Miran, il protagonista assoluto di questa serie appassionante, non è un eroe. Non lo può essere soprattutto se lo paragoniamo a un personaggio come Kemal Soydere di Endless Love. Troppo imperfetto, pieno di sfaccettature, di ombre più che di luci, autodistruttivo e bisognoso di essere salvato. In queste ultime manciate di episodi incalzanti, è un esempio classico di come tutti provino a ucciderlo e di come Reyyan cerchi di salvarlo in tutti i modi. Nonostante non sia un eroe, ammettiamo però che ha almeno un potere che condividono tutti gli altri che invece lo sono: l'immortalità, perché è solo con questo elemento che possiamo spiegarci che sia ancora in piedi dopo tutto quello che gli succede ultimamente.
Se Miran, sparato dallo scagnozzo di sua nonna, perseguitato da Cihan che lo vorrebbe eliminare per paura che possa fare del male a suo padre, colpito alla schiena da Gonul, devastata dall'ennesimo rifiuto, viene abbandonato in fondo al pozzo e Reyyan pensa davvero che questa volta per lui non ci sia niente da fare, a salvarlo arriva chi non ci saremmo mai aspettati, ma che a ben vedere è davvero un eroe senza macchia che si presenta nella trama pronto ad aiutare sempre chi ne ha bisogno.
Quando Reyyan viene ripudiata da Miran, sottoposta all'umiliazione generale e al disprezzo della sua stessa famiglia, lui si offre di sposarla, riparando il suo onore. Lei non lo ama, accetta solo con un matrimonio in bianco, ma lui è pronto a ogni cosa pur di averla accanto. Quando poi è evidente la volontà di Reyyan di rimanere con Miran, nonostante tutto, fa un passo indietro. Devastato, è vero, ma comunque pronto al sacrificio.
Sto parlando ovviamente del cugino Azat, che nella versione originale è Azat Abi (Fratello Azat, perché Reyyan è cresciuta con lui come se fossero fratello e sorella). Lui, pur non spiccando esteticamente come il bel Miran, è oggettivamente un eroe, guidato da sentimenti positivi, che ama la nostra eroina e che è pronto a sacrificarsi per lei. Gonul lo accusa di amare il sacrificio più di Reyyan, ma non la vedo in questo modo. Non credo che Gonul, arrivata al punto di uccidere Miran pur di separalo dalla donna amata, possa dirsi esperta dell'amore.
Azat è colui che ha sposato Elif, sperando di salvare Reyyan e di portare la pace tra le due famiglie; è colui che ha salvato la donna quando ha provato a buttarsi di sotto, schiacciata dall'odio e non è riuscito a salvarla solo quando lei si è chiusa nel suo dolore, senza dargli possibilità di capire.
Ed eccolo che in questo episodio interviene ancora una volta, recuperando Miran dal pozzo dove suo padre lo ha abbandonato per portarlo da alcune nomadi che parlano una lingua diversa dal turco, non ho capito bene se arabo o aramaico, come è tipico di questa zona, che con pazienza e riti sconosciuti cercano di strappare il nostro mancato eroe alla morte.
Nel frattempo sta succedendo di tutto. La notizia della morte di Miran arriva anche a Midyat. Firat è sconvolto e cerca l'amico fraterno disperato per non essere arrivato prima. Reyyan viene rinchiusa (come sempre!) nella sua camera per impedirle di farsi de male, ma la furia per la morte di Miran e l'ingiustizia subita la portano a distruggere tutto e ad approfittarsi di un momento in cui sua zia Handan è entrata per portarle un bicchiere d'acqua.
Il dolore accecante che prova la induce a vagare senza sapere bene cosa fare, fino a trovare l'altalena di Miran che le suggerisce un salto che dovrebbe ricongiungerla al suo amore. La terribile Azize, intanto, ha una sorta di piccolo rimordimento, pensando al nipote che l'ha sempre amata e che adesso sembra essere sparito. Aslan l'ha tradita e l'unico che davvero l'ha amata era Miran, ma non è comunque disposta a rinunciare alla sua vendetta e si reca al pozzo dando appuntamento ad Hazar con l'intenzione di svelare all'uomo, accanto al corpo del ragazzo, che lui è il vero padre del figlio morto.
Peccato che il pozzo sia vuoto (svuotato da Azat poco tempo prima!) ma nel frattempo Hazar scopre tutto quello che è successo e disperato e furioso se la prende con Cihan che sostiene che il padre abbia davvero ucciso Mehmet Aslanbey, diversamente dai suoi ricordi. Hazar però cerca Reyyan, convinto che la figlia voglia uccidersi. E proprio durante una conversazione tra Firat e Azat su Reyyan, Miran apre gli occhi e, frutto dei riti magici (suppongo!!!) riesce ad alzarsi, a mettersi in macchina e a correre verso l'altalena che aveva visto in sogno, sapendo esattamente dove trovare Reyyan.
"Miran yoksa, Reyyan yok" (Se non c'è Miran, Reyyan neanche!) mormora la nostra eroina prima di lasciare le corte dell'altalena per lanciarsi nel vuoto. Le mani di Miran la bloccano poco prima del salto, restituendoci la coppia che tanto amiamo. Ma un'altra donna vuole lanciarsi nel vuoto e quella è Gonul, che Azat trova sulla terrazza dell'hotel, dopo aver dato in qualche modo la sua benedizione a Reyyan e Miran, tornati a Palazzo per annunciare al mondo intero che non hanno mai divorziato e che da questo momento vivranno insieme e non permetteranno a nessuno di separarli.
Azat, eroe fino al midollo, cerca di convincere la folle Gonul che l'amore che ha provato per Miran non è una cosa salutare e che deve lottare davvero, solo per se stessa, per costruirsi una vita sua, invece di lanciarsi nel vuoto. Tutto sembra trasformarsi davanti ai nostri occhi e nonostante qualche ingenuità diciamo che il racconto riesce in qualche modo a mantenere l'attenzione viva e costante.