A ben vedere una nuova immagine chiave per descrivere questa storia è la notte. In Hercai molte cose fondamentali succedono di notte: la prima notte di nozze di Miran e Reyyan, la notte di quasi trent'anni prima che ha segnato profondamente la vita di due famiglie, le passeggiate di Miran sul tetto del palazzo degli Şadoğlu, i mille segreti e incontri che avvengono quando la notte cala scacciando via la luce. E il quarantatreesimo episodio sembra in qualche modo esaltare proprio questo, con una notte turbolenta di Midyat dove nessuno dorme e succede, come al solito, di tutto.
Ma partendo dal principio, quello che ci sembrava chiaro alla fine del precedente episodio, diventa torbido nuovamente in questo. Miran non ha sentito niente di quello che ha mormorato Reyyan sull'assassinio di suo padre, ma ho solo capito che Aslan ha un segreto che vuole occultare insieme a sua moglie e qui perde ogni lume della ragione, accecato dalla gelosia, ma anche da comprensibili sospetti.
Un po' meglio va la rivelazione di Zehra, anche se Nasuh non vuole credele. Zehra però decisa a riunire sua figlia con Miran confessa ad Hazar della lettera e di quello che c'era scritto, davanti alla porta di Ayla, l'amica di Dilsah. A questo punto entrano entrami per cercare di capire se era vero. L'amica, contrariamente a quello che aveva promesso di fare in passato (cioè dire la verità), racconta che era vero che Dilsah aspettava un bambino suo, ma che ha abortito. Ovviamente dietro c'è Azize che non vuole che scoprano la verità, ma Zehra non ci crede perché la lettera era chiara e Azize sembrava spaventata da questa rivelazione. Hazar è tormentato per non esserci stato e vorrebbe provare a ricordare quella terribile notte dove tutto è successo.
Nel frattempo Aslan decide di avvicinarsi a Reyyan, dicendole di aver ricevuto dei bigliettini anonimi che lo invitavano a cercare di scoprire l'innocenza di Hazar per riavvicinare Miran e Reyyan. È un tentativo per manipolare la ragazza e indurlo a incontrarla. Scrive anche dei messaggi dove fa il nome di Nasuh come vero assassino di Mehmet Aslanbey.
I due si incontrano ovviamente di notte, mentre Miran si è intrufolato nella casa di Aslan di nascosto per cercare di capire che cosa l'uomo possa occultare ed è proprio qui che si rende conto (anche dopo aver catturato uno degli uomini che avevano partecipato al sequestro di Reyyan) che l'uomo dei biglietti è proprio Aslan, visto che ne trova altri che provano che si era esercitato a scriverli e la grafia è la stessa.
Sconvolto e desideroso di raccontare tutto a Reyyan, cerca di contattarla, ma la ragazza si trova in compagnia di Aslan che vorrebbe indurla a fingersi la sua nuova fidanzata per avvicinare suo nonno e permettergli di indagare. Lei rifiuta stizzita e soprattutto preoccupata visto il marito Otello che si ritrova, ma soprattutto perché anche lei trova che ci siano delle cose inquietanti in questo personaggio.
Il tempo di rientrare in camera che trova Miran, deciso a raccontarle tutto, ma la ragazza lo incita a uscire fuori dalla casa, per non essere sorpresi. Spiata dallo zio, non riuscirà a parlare al marito, costretto a fingere semplicemente un incontro di chiarimento.
La notte turbolenta di Midyat però non è finita. Reyyan viene chiamata poco dopo da Aslan che gli dice che Miran sembra sapere dei biglietti e che vuole incontrarlo su un dirupo a poca distanza da casa. Lei decide di andare timorosa che possa succedere qualcosa di brutto.
E anche per la grande Azize sta succedendo qualcosa. La donna ricorda quello che è successo trent'anni prima e per la prima volta vediamo davvero chi è stato il colpevole di tutto, lo stesso Mehmet Aslanbey, utilizzato come strumento di vendetta dalla sua stessa madre, che, roso dal senso di colpa, si uccide davanti ai suoi occhi.
Nel frattempo però la sorella di Azize ha deciso di tradirla e di schierarsi con il nipote, pronta a raccontare tutto della vera natura della vendetta della donna, ma nel frattempo Azize riceve una lettera misteriosa con il pezzo della lapide di Dilsah. Terrorizzata che qualcun altro possa sapere la verità, non ha il tempo di confrontarsi con Mahmut che Mahfuz, il padre biologico di Reyyan, la chiama per dirle del confronto che ci sarà tra Miran e Aslan sul dirupo.
Tutti corrono lì, anche Reyyan, portata da Harun. Miran e Aslan si affrontano, ma nel litigio Miran cade e Aslan lo afferra per un braccio. Miran gli punta una pistola per costringerlo a solleverlo, ma Azize, da lontano, temendo che Miran possa uccidere suo nipote, lo sacrifica senza pietà, ordinando a Mahmut di sparare al ragazzo che ha cresciuto e allevato nell'odio e che l'ha amata nonostante tutto.
Miran precipita nel vuoto sotto gli occhi sconvolti di Reyyan. E a questo punto davvero sembra che la notte sia davvero infinita e senza speranza.