LA NOTTE DELLA DUCHESSA è il terzo volume della saga LE DUCHESSE DISPERATE che conta fino ad oggi 6 volumi di ambientazione settecentesca. La serie, che è iniziata con DUCHESSE DISPERATE ( Desperate Duchesses ) e PRIMA DI NATALE ( An Affair before Christmas ), e seguirà con altri tre testi quali IL RITORNO DEL DUCA ( When the Duke Returns ), LA DUCHESSA DEL MIO CUORE (This duchess of mine) ed infine UN DUCA TUTTO MIO ( “A Duke of Her Own”).
Cito tutti i volumi perché la James è un'autrice che mi ha colpito positivamente, anche dopo LA RESA DI PIERS (che ho valutato sicuramente superiore), e mi pongo l'obiettivo (prima o poi) di recuperarli tutti. Non è solo la sua scrittura che decisamente è vivace ed interessante, con un incipit sempre dinamico e più tradizionale nel proseguimento. I suoi personaggi vengono ben elaborati anche dal punto di vista psicologico per cui è facile identificarsi o capire le loro azioni ed i loro dialoghi.
LA NOTTE DELLA DUCHESSA non è da meno per quanto riguarda i pregi già notati in quest'autrice. Partendo da una vaga ispirazione shakeasperiana (ovvero LA DODICESIMA NOTTE dove Viola, la protagonista, si traveste da uomo) la James ci offre il ritratto di una nobildonna inglese nella seconda metà del settecento che, annoiata di essere considerata una rispettabile vedova, decide di unirsi all'impresa della sua amica Isidore, che sarà poi protagonista del volume successivo.
Isidore è una vedova bianca, nel senso che appena sposata moltissimi anni prima, è stata lasciata dal marito senza neanche consumare il matrimonio. Il duce è partito per l'Africa e si è perso dietro alle sue missioni, dimenticandosi completamente della sua esistenza. A nulla sono valsi gli scandali in cui si è lasciata coinvolgere per poter attirare la sua attenzione. Ultimo tentativo è quello di intrufolarsi, con la complicità di Villiers, nella casa scandalosa di Lord Strange.
La nostra eroina, che non è Isidore, anche se ha tutte le carte per dominare la scena, è la dimessa Harriet, duchessa di Berrow. Da quando suo marito si è ucciso circa due anni prima, la vita è diventata ancora più triste e grigia. Decisa a dare una svolta alla sua esistenza, si propone di accompagnare Isidore nella sua avventura e adotta il travestimento maschile, fingendosi il giovane Harry Cope, nipote di Villiers, per potersi muove indisturbata in quest'ambiente peccaminoso.
L'arrivo dei tre a casa di Lord Strange, attira subito l'attenzione di quest'ultimo, in modo particolare Harry, che ha un'aria innocente e fragile. L'attrazione che si sviluppa tra di loro è ironica e intensa, anche perché Jem, ovvero Lord Strange, non ha mai prediletto quelli del suo stesso sesso, eppure le emozioni che prova per il giovane Harry sono davvero sorprendenti, fino a quando l'uomo non si renderà conto che sotto i vestiti del protetto di Villiers si cela una bellissima donna che piano piano entrerà nella sua vita ed in quella della piccola Eugenia, la figlia avuta dal suo precedente matrimonio.
La storia è appassionante e divertente, raccontata con il solito stile brillante, offrendoci anche un'ambientazione settecentesca non particolarmente diffusa in questo genere di romance. Rispetto a LA RESA DI PIERS, onestamente restano delle piccole forzature ed incertezza, come la motivazione del suicidio del marito (che mi appare alquanto debole, ma che posso considerare come un'eccentricità), e la storia familiare di Jem, emersa sul finale e che onestamente può essere solo giustificata se esiste un romanzo che ci racconta le vicende della sorella, in quanto mi pare che troppe sventure si siano abbattute su di lei per rimanere come personaggio così in ombra.
Nel complesso però la storia è divertente, piena di passione e merita di essere letta. La James sta diventando per me sempre più una garanzia.
VOTO: 7
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