domenica 21 febbraio 2016

LA ESCLAVA BLANCA - IL GRIDO DEL SANGUE (Cap.17)



Non era mia intenzione scrivere un post dedicato solo ad un capitolo, soprattutto in questi giorni in cui il tempo a disposizione è poco e ho deciso di concentrare valutazioni complessive della programmazione settimanale, eppure mi vedo costretta a commentare l'episodio andato in onda mercoledì sera sul Canale Caracol.


Il personaggio di Nicolás Parreño è uno di quei cattivi che lasciano il segno. Lo avevo già capito dal suo amore tormentato per Sara e dal senso di colpa nei suoi confronti. Anche se la sua crudeltà in alcuni casi è intollerabile per la nostra sensibilità moderna e lo destinerà sicuramente ad un esito finale tragico, la sua anima non è solo oscura e presenta dei piccoli punti di luce, come l'amore per la figlia, la sincera preoccupazione per la fidanzata, quello strano orgoglio per un figlio nero che non ha il diritto di amare, ma che infondo sente davvero come parte del suo sangue.


L'episodio doveva scorrere tranquillo, dopo i tumulti di quelli precedenti. Victoria si è intestardita sul desiderio di vendetta e ha deciso di sposare Nicolás e di distruggerlo. A nulla è valso il tentativo di Remedios di farla ragionare e le due storiche amiche si sono scontrate al punto che Victoria le ha detto di andarsene e tornare in Spagna. Bellissima la parte della notte in cui tutti meditano sui contrasti della giornata: Adela che soffre per il rifiuto della nipote amata, Remedios che piange per il litigio con Victoria, Victoria che pensa a Miguel e Nicolás ai suoi infinito problemi.


Intanto però Miguel fa una scoperta sconvolgente a cui mai aveva pensato. Morales, geloso dell'incarico di amministratore che gli è stato sottratto proprio per darlo al ragazzo, affronta ubriaco il giovane e gli rivela la verità della sua natura e dello strano rapporto con il padrone. Miguel è sconvolto e turbato, pur sapendo che Nicolás ha sempre approfittato delle schiave. Vorrebbe parlare con lui, ma il giorno dopo viene mandato in una hacienda vicina per svolgere alcuni incarichi e non può parlare con l'uomo.


Mentre Victoria lo cerca per potergli parlare e dirgli e raccontargli il suo piano per riprendersi l'EDEN, l'odioso figlio del medico, accecato di sangue, decide di far precipitare la situazione e di uccidere lo schiavo preferito di Nicolás. Mentre il ragazzo si trova nei boschi, viene aggredito dall'uomo e dopo un violento inseguimento a piedi i due si confrontano. L'altro non solo tenta di ucciderlo, ma gli rivela compiaciuto di essere stato quello che ha ucciso Rosita. Accecato dall'odio, Miguel lo aggredisce lasciandolo in fin di vita.


Intanto alla hacienda del Eden, mentre tutti sono a tavola, arrivano il dottore, il Capitano Granados e gli altri, chiedendo la pelle di Miguel. Nicolás dichiara che nessuno può toccare il suo schiavo e che non gli permetterà di dettare legge nella sua proprietà. Le donne della casa protestano, ma alla fine Nicolás, avendo preso un'arma, parte alla ricerca di Miguel apparentemente con l'intenzione di punirlo.


Victoria non può credere che Miguel sia responsabile, ma parlando con Tomas e Milagros, questi le svelano che il ragazzo è molto cambiato e che adesso è a capo della rivolta degli schiavi. Potrebbe davvero essere stato lui ad aver lasciato in fin di vita il figlio del medico. La ragazza sconvolta prega perché non gli succeda nulla, ma a risolvere la situazione, dando una svolta nuova ed imprevedibile alla trama, è ancora una volta Nicolás.


Questi ha nascosto Miguel e durante la notte lo conduce insieme a Morales sulla costa, dandogli del denaro e dei vestiti. I due si confrontano in un momento toccante in cui si rivelano la reciproca identità. Nicolás gli svela di aver amato sinceramente Sara, ma che il loro era un amore impossibile e che lui è quel figlio del suo sangue che mai potrà riconoscere alla luce del sole. Miguel è toccato e turbato dalla rivelazione, ma non riesce a vedere una via d'uscita che non sia quella indicatagli dall'uomo, ovvero quello di partire, cambiare identità e non fare più ritorno a Santa Marta.


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