La simbologia del fuoco è molto intensa in questa storia appassionante, come una favola dove gli elementi offrono una doppia lettura. Fin dal principio il fuoco della vendetta è un'immagine che Miran richiama più volte per descrivere il suo cuore in tumulto, fuoco alimentato in maniera crudele da Azize, perché il suo diabolico piano di vendetta possa finalmente colpire Hazar Şadoğlu, reo di aver distrutto il matrimonio di suo figlio? Ancora non ci è dato di sapere, ma anche questo è un fuoco che deve essere domato.
L'incendio è un'immagine anche reale, se si pensa al vecchio Nasuh che, tornando nella villa in campagna, ricorda le fiamme che bruciano e l'immagine di una donna lontana, fiamme che hanno segnato in modo indelebile la pelle della terribile Azize e che alimentano il suo odio assoluto che tutto distrugge. E il fuoco è anche l'immagine che la piccola Elif utilizzerà alla fine di questo episodio per descrivere i suoi turbamenti, le sue angosce cercando di far capire al cugino/fratello Miran l'aria avvelenata dai fumi tossici che la nonna ha fatto respirare loro tutti questi anni. "Il fuoco che cade", ha detto tremando "ha bruciato ogni cosa intorno e alla fine stiamo bruciando anche noi!".
Il matrimonio tra Azat e Elif coglie di sorpresa la vecchia Azize. Lei era la sua preferita, la prediletta, cresciuta, diversamente dagli altri nipoti, protetta e difesa dal suo stesso rancore, fino al loro arrivo a Midyat, dove non è stato possibile chiuderle gli occhi e le orecchie davanti al fuoco della vendetta. Elif, animo pacifico, insofferente alla violenza, non riesce a reggere tutto l'astio tra le due famiglie e, spinta anche dall'amore che ha scoperto di provare per Azat, altro personaggio tendenzialmente pacifico, decide di accettare il piano dell'altra famiglia, per porre fine alla guerra: sposare il proprio nemico.
Elif crede che questo possa fermare sua nonna che, prima incassa il colpo, poi tornata al palazzo Aslanbey cerca di alimentare la reazione di violenza di Miran. Reyyan riesce a calmarlo, con il suo amore, il suo affetto, la sua presenza costante che sembra quasi versare balsamo sulle sue ferite, ma basta che la ragazza si addormenti che le voci agitate dal patio fanno uscire Miran dalla sua stanza, per trovare Azize che sta organizzando il suo esercito privato per prendere d'assalto il palazzo Şadoğlu e riprendersi con la forza Elif.
Istigato e spinto, Miran parte da solo nella speranza di riuscire a recuperare la cugina, sicuro che Azat non ami Elif e che il suo scopo sia sempre quello di colpire lui. Reyyan, richiamata dalle grida, lo insegue, sperando di fermarlo e tutti si ritrovano nuovamente in strada, davanti al portone degli Şadoğlu, mentre Elif cerca di spiegare le sue ragioni.
Nessuno crede al matrimonio con Azat, ma lei si dichiara disposta a ritornare nel seno della famiglia solo se Azize rinuncerà alla vendetta. Ed ecco che la grande manipolatrice innesta nuovamente il fuoco, soffiando sulle ferite di Miran, rievocando il recupero dei corpi di sua madre e di suo padre, descrivendo anche i particolari macabri, per spiegare le ragioni per cui non potrà accettare la proposta di Elif. Rinuncia quindi, apparentemente, anche alla ragazzina amata, pur di aggrapparsi al suo odio.
Miran, accecato dall'odio, corre via per non cedere all'impulso di uccidere Hazar. Quest'ultimo lo insegue, rivendicando la sua innocenza, ma durante l'ennesimo confronto, Miran gli ricorda la bugia con cui ha cercato di separarlo da Reyyan e l'impossibilità quindi di credere in lui.
Reyyan però cerca di convincere il marito a indagare per risalire alla verità che non venga direttamente da sua nonna e lui, anche se con qualche resistenza, ci prova, cucciolo smarrito sui sentieri bui dell'odio e della vendetta, sperando di ritrovare la strada di casa.
Il fuoco tutto distrugge e spazza via e Azize pensa bene di colpire il suo nemico, dopo quello che le è stato fatto (ovvero la sottrazione di Elif), distruggendo il posto dove il vecchio Nasuh ricorda di aver amato, molti anni prima, la giovane Ayşe, la donna persa nell'incendio. Che si tratti di Azize? Fatto sta che, quello che la donna ignora, è che nella villa di campagna sono riuniti Reyyan, Miran, Azat e proprio la piccola Elif, alle prese con il dilemma se sciogliere o meno il matrimonio. Rinchiusi nella sala da pranzo, saranno colpiti tutti e quattro dalla violenza dell'odio della donna, da un incendio, vero questa volta, che dovrebbe trasformare in cenere il passato e tutti i suoi ricordi.
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