sabato 20 febbraio 2016

LA ESCLAVA BLANCA - IL FUOCO, LA VITA E LA VENDETTA (Cap. 15 -16)


Il fuoco domina, distrugge, purifica. Il fuoco corrompe e trasforma, elimina. Il fuoco è ciò che ha sterminato la famiglia Quintero, distruggendo l'Eden ed il mondo felice che stavano cercando di costruire, permettendo al serpente (Nicolás Parreño) di entrare e di creare il suo impero. Adesso il fuoco torna, gettando un padre nella disperazione per la perdita di una figlia, Isabelita.


Mentre Victoria rischia di morire per il veleno di Milagros, tutti sono in subbuglio perché un incendio devastante ha colpito i campi coltivati. Nicolás ordina di circoscriverlo, per evitare che arrivi alla casa. Quello che ignora (e che scoprirà solo successivamente) è la scomparsa di sua figlia che, amareggiata dalla vita isolata e dalla perdita di Rosita, è fuggita di casa.


Intanto Miguel si intrufola nella casa patronale e da da bere a Victoria l'antidoto al veleno. Il medico lo sorprende chino sulla marchesa e la sua furia è tale che solo l'intervento di Nicolás gli salva la vita. Quando poi Victoria si riprende, tutti sono propensi a credere che artefice del miracolo sia proprio il ragazzo, che successivamente si lancia tra le fiamme per ritrovare quella che ignora essere sua sorella.



Victoria si riprende. Il fuoco distrugge in questo caso, ma non uccide. Isabelita si è imbattuta in un girovago, un certo Gabriel, che ha condotto la ragazzina in un ritrovo dove schiavi, avventurieri e personaggi di ogni sorta si incontrano e festeggiano, tra musica, danze e vino.


Mentre al Eden la gioia per la guarigione di Lucia, alias Victoria, è in qualche modo diluita dalla disperazione per la scomparsa di Isabelita, Miguel aiuta Nicolás a cercare in giro la ragazza. In realtà Isabel ha colto l'occasione che l'incendio le ha dato e al suo risveglio, dopo i bagordi della sera prima, si lascia condurre da Gabriel in città, da alcuni suoi amici, in modo particolare da Manuela.


La malattia di cui sempre si era creduta afflitta in realtà le ha solo lasciato delle piccole bruciature innocue su cui Manuela passa degli estratti di erbe che subito le sanano. La ragazza si sente viva e libera per la prima volta, resasi conto che tutta una parte della sua esistenza da reclusa è stata solo una menzogna della sua famiglia per tenerla prigioniera.


Intanto Miguel viene convocato da Ana, la bella moglie del Capitano Granado, interpretata dalla nota attrice colombiana Natasha Klaus. La donna, che fino ad ora è apparsa semplicemente come una moglie annoiata ed interessata agli schiavi, rivela a Miguel di aver visto Isabelita in compagnia di alcuni uomini la sera prima. La notizia da speranza che sia ancora viva, mentre i due vengono sorpresi dal marito della donna, che poi la rinchiude in casa intenzionato a darle una lezione.


Miguel corre da Nicolás per raccontargli tutto ed i due rintracciano la ragazzina che si trova in una pensione in compagnia di Gabriel, che nel frattempo è preoccupato per aver scoperto l'identità della di Isabel. L'arrivo del padre furioso, che li sorprende in una camera mentre stanno parlando, è degno dei migliori melodrammi.


Miguel è convinto che abbiano disonorato sua figlia e con furia trascina il povero Gabriel dal Generale Marquez. Ed eccomi qui a dare lode alla capacità degli autori, puntata dopo puntata, di creare un grande interesse anche su nuovi personaggi. Pur non avendo fino ad ora amato la piccola Isabelita, rinchiusa nella sua prigione dorata, ma assetata di vita, vederla interagire con l'esterno è stato alquanto interessante, ma colui che è stato in grado di attirare il mio interesse è stato sicuramente Gabriel, il finto straccione, che l'ha condotta con sé.


Se Isabelita è assetata di vita, Gabriel è fuggito dalla morte e quando Nicolás lo trascina davanti al Generale Marquez chiedendo un'esecuzione esemplare ed immediata, ci ritroviamo nuovamente davanti ad una scena teatrale che si impadroniscono dello spazio televisivo, pur avendo occupato fino a quel momento un ruolo marginale. Quel "Levante la cara!" gridato dal Generale e la reticenza di Gabriel nel sollevarla raccontano tutta la verità di un padre davanti ad un figlio che gli è sfuggito completamente di mano.

Gabriel è fuggito dalla morte, disertando il fronte, assetato di vita, un po' come Isabelita, ma suo padre non vuole perdonare la sua diversità ed è deciso a punirlo. Tutti hanno capito che qualcosa si cela nell'animo del Generale, che però non ha ammesso la sua parentela. Solo con Alonso, il figlio buono, racconta dell'identità del carcerato ed il ragazzo decide di aiutarlo regalandoci un'altra scena visivamente perfetta e pittorica.

Intanto all'EDEN continuano i colpi di scena. Victoria si è recata da Tomas per parlare con lui ed il padre nero le ha raccontato del suo padre bianco. La ragazza ignorava la sua vera identità, l'amore profondo di due genitori a lei sottratti dall'avidità. Ed il fuoco ritorna a divampare adesso feroce nell'animo di Victoria, cancellando anche i propositi giusti dell'amore. La sofferenza di chi l'ha generata, l'avidità di chi l'ha derubata, non possono restare impuni e così il desiderio di vendetta, più che di giustizia (come le farà notare anche Remedio), la porteranno a stravolgere completamente la sua vita.


Nicolás Parreño è il nemico, colui che merita di essere distrutto dall'interno e Victoria è pronta a tutto, anche ad utilizzare Isabelita contro di lui, fingendo di essere quella fidanzata buona e dolce che mai è stata. Intercedendo a favore della ragazzina, tornata a forza nel seno della famiglia Parreño, Victoria la contrappone ad Adela, di cui era stata fino ad allora la preferita, mentre Nicolás raduna tutti i suoi schiavi per presentare la ragazza che ha rivendicato il suo diritto di libertà. Ed inoltre annuncia che il nuovo amministratore del Eden sarà Miguel, il figlio mai riconosciuto, eppure prezioso, contro cui stanno tramando tutti gli altri personaggi.




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