Come posso continuare ad avere speranza nel futuro, non tanto in quello dell'umanità intera (dove ho idee chiare in merito in questo particolare momento storico!), ma quelle sul futuro di Reyyan e Miran, coppia innamorata follemente, ma travolta da un destino più grande di loro? O piuttosto, come posso continuare a sperare nel loro futuro felice, soprattutto alla luce di sceneggiatori che si divertono a giocare con le mie emozioni, regalandomi una puntata come questa, piena di avvicinamento, di fede nel futuro e nelle mille possibilità dell'amore, per poi "mazzolarmi", lasciatemi passare il termini, con un finale come questo dell'episodio 21? Sono frastornata.
Miran, dopo il parziale allontanamento per il misterioso incidente di Hazar nella sua casa, riesce faticosamente, ma con costanza a riavvicinarsi a Reyyan e a indurla a indossare il suo anello, anche se solo come collana, con la promessa che, quando scopriranno la verità sul passato, lei lo indosserà nuovamente. Scoprire la verità però risulta complicato e soprattutto per Reyyan superare il senso di colpa nei confronti del padre in quanto sente che la sua insistenza per rimanere accanto al marito ha provocato l'incidente.
Nel suo tentennamento, anche perché la famiglia, persino Zehra, si è chiusa a riccio nei suoi confronti, intuendo la sua debolezza nei confronti del marito, continua a incolparla di qualsiasi calamità naturale che si abbatte su di loro. Solo Azat è fedele, anche se lei è stordita dal dolore. Proprio grazie a questa sua fragilità Miran riesce a starle accanto e il loro interagire ci regala momenti da incorniciare, come la cavalcata tra le distese brulle e il loro litigio sotto la pioggia.
Miran, che di solito è quello fragile, cerca davvero di essere la roccia nella tempesta che permetta a Reyyan di aggrapparsi a lui. La ragazza sfoga il suo dolore e il suo senso di colpa, ma poi trova rifugio tra le braccia del marito che, fino a questo momento, tranne per il bacio sul ponte, ha sempre tenuto a una certa distanza.
Sorpresi dalla tempesta, i due si rifugiano in una grotta e, complice la notte e l'intimità, no, non succede quello che pensate voi e che speriamo anche noi! Siamo ancora in una fase di avvicinamento, da quel punto di vista, ma la ragazza si confida con Miran, che, per la prima volta, permette alla speranza nel futuro di emergere dal mare complesso dei suoi sentimenti che lo travolgono e lo trascinano spesso in mille conflitti.
Tenendola stretta davanti al fuoco, ci proietta un immagine di famiglia, di felicità che non si era mai concesso prima, e Akın Akınözü ci concede un'interpretazione altissima, con quella sua aria fragile, gli occhi pieni di speranza, la voce incrinata che quasi non riesce a parlare e che a un certo punto riesce a bisbigliare persino una canzone, quella di un futuro felice, dove lui e Reyyan potranno essere lontani da tutto l'odio che straripa intorno a loro.
E sì! Ci abbiamo sperato anche noi, alla luce di tutto quello che si mormorano nella grotta, e anche con la luce del mattino, mentre tornano al mondo civile, cercano di capire come sta Hazar, e scoprono l'esistenza di una lettera che l'uomo voleva consegnare alla figlia la notte in cui si è introdotto nella casa degli Aslanbey.
I due cominciano a indagare e avevo creduto che la storia si sarebbe dipanata in questo senso, alla ricerca di una verità che potrebbe portare Miran a scoprire le sue origini e sicuramente le colpe di sua nonna, ma nonostante la sua presenza costante accanto alla moglie, anche quando lei si scontra con Azize, tutto precipita con l'arrivo in ospedale con la notizia che Hazar si è ripreso e che è finalmente vigile.
Reyyan è straripante di gioia e corre da lui e persino Miran si concede il lusso di sospirare di sollievo, credendo che finalmente l'uomo porrà fine al sospetto che aleggia intorno a lui, anche se Reyyan gli ha permesso di avvicinarsi. E invece? Possibile che dobbiamo ogni volta, a fine puntata, farci venire un patema d'animo? E la domanda unica è questa: "neden?" (Perché???) Perché Hazar Şadoğlu, quando la figlia gli chiede se sia caduto, o se qualcuno lo abbia spinto, mormora il nome di Miran? C'è davvero da impazzire. Come potrà questa coppia raggiungere mai il proprio angolo di felicità? Ed essendo una produzione turca, non è neanche tanto scontato. Speriamo bene!
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