Non c'è pace per Kemal, dovrebbe essere il titolo alternativo di questa storia. A ogni colpo dato, ne arriva un altro altrettanto violento e dopo la breve vittoria avuta sull'avversario, con la storia di Mujgan, ecco che Emir e suo padre decidono di ripagarlo con la stessa moneta, senza sapere che in realtà Kemal e Nihan sono quanto mai vicini, dopo la lunga separazione tra i due.
La trappola è elaborata da Galip e suo figlio, utilizzando la moglie di Zehir che, ingenuamente, ha mostrato il fianco permettendole di copiare la sua firma e di intestargli un capannone dove Galip, simulando il suo stesso rapimento, si farà trovare da Kemal, per accusarlo del reato. Kemal ha solo il tempo di capire quello che hanno organizzato prima di essere interrotto da una telefonata. È la nostra eroina, Nihan, che come la più classica del suo genere, si è messa nei guai.
I due si erano lasciati con lei che rivendicava di poter cercare la verità da sola, ma invece, seguendo Emir che si era incontrato con Resat, finisce per essere chiusa in una cella frigorifero. Ed ecco Kemal che sfugge alla polizia di Istanbul e al mondo intero per correre a salvare la donna che ama, riuscendo nell'intento e regalando al pubblico che li segue uno die rari momenti di intimità tra i due.
Tutto molto poetico, ma neanche in questo momento i due innamorati infelici trovano pace, perché Nihan riceve un messaggio vocale da Asu, che ha provato a togliersi la vita. Ed ecco che i nostri eroi, con la polizia che cerca Kemal, riescono anche a raggiungere il lussuoso appartamento di Asu e a salvare la donna, portandola in ospedale.
Tutti corrono da Asu, persino Emir, che pur avendo un cuore di ghiaccio, è preoccupato per la sorella che onestamente è l'unico essere umano che gli somiglia, con le sue ossessioni e la sua incapacità di accettare una semplice verità, ovvero che l'oggetto del desiderio è soggetto e ha una sua volontà.
E anche qui arriva il codazzo di poliziotti intenzionati ad arrestarlo, ma il nostro Kemal (novello Paladino degli indifesi) esce con nonchalance dall'ospedale dove ad aspettarlo c'è una versione agée di Kemal, ovvero Ayhan, che lo sta aspettando con la sua macchina.
Cercando di ricostruire come sia finito nel tranello dei Kozcuoglu, alla fine viene raggiunto anche da Nihan, mentre tutto il mondo lo cerca. Ad avvisarlo dell'arrivo della polizia è Zeynep, che una ne "azzecca e cento ne sbaglia", come dicono dalle mie parti. In questo caso il legame fraterno è più forte e sentendo Hakan che organizza l'irruzione, avvisa Zehir e Nihan e Kemal riescono a mettersi al riparo.
E la sensazione che ha il telespettatore è di essere in una centrifuga dove tutto accade a una velocità incredibile, senza dare il tempo neanche di respirare. Qualche pausa, anche in una storia come questa, bisognerebbe proprio concederla, anche solo per illuderci di una possibile felicità.