domenica 19 giugno 2016

OUTLANDER - VENGEANCE IS MINE (2X11)



Aspettavo quest'episodio praticamente dai romanzi, per la scena della chiesa, per il romanticismo di alcuni momenti, per la separazione e la successiva riconciliazione, per la vendetta di Murtagh, personaggio che ho amato follemente, partendo in sordina, e che ho continuato ad adorare anche quando sopravvive come un ricordo nel cuore di Jamie. Inoltre questo è l'episodio scritto dalla penna di Diana Gabaldon, ovvero la mamma di questa storia e quindi bisogna dire che quando lei parla di questi personaggi, li conosce così nel profondo che c'è poco da fare, nessuno riesce ad arrivarci.


Ed ecco che infatti ci premia, regalandoci uno di quei momenti romantici che valgono tutta la puntata (anche senza le scene di sesso che tutte le fan stanno rivendicando, ma che onestamente il ritmo incalzante degli eventi poco renderebbe credibile). La scena da incorniciare è quella della preghiera in gaelico fatta da Jamie mentre Claire sta dormendo. Le frasi sono quelle che vengono direttamente dal libro, ma ho adorato l'uso della lingua con le traduzioni sotto, come a riproporci gli istanti intimi di Jamie con la nipotina appena nata, ma allo stesso tempo sono state una porta aperta sull'animo del nostro eroe.


Anche senza nudo, senza baci, basta una carezza, un sussurro e la comunione e la passione tra questi due personaggi emerge come un fiume in piena. Bellissimi, sempre e comunque, una storia che parla di amore vissuto, sofferto, goduto, vincendo il mito degli amanti separati che conquistano di più il nostro cuore.


Il resto della puntata ci porta avanti nella guerra, con strategie militari che fanno marciare gli uomini verso il disastro, un Re che è un bambino viziato che finisce persino per rubarsi il cavallo di Jamie, e quest'ultimo che sembra l'unico vero generale, capace di strategie e azioni decisive.


E Diana modifica alcuni elementi cardini del romanzo e qui la lettrice innamorata (pur assolutamente apprezzando di aver risparmiato Munro) si interroga chiedendosi se queste differenze sono frutto di un ripensamento o della possibilità felice di creare una nuova alternativa.


La scena della chiesa resta comunque emozionante, anche senza la tristezza di un addio che dopo quello di Angus non eravamo proprio pronti a vivere. La determinazione con cui Jamie è pronto ad immolarsi e salvare i suoi uomini lascia spiazzato anche suo zio Douglas, che alla fine si è piegato al comando di un nipote, ma che pian piano a cominciato a riconoscergli abilità innegabili di comando.


E se Jamie è pronto a consegnarsi, è invece Claire a sbloccare la situazione, rivendicando pari diritti di salvare gli uomini di Lallybroch, adesso che lei ne è la signora. La disperazione di Jamie che non vuole lasciarla andare ci prepara al gran finale che tutte temiamo. Ma intanto il loro addio ci colpisce come al solito.

Ritornano sulla scena il duca di Sandringham ( a cui è dedicato la geniale scena dei titoli), la piccola e spaventata Mary (sempre alla disperata ricerca di una via di fuga per non sposare gli improponibili che il suo padrino vorrebbe rifilarle), e torna anche il tenero e sventurato Munro (a cui Claire si affida per farsi liberare da Jamie).


Ed in una scena finale degna dei drammi inglesi più noti, tutti i nodi verranno al pettine (anche quelli lasciati sciolti il Francia con la morte del fascinoso Saint Germain) rivendicando una vendetta tutta per Murtagh per riscattare l'onore e l'offesa fatta a Mary e a Claire.



Puntata intensa, come molte di questa stagione, mentre marciamo verso gli ultimi due episodi, con i personaggi che abbiamo imparato a conoscere, ad amare ed odiare, che si rivelano quando mai fedeli a se stessi, con una scrittura degna di una storia quasi mai scontata.

VOTO: 8 1/5

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