Non so se questa storia ad un certo punto (per un fatto assolutamente fisiologico) arriverà ad un rallentamento del ritmo e delle emozioni, ma al momento, dopo circa tre settimane di programmazione, le vicende sono quanto mai emozionanti ed intense.
Se nell'episodio precedente avevamo pianto insieme a Tomas, Milagros e Victoria la morte della piccola Rosita, adesso ci troviamo difronte al tanto atteso matrimonio tra la marchesa Lucia e Nicolás. Tutto sembra perfetto. Il piano elaborato in tutti i dettagli: la futura suocera con il fidanzato mandati a Santa Marta e Victoria pronta ad avere un seguito con la sua famiglia e Miguel, in modo da rivelare la sua identità durante il viaggio e proseguire la loro fuga verso il porto.
Ovviamente le cose non potevano andare così, ma a complicare il tutto è il dolore accecante di Milagros, convinta che nella morte di sua sorella ci sia la responsabilità del Padrone (cosa poi assolutamente vera). Che soffra, dunque, decide, che pianga anche lui lacrime amare sul corpo di qualcuno che ama. La prescelta è la dolce marchesa spagnola, e poco importa che lei sia sempre stata dolce con loro. Un bianco vale un altro, si dice e così prepara per lei un veleno che le versa nella tisana e poi fugge via, intercettata però da Tomas.
Intanto Victoria ha ricevuto la visita di Eugenia che le aveva regalato dei cioccolatini. Dopo aver bevuto la tisana, la ragazza felice si avvia verso la carrozza con Remedio e Miguel, anche se di Tomas e Milagros non c'è traccia. Il ragazzo va alla loro ricerca e li trova nei campi che stanno litigando. Il padre infatti non approva minimamente quanto è stato fatto dalla figlia e le chiede di trovare un rimedio.
E arriviamo al momento emozionante della confessione di Victoria sulla sua identità. Lo aspettavamo fin dall'inizio, ovvero fin dal suo arrivo al Eden, convinti che prima o poi avrebbe confessato al padre di essere la ragazzina persa nella strage del Palenque.
La ragazza, pur cominciando a sentirsi male, chiede a Miguel di fermare la carrozza per svelarsi al padre e alla sorella e come in una tragedia shakespeariana Milagros si rende conto di aver avvelenato la sua stessa sorella, accecata dall'odio e dal dolore.
Victoria si sente male rapidamente, davanti ai loro occhi, cominciando a vomitare sangue sul suo candido vestito. Milagros confessa anche a Miguel il terribile atto commesso e tutti disperati cercano erbe che possano essere utilizzate come antidoto, fino a quando Remedio non chiede a Tomas di correre a cercare il medico.
E qui abbiamo lo sposo, che suscita in me emozioni contrastanti. Finora Nicolás Parreño si è presentato come un cattivo spietato, in grado di ordinare la morte dei Quintero, l'uccisione fredda e spietata di Rosita. Sicuramente alla fine di tutto il percorso per lui non ci sarà nessuna assoluzione. Eppure vederlo lì sulla soglia della chiesa, in attesa di una sposa che mai arriverà, la sua disperazione quando la ritrova sul cammino, con il suo vestito candido macchiato di sangue, e la sua sincera furia alla ricerca del colpevole mi hanno commossa. Frutto di una crisi di crocerossina? Non so se posso definirla tale, anche perché non credo che per lui ci sia cura, ma questi momenti in cui emerge un sentimento sincero di amore o affetto, malgrado il prevalere di tinte fosche nel suo animo, mi colpiscono sempre positivamente.
Il resto della puntata è giocato tutto sull'attesa, la ricerca del veleno che le è stato somministrato, Milagros e Miguel che affannosamente cercano le radici necessarie per l'antidoto, Nicolás che corre dall'amante convinto che sia stata lei ad avvelenarla, Adela che chiede al padre di benedire la casa e di bruciare il talismano di Lucia. Ed intanto la figlia di Nicolás fugge di casa, sentendosi sola e rifiutata dal mondo dopo la morte di Rosita, abbandona la casa attraversando i canneti, mentre le fiamme divampano.
Non c'è tregua per i Parreño e appena Nicolás è rientrato a casa gli arriva questa nuova notizia di tragedia. Mi chiedo se scoprirà se sua figlia è fuggita di casa e che rischia la vita proprio nell'incendio. Peccato che dovrò aspettare per scoprire l'esito, ma la storia continua emozionante.
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