo ha strappato alla sua famiglia, ma la sua ossessione segreta per Reyyan ce lo mette in cattiva luce e quando entra in possesso della lettera di Dilşah, quella che Zehra, smarrita chissà dove e dimentica di tutti i problemi della figlia e della sua famiglia, aveva cucito nella bambola di Gül, temporeggia invece di darla a Miran, risolvendo vari conflitti.


 

Mahfuz, il padre di Reyyan, insinua che lui speri di avere una possibilità con Reyyan ed è per questo che non l'ha ancora consegnata. Scopriamo infatti che l'uomo che aveva rapito Reyyan nella seconda stagione, durante il confronto tra le due famiglie nella villa di campagna, è proprio Aslan. Reyyan aveva raccontato della presenza di qualcuno di inquietante nella stanza che la spiava. Ovviamente era lui.


 

La gelosia di Miran quindi ci sembra stranamente giustificata, mentre non capiamo come lui possa avere la foto scattata da Aslan nella sua stanza che lo ritrae con Reyyan. Strano scivolone di una produzione che in generale è molto attenta ai dettagli.


 

Intanto Reyyan viene costretta ad andare in tribunale per firmare il divorzio. Miran ha detto che lo vuole per convincere la nonna della sua intenzione di vendicarsi, anche se il suo scopo è quello di smascherarla davanti a tutti, ma neanche lui è così propenso. Per fortuna ci salva da questa separazione che risultava piuttosto forzata dopo tutto quello che hanno passato, la stessa Reyyan che blocca il padre fuori dal tribunale per dirgli che non può divorziare perché aspetta un bambino da Miran. 


 

A questo punto per un attimo ci ho creduto anch'io, pur sapendo che non poteva essere opera dello Spirito Santo, ma ho pensato che l'estremo pudore di queste produzioni (dopo averci illuso con il bacio sul ponte ed essere stati multati) ci avesse fatto perdere un momento fondamentale nell'evoluzione di quest'amore estremamente intenso, ma difficilmente consumato.


 

Si rivelerà una bugia, quando lo svelerà a Miran che però la guarda quasi con il mio stesso stupore. Ovviamente Reyyan ha mentito per convincere il padre sul fatto che non possa divorziare. Per tutto il resto del mondo risulteranno separati, ma in realtà restano ancora marito e moglie.


 

La gioia della mancata separazione dura poco, il tempo di tornare a casa della famiglia Şadoğlu che il nonno terribile, Nasuh, si sta sbarazzando del povero Mavi, avendo deciso anche che Reyyan, oltre al divorzio, non può neanche circolare fuori dalla casa. Verrebbe voglia di unirsi alla vendetta di Azize e di fargli fuoco una volta per tutte.


 

Il dolore di Reyyan per fortuna dura poco perché il marito in incognito la rapisce la sera per portarla alla casa nella radura, dove le mostra il povero Mavi, recuperato solo per lei. E quando le dice di aver fatto testamento, nel caso le cose si dovrebbero mettere male, perché non debba mai più dipendere dalla sua famiglia, ci viene davvero voglia di coccolare questo povero sventurato ragazzo che ha tutti i pregi per diventare davvero un principe azzurro, malgrado il mantello nero che sua nonna ha cucito per lui.


 

E mentre i nostri due innamorati si baciano felici, pensando a un possibile futuro insieme, nella notte l'inquietante (e mi dispiace assai perché l'attore è molto fascinoso!) Aslan li spia, chiaramente non intenzionato ad aiutarli per colpa della sua passione insana per Reyyan. Speriamo che andando avanti il fastidio provato in questo episodio si attenui! Gli elementi per amare la serie ci sono ancora. Cercherò di aggrapparmi a quello.

lunedì 24 marzo 2025

HERCAI - il figlio perduto (40)

 




Questa serie presenta schemi che oggettivamente si ripetono e quello della separazione dei due innamorati ritorna diverse volte, anche se declinato con lievi differenze. Adesso, anche se avevamo sperato, dopo tutto quello che era successo, che finalmente potessero vivere una sorta di tregua e felicità, per colpa di Azize sono tornati su fronti opposti, anche se i due si amano e fingono soltanto di essere separati per non accentuare l'astio tra le due famiglie.


 


Ancora una volta Hazar però è contro di loro, soprattutto dopo che Reyyan e Azat hanno ammesso che è stato Miran a sparare. Conflitti vari e soliti, i due innamorati che sono separati anche se si amano e vorrebbero potersi vedere, Reyyan che finge di voler divorziare e Miran che pensa di farlo davvero per indurre sua nonna a credere che sia ancora dalla sua parte, pur di scoprire come sono andata le cose.


 

Tutte le dinamiche sono in atto, soprattutto se si pensa che siamo all'inizio della stagione, ma l'attenzione, onestamente, si concentra tutta su Aslan Aslanbey. Lungi dal voler rivelare pubblicamente la sua vera identità, si è rivelato solo a sua nonna e a sua madre, mentre tutto il resto del mondo si chiede perché in un primo momento si sa preso la colpa di aver sparato, per errore, ad Azat.


 

Il suo coinvolgimento è sospetto e il pubblico, pur essendo intenerito dall'idea di questo figlio perduto, che Azize ha cresciuto lontano da qualsiasi contatto con la famiglia, per salvarlo dalla minaccia della vendetta che segue tutti i suoi passi, non può però guardarlo con tranquillità. C'è qualcosa di lui decisamente inquietante. Sarà il seme malato degli Aslanbey da cui Miran si salva grazie ai geni che nulla hanno a che fare con una famiglia dove i suoi uomini sono decisamente tutti pazzi.


 

Miran ha respirato l'odio e il risentimento che Azize ha alimentato nel suo cuore e certe esasperazioni sono frutto proprio di quello, ma la sua è una natura buona, che è emersa fin dai primi episodi, dove il senso di colpa nei confronti della ragazza sedotta e abbandonata è stato tale da stravolgere tutta la sua vita.


 

Aslan invece è un Aslanbey puro, anche se odia sua nonna, vuole vendicarsi di lei ed è il misterioso nemico che ha aiutato diverse volte Miran nel suo tentativo di scoprire la verità. Eppure non possiamo non considerare quel muro inquietante, nascosto dietro la libreria, con le foto di Reyyan, da cui sembra stranamente ossessionato.


 

Quando Miran si reca a casa sua, insieme a Firat, per cercare di capire questo strano personaggio, trova soltanto l'ultima foto che si è fatto arrivare. È identica a quella che nell'altro episodio aveva strappato tenendo solo Reyyan. Qui, giustamente, Miran diventa una furia scoprendo che ha fotografato la moglie, che in qualche modo li ha seguiti e visti. Se avesse trovato il muro segreto, sarebbe crollata la casa.


 

Aslan tace e continua i suoi giochi, seguendo anche Gonul, che nel frattempo, presa da un moto di indipendenza, decide di andare a vivere lontano da Azize, in un hotel dove il fratello la controlla, perché sia al sicuro. Il suo incontro con Azat nel cimitero mi fa ben sperare per loro come coppia, mentre la situazione si complica ancora di più quando scopriamo chi è l'uomo che lo segue ovunque e che sul finale dell'episodio, mentre si svolgono i drammi di Miran e Reyyan, contrapposti ad Hazar, che cerca di uccidere il ragazzo, rivela il suo legame di parentela con la nostra Reyyan. L'orizzonte della storia diventa sempre più oscuro, ma noi volevamo un po' di luce con Miran e Reyyan. Speriamo che ce lo concedano.

venerdì 21 marzo 2025

HERCAI - Un inizio adrenalinico (39)


Dite la verità! Ci avevate proprio sperato, soprattutto dopo la visione di una prima manciata di episodi. Vi eravate illusi, soprattutto vedendo Reyyan uscire di casa, la casa degli Sadoglu, all'alba, con il vestito blu che ricorda quello del primo episodio, per incontrare Miran sul ponte mai dimenticato (sì, quello del famoso bacio!) che le cose finalmente si stavano orientando verso la felicità. Quando Miran poi la riaccompagna a casa, anche se sono sposati, sembrano quasi due fidanzatini, che chiedono il permesso ad Hazar di potersi frequentare.


 

Pura illusione dei primi minuti della storia, dove vediamo persino Hazar invitare Miran a pranzare con la famiglia, visto che Handan ha riportato a casa la bambina nata nei momenti drammatici del ritrovamento del corpo di Elif. La malinconia c'è tutta, soprattutto per Azat che non ha dimenticato. Anche la terribile Azize non ha rimosso la perdita della nipote, ma ovviamente ne ha dato una sua interpretazione, ritenendo come unico responsabile Azat, senza prendere atto che è stato il suo odio a minare la personalità fragile della nipote.


 

Lei però non vedo oltre il proprio naso e ha deciso di farla finita con la sua vita, per ricongiungersi con le persone perse, non prima però di aver assestato un colpo finale. Così ecco che la povera Gonul (e permettetemi l'aggettivo per questo personaggio che non sempre ci suscita simpatia) viene prelevata a forza insieme alla madre e alla povera Esma. Ci va di mezzo anche la domestica che viene trattata come arredo della casa. Tutte spedite via, in un luogo lontano e fantomatico dove ricostruire la loro vita. Gonul riesce solo a pensare che la donna è sul punto di fare qualcosa di terribile che coinvolgerà sicuramente Miran che passa ai suoi occhi ormai come un traditore.


 

Mentre le donne vengono allontanate, Azize ha fatto prelevare il corpo di Elif dal cimitero degli Sadoglu, dopo i 40 giorni di lutto, per spostarla accanto ai suoi genitori. Non c'è pace per la ragazza neanche dopo la morte. Nel frattempo Miran e Reyyan sognano di poter lasciare Midyat e di ricostruire la loro vita lontano, al punto da congedarsi anche dalla vecchia Sukran la cui casa è stata incendiata con tutti i ricordi della figlia. E chi sia la responsabile appare evidente a tutti anche se nessuno pronuncia il suo nome.


 

E che la pace sia finita, è evidente anche per l'arrivo del fascinoso Aslan Aslanbey, misteriosamente invocato durante tutta la stagione precedente e che qui ha il volto interessante di  Dogan Bayraktar. E che l'uomo porti tempesta ce lo dimostrano due cose: il tatuaggio a forma di scorpione e la parete nascosta, nella sua nuova tana, dove ci sono tutte le foto di Reyyan durante  le passate stagioni e che lui ha spiato o fatto spiare in ogni suo momento di vita. Decisamente una situazione preoccupante.


 

E tutto precipita in un incalzare di eventi non appena Miran e Reyyan si recando dalla nonna di lui nella grande mansione e trovano il posto completamente disabitato. Da quel momento la pace sognata si sgretola sempre di più e ci ritroviamo in un crescendo adrenalinico in cui Miran decide di affrontare sua nonna faccia a faccia, non avendo ancora imparato niente dalle esperienze precedenti.


 

Reyyan viene lasciata a casa, ma la donna, che ha un piano malefico, le invia una macchina per portarla dove vuole lei. E ci chiediamo perché lei sia salita sulla vettura. Il punto in cui si incontrano è una sorta di diga, dove Miran si confronta con la donna che ha portato con se un'arma. Sotto minaccia, all'arrivo di Azat, il ragazzo si vede costretto a sparare. Se non l'avesse fatto Mahmut avrebbe puntato alla testa di Azat per ucciderlo e sua nonna avrebbe poi sparato a lui. La scelta che compie è quella di sparare Azat sapendo dove colpirlo.


 

Reyyan vede solo parzialmente la scena, in modo da indurre a credere che il marito non abbia mai dimenticato la vendetta e che abbia fatto del male al cugino. Costretto a seguire sua nonna, Miran avvisa Firat alla prima occasione, sperando di salvare Azat, che invece è scomparlo, salvato da Aslan. E mentre la famiglia Sadoglu viene avvisata e attirata nella tana del leone, per indurli a uccidere Miran, ed eliminare loro stessi uno di loro, l'arrivo finalmente manifesto di Aslan infrangerà tutti gli equilibri.


 

Puntata decisamente inquietante che apre nuovi scenari che potrebbero portare a mille altre cose per quanto riguarda questa ultima stagione di HERCAI. Speriamo che non deluda come, tutto sommato, non hanno deluso neanche le prime due. Incrociamo le dita.