martedì 7 ottobre 2025

Kara Para Ask - Un finale perfetto (54)

 


Che cosa dire di questo finale arrivato a chiudere tutti i cerchi e a lasciarci con il desiderio di vedere ancora e ancora il Commissario e la sua signorina? Kara Para Ask, anche se ormai sono passati dieci anni dalla sua prima emissione, conserva tutto il fascino di una serie ben costruita, con personaggi ben strutturati, una trama coinvolgente dal primo all'ultimo episodio, senza falle, che ci permette, dopo l'ultimo secondo di visione di vederli davvero correre lungo la strada per iniziare, insieme, una nuova avventura. Ma iniziamo dal principio!


Credevo che l'ultimo episodio potesse privarci del solito ritmo, invece, senza nulla togliere alla profondità, anche in questo caso abbiamo avuto una puntata piena di emozioni. Elif, stanca di tanta sofferenza, non sopportando il pensiero di quello che un lavoro come quello di Omer avrebbe potuto fare all'uomo che ama, dopo una brutta lite durante il matrimonio di Arda e Pelin, decide di prendere poche cose e di lasciare per sempre Omer e Istanbul.


La vediamo salire in auto, dopo essersi congedata da Asli, e partire all'avventura, arrivando in un paesino sul mare, molto lontano dal ritmo frenetico della capitale. Omer scopre che se n'è andata, lasciandogli solo una lettera e il dolore per la separazione si mescola con il risentimento per essere stato abbandonato. Decide così di non cercarla, accettando la sua scelta di vita.


Il tempo passa. Omer è a capo di una nuova operazione, che porta avanti con successo, premiato e considerato dai colleghi della nuova squadra e dal nuovo comandante in capo. Arda e Pelin si prendono cura del figlio di Ipek, ma soprattutto Omer fa l'uomo di casa e in occasione del fidanzamento ufficiale di Mert con Demet è lui a doversi incaricare del ruolo di padre. È in questa occasione che, costretto a tornare a casa per la cena di famiglia, si reca in una gioielleria per comprare un regalo per la nipote e qui, tra gli oggetti esposti, vede una collana che riconosce subito come il disegno che Elif stava elaborando poco prima di lasciarlo.


Il suo cuore non vuole cedere, anche se i mesi di lontananza pesano profondamente e persino Melike lo affronta ricordandogli che sta rinunciando alla felicità per quello che alla fine è un lavoro. La rabbia di Omer comincia a scricchiolare, mentre vediamo Elif che conduce una vita libera, un po' bohemienne, in una bellissima casa che si affaccia sul mare e che con la sua terrazza mi ricorda molto quella di Montalbano in Sicilia.


Pur serena e circondata da nuovi amici, tra cui spicca Ege, il proprietario di una pensione che ha incontrato il primo giorno in cui è arrivata, c'è un velo di tristezza in lei che ci fa capire che non ha mai dimenticato Omer. 


Nel frattempo a Istanbul Fatih e Huseyin decidono di evadere e ci riescono grazie alle alleanze e agli amici del primo. Il legame tra di loro si è rinsaldato, in questi mesi, e i due si aiutano. Ad aspettarli fuori c'è Nilufer, ormai avanti con la gravidanza, che ha deciso di fuggire con il padre di suo figlio. Il cammino dei due amici e complici si divide, perché Fatih punta a sparire con Nilufer e la madre, mentre Huseyin ha un solo obiettivo.


Lo scopriamo durante la cerimonia di premiazione di Omer, dove è presente tutta la sua famiglia, ma anche il sicario mandato da un nuovo nemico sulle cui tracce c'è proprio Omer. Durante la cerimonia, l'uomo punta al nostro eroe, deciso a ucciderlo, ma Huseyin interviene salvandolo e ricevendo per lui una pallottola che lo riduce invalido e impossibilitato a muoversi per sempre.


La vita di Omer è nuovamente sconvolta, ma ormai nel suo cuore è chiaro che l'obiettivo principale è quello di ritrovare Elif. Dà le sue dimissioni, nello stupore generale, e decide di scoprire dove possa essere, cercando indizi dalla collana che aveva visto nella gioielleria e che era chiaramente opera di Elif.


La notizia delle sue indagini arriva anche ad Elif, attraverso Asli, che è informata su dove si trova e la ragazza decide di impacchettare tutte le sue cose per andare via in Italia. Non riuscirà a farlo perché Omer arriverà prima, sorprendendola tra le braccia di Ege. In un primo momento sembra quasi convinto di dover andare via, perché Elif è andata avanti senza di lui, ma l'Otello che conosciamo lo riporta sui suoi passi e in uno scontro frontale, scopriamo che Ege è il marito di Asli e quindi il cognato di Elif.


Anche se in un primo momento Elif sembra non credere all'intenzione di Omer di una vita serena, alla fine l'amore che prova per lui e che non si è mai sopito, la induce ad accettare la sua proposta di matrimonio. I due si sposano, questa volta, senza aspettare nessuno, neanche la famiglia di Omer, alle prese con il problema Huseyin. In una cerimonia molto semplice, ma libera e felice, davanti al mare, Omer ed Elif si sposano, con testimoni Arda e Pelin e con la presenza di Asli e Ege.


Finalmente tutto sembra incastrare come le tessere del famoso puzzle che Tayyar Dundar ostinatamente cercava di completare. I due iniziano una vita tranquilla, con l'intenzione di avviare un locale nello stesso paesino dove Elif si è trasferita. Intanto Arda e Pelin, che hanno appena scoperto che diventeranno genitori, rintracciano Fatih, sulla tomba del padre. Sarà Arda che, commosso dal suo desiderio di paternità e di essere accanto al bambino che sta per nascere, sensibilizzato sull'argomento, lo lascerà fuggire, mentre Huseyin lo vediamo trovare un minimo di serenità, curato dalla madre, anche se ormai immobile, che sente le voci dei bambini nel giardino dove giocano. Personaggio complicatissimo, ma estremamente reale e ben recitato.


E il nostro commissario e la sua signorina? Be', la vita bucolica e pacifica sognata da Elif è di breve durata. Basta vedere dei malviventi locali che infastidiscono un loro vicino che gli animi si surriscaldano. L'animo da poliziotto di Omer si risveglia, anche se cerca di tenerlo in silenzio, sarà la stessa Elif, sul finale, quando vede gli stessi uomini per i quali la polizia locale non ha preso provvedimenti,  che infastidiscono un altro loro vicino, che si rende conto che il mondo è pieno di ingiustizie e loro, tra i poco pronti a combattere, non possono stare con le mani ferme. Sembra quasi l'inizio di una nuova avventura.


Che dire? Serie scritta benissimo, con attori in stato di gloria, ambientazioni perfette, dalla splendida casa nel quartiere di Bebek dove vivono le Denizer, a quella abbandonata ma calorosa di Omer, alla casa rosa dove la nostra coppia sogna di vivere a quella sul mare dove alla fine si trasferiscono, ogni cosa è studiata attentamente, curata nei dettagli, dai dialoghi, mai banali, allo studio dei personaggi, realistici in tutte le loro sfumature, ai particolari, come il famoso accendino che segue Omer per tutta la storia e che si chiude con la scoperta del colpevole dell'omicidio del padre. Ogni elemento viene sviluppato, mai abbandonato e gli attori entrano nella pelle dei personaggi dando vita a degli individui a tutto tondo che sembrano davvero esistere in un mondo altro che potrebbe essere vicino a noi, nel tempo e nello spazio. Serie consigliatissima!

lunedì 6 ottobre 2025

Kara Para Ask - Tra vendetta e giustizia (53)

 


Siamo arrivati a un bivio alla fine del penultimo episodio e ancora una volta gli autori ci lasciano con il fiato sospeso, anche se alla fine Tayyar Dundar, che aveva perseguitato i nostri sogni e i nostri incubi, è finalmente sparito dalla scena, anche se devo dire che sono confusa perché dentro di me non è prevalso un sentimento netto di giustizia e ho avuto il brivido che si sente quando la vendetta si compie, ma qualcosa è andato irrimediabilmente perduto.


Che Omer abbia provato tutto in ogni istante, con assoluta dedizione, è evidente agli occhi di tutti, ma anche il destino a un certo punto sembra ridere di lui! Quando finalmente Nedret si convince a confessare e a parlare, rivelandogli alcuni dettagli dell'alleanza con Tayyar, quando lui finalmente vede la luce ed è convinto di avere in mano tutte le armi per colpire il suo eterno nemico, ecco che la donna si sente male proprio davanti ai procuratori che dovrebbero raccogliere la sua testimonianza.


Portata d'urgenza in ospedale, muore davanti agli occhi turbati della nipote e di Omer, senza confessare quello che doveva dire per mettere la parola fine a questa storia! Ed ecco che il nostro eroe, che fino a questo momento, pur avendo calcato la mano in certe occasioni, finisce per perdere la lucidità della giustizia e varcare il confine che separa questo sentimento da un altro che in qualche modo prevale, ossia quello della vendetta.


È innegabile che Omer reputi responsabile Tayyar per tutto quello che hanno subito negli ultimi tempi, la distruzione della sua famiglia, tante morti ingiuste, ma cosa ci rende migliori o cosa giustifica l'eliminazione di qualcuno che ha commesso atrocità assolute? Omer sembra danzare su un confine pericoloso, ma tutti lo aiutano la notte in cui ha deciso di porre fine a tutta la vicenda, persino Pelin, che fino a quel momento è stata la più ligia del gruppo.


Omer, con la complicità di un carceriere, entra nella cella di Tayyar Dundar con una cintura e fingendo che Nedret sia ancora viva, lo inganna, rivelandogli che la donna ha confessato tutto e che il suo futuro è ormai segnato. Tayyar resiste ancora, chiama il suo avvocato che, spinto da Arda, conferma tutto quanto raccontato gettando l'uomo nel più disperato abisso.


È Omer che in qualche modo lo spinge, lo aiuta a compiere l'atto estremo, terribile, che pone fine alla sua vita e a una storia durata tanti anni, ma quando Omer torna da Elif qualcosa, nel suo sguardo, è cambiato, qualcosa a cui non vuole dare peso, ma che diventa un macigno tra lui ed Elif e che pian piano, giorno dopo giorno, diventa un muro invalicabile, malgrado la felicità che li circonda.


Arda e Pelin finalmente convolano a nozze, Omer scopre chi è stato l'assassino di suo padre,  ottiene un ruolo di maggiore prestigio e una nuova squadra, ma la tensione tra lui ed Elif è palpabile perché la donna gli chiede qualcosa per lui di impossibile: rinunciare alla polizia.


Elif sente che quel lavoro lo sta trasformando, che la vicinanza al crimine, il dover decidere tra il giusto e lo sbagliato, il suo desiderio di far prevalere la giustizia contro tutto e tutti alla fine possa davvero trasformarlo in un uomo diverso da quello di cui si è innamorata.


Alla festa per il matrimonio di Pelin e Arda, la tensione tra Elif e Omer esplode in un litigio in cui lui le rinfaccia di voler manipolare la sua vita, senza essere disposta a fare altrettanti sacrifici e qualcosa sembra rompersi per sempre. Mi auguro che non sia questa la fine! E intanto in carcere Fatih decide di fuggire e Huseyin, finalmente, di restare. Manca solo un episodio, ma davvero tutto può succedere!


domenica 5 ottobre 2025

Sessizlik - Silenzio - Engin Akyurek

 


Ero molto curiosa dei racconti di Engin Akyurek, conoscendo quest'ultimo soprattutto come attore. Sono una divoratrice di libri, anche se nell'ultimo periodo riesco a dedicare poco tempo a questa passione, ma quando riesco a ritagliarmi anche solo dieci, venti minuti, cerco sempre di leggere qualcosa. 


In Italia è arrivato da poco questo romanzo che raccoglie una serie di racconti che Akyürek ha pubblicato nel corso degli anni sulla rivista letteraria Kafasına Göre. Il romanzo è stato già tradotto in diverse lingue e in Italia è arrivato solo adesso, quando Akyürek ha pubblicato anche un secondo volume  Zamansiz.


La recitazione offre sicuramente uno strumento che ti permette di cogliere qualcosa dell'attore, i gesti, la voce, la forma di espressione delle emozioni profonde o anche superficiali, ma è una maschera che ti protegge. La scrittura no, ti espone in qualche modo, fa emergere il profondo, l'inconfessato.


La scrittura di Akÿurek è semplice, evocativa, nostalgica. I suoi racconti aprono una finestra che mostra un quadro dalle tinte pastello, delicate, con qualcosa del color seppia, come una foto ingiallita riposta in un cassetto che smuove emozioni palpitanti anche anni dopo.


Le storie raccontano dell'infanzia, da un giardino fiorito con dei bambini che si arrampicano sugli alberi per rubare di nascosto dei frutti proibiti, all'adolescente invaghito di una ragazza su di un pullman, che lo colpisce al cuore con i suoi occhi dello stesso colore delle nuvole colme di pioggia. 


C'è una poesia profonda in questi racconti, che trasmettono un caleidoscopio di sentimenti: il piacere confuso di una sigaretta fumata di nascosto, alla trepidazione dell'amore improvviso, al dolore per la perdita di un padre. Sono storie del quotidiano, la convivenza con un gatto che vede e capisce più di noi, e che trova l'amore in modo più elementare e immediato dell'essere umano, a un'amica di penna  che ci accompagna tutta la vita ma che non si osa poi incontrare davvero per paura del confronto con la realtà, per poi arrivare alla storia dello scrittore che non si considera tale e che scopre che la sua storia è stata completata, o meglio raccontata dal punto di vista dell'altro da un'altra autrice.


C'è un pizzico di magia nei suoi racconti che mi ricorda il "reale meraviglioso" della scrittura sudamericana, quel quotidiano che può essere raccontato con un pizzico di stupore e  magia, che, a ben vedere, rispecchia lo sguardo puro e incontaminato di un bambino, anche se raccontato con quel pizzico di malinconia tipica di chi ripensa all'infanzia da un punto di vista dell'adulto.


Tutto questo e molto di più è Sessizlik, una raccolta di racconti dove, in mezzo al caos e al frastuono della modernità, per ritrovare se stessi e l'essenza delle cose vere, c'è bisogno assolutamente del silenzio prezioso, incontaminato, pieno e mai vuoto che aiuta l'anima a ritrovare il sentiero che ci può ricondurre all'infanzia e al nostro vero io. Da leggere.

sabato 4 ottobre 2025

Kara Para Ask - La morte di Ipek (52)


Ipek è un personaggio fondamentale nell'evoluzione della storia, reso perfettamente dall'attrice Öykü Karayel, che esprime tutto il suo tormento interiore attraverso lo sguardo e le espressioni silenziose, esternando raramente a parole tutto il suo mondo. Quando arriva nella storia, come la donna che ha spezzato il cuore di Omer quando erano ragazzi, siamo pronti in qualche modo a odiarla, ma la sua natura, i suoi sentimenti sinceri, la sua propensione per la giustizia la fanno emergere come un personaggio positivo e anche se non si nega alla richiesta di Omer, il giorno delle nozze, non si pone mai sul piano di una vera rivalità nel cuore del nostro protagonista, che è sempre stato perdutamente innamorato di Elif.


Che Ipek sia innamorata di Omer, che non lo abbia mai dimenticato, è evidente in ogni sguardo che gli lancia, in ogni carezza rubata, in ogni parola ingoiata, anche se poi, tranne la sera in cui ha il coraggio di raccontargli quello che effettivamente è successo tra lei e Sehrat, che ha mandato a rotoli la sua vita, non dichiara nulla, non cerca di conquistare l'amore perduto, ma, perseverante, decisa, da brava poliziotta, continua a indagare, convinta che una pista pericolosa possa portarla a Nedret, la zia di Elif.


A metterla su questa pista è in qualche modo anche Asli, che l'aiuta parzialmente nelle indagini, e Tolga, pur non pienamente consapevole del rischio che la collega sta correndo. Quando si reca all'incontro con la donna, Ipek commette un errore fatale e quando, ferita, chiama Arda, non riesce a dargli nessuna informazione importante, prima di morire.


Arda è disperato, chiuso in un dolore accecante, sentendosi in qualche modo responsabile di non essere intervenuto prima, di non aver capito la gravità della ferita della collega. In un primo momento è così annientato da non trovare il coraggio di chiamare i colleghi per dare la notizia. Omer lo cerca, stupito dalla sua assenza, ma lui sta vivendo il suo dolore personale e ci impiega un po' prima di dare la notizia della morte della collega.


Nel frattempo Omer combatte per far arrestare finalmente Tayyar. È convinto di avere in mano l'occasione per chiuderlo definitivamente in prigione, ma in realtà non ci sono prove contundenti che possano in qualche modo sancirne una condanna per tutti i terribili crimini commessi. Tutti cercano Nilufer, ancora nelle mani degli uomini di Tayyar. Se lei dovesse sparire, diventerebbe ancora più difficile condannarlo, oltre al dolore assoluto di Elif.


Sarà grazie all'intuizione di Omer che riusciranno a trovare il fratello dell'uomo incaricato di uccidere Nilufer, che troveranno la ragazza, un secondo prima che venga eseguito l'ordine. Tayyar comincia a tremare, al pensiero che possano in qualche modo collegarlo, ma intanto Nedret, consapevole che la situazione si è complicata in modo assoluto, ordina che vengano preparate tutte le sue cose e quelle di Filiz per lasciare il paese.


La notizia della morte di Ipek arriva al commissariato come un bomba devastante. Omer trova in lacrime Arda e Pelin e scopre che la collega è stata uccisa. Il piccolo Yagiz è rimasto solo al mondo, senza qualcuno che se ne possa prendere cura. In un primo momento Elif decide di portarlo da loro, ma saranno Arda e Pelin a decidere di crescerlo, quando Pelin propone ad Arda di sposarsi velocemente con una cerimonia semplice e di avviare le pratiche di adozione di quello che considerano un nipote.


Se questa è una bella notizia, nel frattempo il corpo di Ipek parla e l'autopsia svela che i capelli trovati su di lei sono quelli di Nedret, la zia di Elif. Anche se in un primo momento, cercano di non coinvolgere Elif, durante una cena in famiglia, Arda e Pelin raccontano alla ragazza la verità sulla zia e sul suo coinvolgimento. È l'ennesimo segreto di famiglia che viene svelato.


Mentre la polizia, con la complicità di Filiz, arresta Nedret, Omer chiede al fratello un atto d'amore e di dignità per la famiglia: confessare il coinvolgimento di Tayyar Dundar in tutti gli omicidi da lui commessi. Huseyin promette di parlare durante l'udienza, ma riceve poi una lettera minacciosa dell'uomo e quando il giudice lo chiama per confessare, nega ogni cosa, sotto lo sguardo disgustato del fratello. È l'ennesimo tradimento che porta a una condanna lieve, solo sette anni, per riciclaggio. Sembra proprio che la giustizia non voglia trionfare, ma mancano due episodi al finale e qualcosa si deve sbloccare.


venerdì 3 ottobre 2025

Kara Para Ask - Giochi pericolosi (51)


Eh no, mie care! I giochi pericolosi non sono quelli che pensate voi, tra Elif e Omer che finalmente, dopo settimane di carcere, finalmente si concedono il lusso di passare una giornata felice, insieme, nella loro casa che è stata preparata proprio per la loro vita da sposati. L'intimità c'è, anche se non esplicita o quella a cui siamo abituati noi. Elif è ancora dolorante per la ferita e l'intervento, ma nei gesti di Omer nei suoi confronti, il modo in cui la coccola e si prende cura di lei, ritroviamo tutto l'amore e l'intimità di una coppia che ha davvero vissuto di tutto.


Dal romantico picnic in giardino, preparato da lui con la complicità di Asli, alla serata fuori passata in un locale a ballare, per poi spiare la notte, seduti su una panchina, emerge tutta una complicità e un legame di cui gli altri sembravano dubitare in principio. Cosa mai potranno avere in comune due persone cresciute e vissute in due mondi diversi? Ma i dolori, i colpi ricevuti, hanno tolto tutto il superficiale e l'essenza vera che è emersa è quella di due persone assolutamente simili nel modo di sentire, di pensare, di vedere la vita. Elif e Omer sono complici, non solo nelle indagini, ma anche nella quotidianità, nonostante le differenze superficiali da tè o caffè.


I giochi pericolosi, ahimé, non sono i loro, ma quelli di una mente perversa che ancora domina la scena e che è quella di Tayyar Dundar. L'uomo, furioso per aver scoperto che Fatih ha cercato di ucciderlo utilizzando Huseyin, decide di fargli del male nell'unico modo che conosce, giocando con lui come il gatto con il topo.


Al centro del suo gioco c'è Nilufer che, finalmente, sembra aver avuto uno scatto di insofferenza nei confronti del marito, che è andata a trovare in carcere, dicendogli che non ha nessuna intenzione di continuare con lui, che non vuole tagliare i legami con la vita passata. Il problema di Nilufer è la sua ingenuità. Come puoi pensare che un criminale come Fatih, che ha effettivamente ucciso, ingannato, truffato, possa semplicemente smettere di esserlo? Ormai prigioniera di un gioco più grande di lui, Fatih non cede.


In prigione arriva anche Huseyin e i due sembrano coalizzarsi contro le difficoltà di un ambiente come il carcere. Il problema è che Nilufer è un bene prezioso che Tayyar decide di utilizzare per il suo gioco perverso, per fare del male a Fatih, che ancora resiste quando Omer ed Elif vanno da lui per cercare di convincerlo a confessare, coinvolgendo finalmente Tayyar Dundar.


Quando però si scopre che Nilufer è scomparsa, rapita proprio da Tayyar, Fatih chiede l'aiuto di Omer, al quale promette, che se salverà sua moglie, racconterà tutta la verità. Omer cerca disperatamente Nilufer, che si ritrova in una casa, al buio, con una torcia e mille indizi che deve risolvere per poter uscire viva da quel posto.


Tayyar, con un tablet, la spia come se fosse un videogioco, ricordandole che il tempo sta per scadere e che se non troverà la soluzione morirà. La ragazza è disperata, ma quando Elif si reca in ospedale per affrontare Tayyar, convinta che l'uomo sia il colpevole del rapimento, finisce anche lei per cadere vittima del gioco perverso di Dundar.


Rapita e spedita dalla sorella, l'aiuterà a decifrare gli indizi, trovando solo cose macabre, come un corpo, del sangue e tutte cose tipiche di Tayyar. Intanto Omer, disperato, scopre della scomparsa anche di Elif e mentre tutti cercano le due Denizer, Ipek, di cui ci eravamo quasi dimenticati, finisce per cadere nel suo stesso tranello, teso per far cadere la vecchia Nedret, di cui aveva sempre diffidato e che adesso reputa complice dello stesso Tayyar.


Mentre Nilufer viene sottratta al gioco, proprio quando le due sorelle erano sul punto di vincere, Omer riesce a rintracciare Tayyar, colpevole del rapimento, e Ipek cade colpita a morte dagli uomini di Nedret, avendo solo il tempo di mandare un messaggio ad Arda con la sua posizione. In questo giro folle di roulette sembra che non ci sia scampo, anche se il destino di Tayyar sembra ormai alle porte.

giovedì 2 ottobre 2025

Kara Para Ask - Colpo di scena (50)

 


Arrivati alla cinquantesima puntata, è incredibile che questo prodotto riesca ancora a stupirci e a lasciarci con il fiato sospeso, ma tra i pregi di questa serie sicuramente c'è il ritmo e la capacità di mantenere alta la tensione, con eventi ben strutturati e seguiti. Ecco che, alla fine di un altro episodio di due ore e un quarto, quando sembra che per Elif i minuti stiano per scadere e dopo la convalescenza in ospedale, debba ritornare nuovamente in carcere, davanti ai giudici compare Omer, che nel frattempo ha fatto di tutto pur di trovare qualcosa per liberarla.


Ma procediamo per gradi! La puntata inizia con Omer aggredito nel cimitero, dove voleva riesumare il corpo seppellito al posto di quello di suo fratello. Lui è convinto che non si tratti di Huseyin, ma di qualcun altro e che suo fratello è ancora vivo. A cercare di impedirgli di scoprire la verità è l'antieroe di questa storia, Fatih, che se lo abbiamo amato in alcune circostanze, molto spesso si presta a essere odiato con un certo fervore.


Omer lo abbatte facilmente, ma l'intervento del suo uomo permette a Fatih di imprigionare quello che lui chiama simpaticamente "bacanak" (cognato) in un vecchio edificio, legandolo con delle catene su di un tavolino. Nel frattempo Elif lo cerca disperatamente, convinta che gli sia successo qualcosa. Ne hanno passate troppo per non capire che il lungo silenzio di Omer è legato a qualcosa di brutto che gli è successo.


Omer, però, si libera da solo, grazie alla fortuna e alla sua determinazione e questo gli permette di catturare Fatih e di spedirlo per la centesima volta in carcere, dove prova a farlo parlare in tutti i modi. Tenta anche Nilufer, andando a trovarlo e pregandolo di parlare per aiutare la sorella che dovrà rientrare in carcere a breve, ma il loro è un rapporto decisamente sbilanciato dove Nilufer è la sposa succube e lui il marito padrone. Non fa mai niente per amore di Nilufer, nessun sacrificio. Continua a chiedere a lei di rinunciare alla famiglia, di non pensare che a lui e lei, come la classica stupida innamorata senza dignità, finisce con cedere. 


Piange per il destino di Elif, ma non le viene in mente di confessare a nessuno di sapere che Huseyin è vivo, perché sulla bilancia per lei conta più un marito assassino che le ha fatto di tutto che una sorella che si è sacrificata in ogni modo per lei. Personaggio decisamente bocciato. Preferisco Asli, la sorella pazza che, nonostante i suoi attacchi classisti, o i suoi momenti di furia, è intuitiva e sempre sincera.


Omer torna da Elif, leggermente malconcio, e il dolore alla spalla ci ricorda come sia miracolato, visto quello che gli è successo. Intanto però il tempo sta per scadere. Elif deve presentarsi in tribunale nuovamente e il giudice decreterà il suo rientro immediato in prigione. Le speranze sono poche. Continua a crederci solo Omer, Arda e Pelin. Nel frattempo Ipek segue la zia Nedret, convinta che stia nascondendo qualcosa e scopre che è complice di Tayyar.


Omer ha un'intuizione mentre si conceda da Elif che deve andare in tribunale. È il giorno della laurea di Mert che finalmente ha completato il suo percorso di studi. Si rende conto che questa è l'occasione perfetta per Huseyin per cercare di compiere la missione che gli è stata data da Fatih, intenzionato a vendicarsi di un padre con il quale ha sempre avuto un rapporto conflittuale.


E durante il discorso di Mert effettivamente Tayyar Dundar si presenta, anche se non invitato. Tra le persone presenti nella sala ci sono Arda, Pelin e Omer e quando Huseyin arriva deciso a sparare al suo complice e nemico, riesce a colpirlo con un solo colpo, mentre Omer si getta su di lui per arrestarlo.


Quando il giudice è sul punto di spedire Elif nuovamente in prigione, l'arrivo di Omer con Huseyin Demir, l'uomo che Elif avrebbe ipoteticamente ucciso, rappresenta l'ennesimo colpo di scena che scioglie tutti i nodi e permette a Elif finalmente di essere libera.