sabato 13 dicembre 2025

Il Sarto - Un matrimonio provvidenziale (3x3)


 Lo sapevo ed ho avuto conferma fin dalle prime immagini del nuovo episodio. Esvet non è partita. Non poteva andare via, perché tutto ruota intorno a lei, all'amore che la lega a Peyami, i segreti che la riguardano sulle sue origini, il marito ossessivo che ha scelto di sposare. Resta infatti l'incognita non chiara di perché lei abbia deciso di accettare un uomo che, come regalo di fidanzamento, l'ha rinchiusa in una cassa! Ma restano certe incomprensioni tra me e la serie, come quel matrimonio inutile tra lei e Mustafa, liquidato senza grande attenzione, o la presenza di un personaggio cardine come quello della nonna, mandata via senza grande considerazione.


Ma se fingiamo di non ricordare tutti questi elementi, seguiamo la storia e qui siamo in una fase in cui Esvet alla fine non è partita, non per Peyami, che resta ancora saldo sulle sue posizioni, ma per Mustafa, che l'aveva fermata sulla strada per l'aeroporto per dirle che lui e Kiraze hanno deciso di convolare a nozze. Non si capisce come Esvet abbia divorziato e poi sposato Dimitri, ma fingiamo di non ricordare neanche questo, e ci lasciamo trascinare dalla storia che a questo punto vede Esvet costretta a occuparsi del matrimonio di Kiraze.


L'espediente è quello di farle frequentare la casa di Peyami, che deve occuparsi non solo del vestito della sposa, ma anche quello della sua testimone, anche se siamo lontani dalla tensione emotiva della prima stagione. Esvet è risentita con lui e il suo vestito non riscuote il suo consenso, o almeno lei si impone di non trovarlo interessante e di fare di tutto per ostacolarlo. 


Peyami, oltre a guardarla con dolore e desiderio, continua a tentennare, a non fare il primo passo, mentre Dimitri cerca di fingere di non sapere che la moglie non lo ama per niente e che al mimino cenno seguirebbe il suo miglior amico. Suo padre lo ridicolizza continuamente, proprio con questo argomento e lui, furioso con se stesso, si rende conto che l'uomo riesce ancora a manipolarlo, a spingerlo ad andare davanti all'atelier (che a onor di cronaca mi ricorda lo studio in cui Nihan realizzava le sue opere in ENDLESS LOVE).


Intanto Kiraze ha un nuovo segreto e non ho capito se è legato a se stessa o a Esvet. Il musicista che l'ha seguita tutta la vita (e che io sospettavo fosse il padre di Peyami in un primo momento) ricompare con una misteriosa telefonata della donna che gli dice che lui deve sapere una cosa importante. A questo punto, spero, il segreto del passato di Esvet, custodito solo dai suoi genitori adottivi, dai suoceri e dal marito, potrebbe e dovrebbe uscire fuori.


La festa del matrimonio viene organizzata a casa di Peyami. Esvet non indossa il vestito che lui le ha cucito, come ennesimo sfregio nei suoi confronti, ma durante la festa tra i due c'è una sorta di avvicinamento, ricordando i momenti felici che hanno vissuto insieme in quella casa. Questo sbloccherà ogni cosa Probabile! Credo che la svolta debba arrivare a breve!

Il Sarto - La partenza (3x2)

 


Il problema di Peyami è l'incapacità di accettare e di dire ad alta voce quello che sente per Esvet. La sua fedeltà all'amico Dimitri è proprio un sentimento cieco, assoluto, irrazionale. Per avergli voluto bene come un fratello, ha sempre chiuso gli occhi sulle sue follie, sui suoi disturbi e sulla consapevolezza che era un uomo pericoloso capace di fare alla sua fidanzata qualsiasi cosa. Invece di salvarla dal destino di avere un tale marito, l'ha lasciata andare, anche se la fuga lontano dalla Turchia non ha risolto il sentimento che prova per la donna.


Adesso che è tornato ed è Esvet pronta a partire, lui la prega di non andare, ma ancora una volta non ha il coraggio di guardare con sincerità dentro se stesso e di ammettere anche a lei quali sono i suoi veri sentimenti. Esvet gli chiede le ragioni per cui non dovrebbe partire, cerca di spingerlo a confessare, ma lui ammette solo che quello che prova per lei è forte e non lo lascia andare, ma parla di passione, non di amore ed Esvet, esasperata, lo respinge, decisa a mettere una barriera tra di loro.


Dimitri è in una fase positiva. L'idea della partenza lo attira, lo induce a sognare una vita finalmente libera dalla presenza ingombrante di un padre che lo ha sempre in qualche modo manipolato, al sicuro dal pericoloso amico che esercita un'attrazione innegabile sulla sua reticente sposa. Esvet è fuggita da lui prima delle nozze, si è innamorata di Peyami e se alla fino ha sposato lui è solo perché il suo amico si è sottratto. Strane basi per un matrimonio. Suo padre, infatti, lo ridicolizza, ricordandogli che sua moglie è solo provvisoriamente accanto a lui.


Intanto però Dimitri lo provoca ricordandogli il segreto che lui sa sui veri genitori di Esvet e su come l'abbiano derubata di tutto, quindi anche loro aspettano il grande momento di quando finalmente se ne andrà lontano da tutti loro. A soffrire per la separazione è solo il padre adottivo della ragazza, con cui lei si confida e gli confessa di sperare di voltare pagina, allontanandosi, perché lui non riesce a essere sincero con se stesso.


Mustafa è consapevole che Peyami è infelice e chiede l'aiuto di Kiraze, ma nel frattempo Dimitri organizza una festa di addio, tema western, proprio nel punto dove tutto è successo, nel campo dove sua moglie ha confessato di amare il suo migliore amico e dove Peyami si è preso il colpo di pistola destinato a lui. Dimitri non riesce a trovare pace e sembra voler versare sale sulle ferite, perché possano continuare a pulsare e, con il dolore, a ricordargli che tutto è successo.


E  questo la dice lunga su Dimitri e su come non riuscirà mai a trovare la felicità. Nel frattempo però né Peyami né Esvet riescono a parlarsi davvero, separati da mille reticenze, soprattutto quelle di lui e l'addio sembra eminente, ma il giorno dopo, quando Dimitri ed Esvet sono pronti a partire, la loro macchina viene fermata da Mustafa e Kiraze, che li bloccano come per dire qualcosa di importante e Peyami, perso nel bosco, non solo metaforicamente, guarda l'aereo che è decollato dicendo addio alla sua Esvet. Ma è davvero partita? Lo dubito, visto lo spoiler grande come una casa che ci hanno mostrato alla fine della seconda stagione e così affrontiamo il nuovo episodio sicuri che su quell'aereo non c'è Esvet.

Fatmagül'ün Suçu Ne? - Il nemico in casa (10)


 Chi è davvero Kerim? È una cosa che Fatmagul non si chiede, accecata dal dolore per quello che le è successo. Lei non vuole vedere davvero l'uomo che è stata costretta a sposare, vuole solo che lui sparisca, ma che lo faccia senza lasciare altre cicatrici, come quella di un possibile scontro con Mustafa che potrebbe rovinare la vita all'uomo che lei ha amato profondamente, nella sua vita precedente. Così, quando Kerim scompare, mandando in ansia tutta la famiglia, Meryem piange ricordando il bambino che ha cresciuto ed amato, mentre Fatmagul sente il bisogno di spiegarle che lei non vede quell'uomo, ma che per lei lui è solo uno dei suoi nemici.


Eppure c'è qualcosa dentro di lei che pian piano la induce almeno a sollevare gli occhi e guardarlo, mentre prima faceva di tutto per non metterlo a fuoco, per schivarlo. Adesso che Kerim, dopo la nottata passata fuori nel tentativo di liberarsi dai nuovi problemi che i suoi ex amici gli hanno portato, ha scoperto la verità su quella terribile notte, lui cerca di parlarle, di dirle che non è così colpevole come lei crede, convinto che questo, in qualche modo possa riscattarlo agli occhi di lei.


Fatmagul si rifiuta, scappa ogni volta che può, tira su il solito muro che deve separarla da lui, anche se, piano piano, nello loro convivenza quotidiana, qualcosa li avvicina, anche contro la sua stessa volontà, perché, rimasti soli nella grande casa che pian piano sta assumendo una dimensione più umana, con Meryem e Mukkades che sono partite per il paese, per recuperare quello che hanno lasciato, le loro giornate si stabiliscono su un rituale quasi fisso, fatto di tentativi di fuga di Fatmagul e di tentativi di avvicinamento di Kerim, che vuole solo rivelarle la sua innocenza.


Quando Rahmi si perde, quando il nipotino si ferisce, Kerim è sempre presente, come una roccia, e piano piano comincia a legare con le altre persone della casa. Il fratello gli si affeziona, tanto da cercare di convincerlo a restare, e anche il nipotino gli si lega, al punto da giocare con lui e fargli vedere le sue fotografie. Proprio tra queste, gli occhi di Kerim finiranno su quelle del fidanzamento di Fatmagul, in quella vita precedente che lui ha aiutato a strappare via.


Fatmagul si arrabbia, gliele strappa dalle mani e Kerim tace, accettando il suo disprezzo, la solitudine del capanno, le sue occhiate infuocate, fino a quando una sera, poco prima di andare a ritirare il passaporto che gli permetterà finalmente di partire e mettere distanza, esasperato dalla chiusura di lei, approfittando del fatto che si trova sulla barca a giocare con Murat, arriva tempestoso.


Ci si aspetterebbe tatto e premura, ma lui è arrivato al limite. Non vuole spaventarla, ma non può più tacere, quindi rimette Murat sulla terra ferma e costringe Fatmagul a seguirlo in mezzo al mare dove, davanti al Palazzo Dolmabahçe, questa costruzione bianca, impressionante, illuminata nel buio della notte, la costringe ad ascoltare le sue parole.


Lui ammette le sue colpe, di averle impedito di fuggire, di essere stato insieme agli altri che l'hanno aggredita, di averlo permesso, senza fare niente per salvarla, ma lui non l'ha toccata, non ha fatto niente quella terribile notte. E Fatmagul, che sempre ha taciuto, tenendo il dolore rinchiuso ferocemente dentro di lei, circondata da persone che non sapevano ascoltare, lascia uscire tutto il suo furore per la vita rovinata, per i sogni infranti, per l'oscurità in cui è sprofondata, e anche se continua a respingere Kerim, questo momento di contatto tra due mondi, due dolori, per la prima volta anche verbali avvicinano questi due personaggi come non mai. Assolutamente un momento clou da ricordare!

venerdì 12 dicembre 2025

Fatmagül'ün Suçu Ne? - Un filo di speranza (9)

 


Il desiderio di fuga di Kerim è quello che ancora scandisce la storia in questo momento, lui continua a rimanere, ad aiutare la famiglia di Fatmagul a costruire la loro nuova casa, vivendo nel gelido capanno, affrontando le minacce quotidiane e continuando a proteggere degli amici che hanno rovinato la sua vita, ma nei suoi occhi c'è tutta la disperazione e il bisogno di fuggire lontano, per dimenticare l'orrore di cui si è stati capaci, per cercare di cancellare il dolore per quello che si è provocato e che la vicinanza di Fatmagul gli impedisce di fare, eppure, bastano pochi istanti, una conversazione con il candido Rahmi che il pubblico comincia a sospettare dei sentimenti di Kerim.


In un momento in cui i due sono stranamente vicini, in giardino, alle prese con la sistemazione del portico, che stanno dipingendo d'azzurro, Rahmi ricorda l'infanzia di Fatmagul, del suo bisogno di non essere lasciata sola, soprattutto dopo la morte dei loro genitori e di come lo pregasse di non andare via, di non abbandonarla e Rahmi, con tutto il suo candore, chiede a Kerim, sempre pronto a correre via, come si può abbandonare chi si vuole bene. Gli occhi del ragazzo sembrano esprimere un conflitto che già in parte svela i suoi sentimenti, ancora non razionali.


Intanto tutti lo cercano e non con buone intenzioni. Mustafa, che vaga per la città come un'anima in pena e come una mina vagante, si è procurato una pistola, si è avvicinato ad Asu, la bella ragazza che ha incontrato nel viaggio per Istanbul, ma allo stesso tempo continua a mandare messaggi minatori a Kerim che ha anche cambiato scheda pur di non sentirlo. A cercare Fatmagul e a trovare Kerim è anche Meltem, la fidanzata di Selim, che sospetta che l'articolo di giornale possa essere vero.


Kerim non conferma né racconta la verità, dice solo di essere stato costretto a sposare Fatmagul perché il suo fidanzato l'aveva abbandonata, proteggendo, ancora una volta, i suoi ex amici, anche se verrebbe la voglia di gridare la verità. È anche questo il desiderio di Vural, l'altro tormentato in modo evidente dalla terribile notte che ha sconvolto la loro esistenza. Gli altri due, superata la paura iniziale, sono alle prese con le loro vite. Il più duro sembra Erdogan, adesso interessato a manipolare lo zio Resat, dopo aver scoperto della sua relazione con la vistosa segretaria, mentre Selim è felice di aver ricostruito il rapporto con la fidanzata, pur preoccupati entrambi dalla notizia della presenza di Mustafa in città.


In realtà nessuno pensa a Fatmagul, a quello che ha subito. Erdogan cerca di minimizzare con Vural, che invece è in pieno tormento, sostenendo che non "hanno mica ucciso la ragazza, che lei adesso si è sposata" (come se questo fosse il massimo della realizzazione della vita di una persona!), senza considerare la frattura imposta, il dolore generato, e anche il sacrificio di quello che chiamavano un amico.


Vural, invece, è tormentato anche dal silenzio sul vero coinvolgimento di Kerim e una notte, dopo essere rimasto sconvolto anche dalla scoperta che la madre ha una relazione con un altro uomo, alle spalle del padre, si rifugia sulla barca di Erdogan e lascia un messaggio a Kerim, dove gli rivela che quella notte lui non ha fatto niente. È la frase chiave, quello che in qualche modo restituisce un minimo di speranza e di luce al cuore tormentato del nostro protagonista. "Bu gece hiç bir şey yapmadın" (Quella notte non hai fatto niente!).


Kerim ascolta il messaggio per caso, dopo aver rimesso la scheda nel cellulare pensando di trovare solo i messaggi di minaccia di Mustafa, ma quando sente la voce di Vural, qualcosa in lui si riaccende (E bravissimo Engin nel mostrarlo attraverso lo sguardo, l'espressione). E la chiamata successiva riaccende davvero la speranza e lo induce a correre disperato al porto, pur di parlargli di persona, anche se questo innescherà altri problemi. Ma adesso cosa cambierà nel suo rapporto con Fatmagul? Continuerà a desiderare di fuggire via, anche dopo quello che Meryem gli ha detto, nella conversazione nel capanno, quando ha cercato di convincerlo a rimanere, ad aiutare Fatmagul a sanare le sue ferite, a darle una famiglia quella che lei non ha mai avuto? Forse è ancora presto, ma bisogna vedere che cosa serba il futuro per entrambi.

giovedì 11 dicembre 2025

Fatmagül'ün Suçu Ne? - Da solo (8)


Dopo la visione di questo nuovo episodio, continuo a chiedermi dove Kerim trovi la forza di resistere, di non fuggire. Forse è il forte senso del dovere nei confronti di Fatmagul, o forse un sentimento che neanche lui è riuscito bene a mettere a fuoco, ma la sensazione che mi ha trasmesso, vedendolo lottare, da solo, in una famiglia strampalata che il caso ha costruito, è che il vuoto intorno a lui cresce sempre di più.


Relegato in un capanno, dove non ci sono neanche i vetri per proteggerlo dal freddo della notte, minacciato da Mustafa che è riuscito a procurarsi il suo numero e che gli manda messaggi vocali avvelenati, promettendogli morte sicura, disprezzato da Fatmagul che in ogni occasione trova modo di manifestargli il suo odio, è anche perseguitato da Meryem che vuole fargli confessare la verità in tutti i modi.


Braccato, pressato, spiato anche dalla lussuriosa Mukkades che, di notte, cerca di vederlo mentre si fa la doccia, fantasticando su di lui, davvero ci si chiede se è un personaggio che ha una vocazione per la sofferenza e l'espiazione, eppure Kerim riesce a sorprenderci perché sembra quasi una pentola a pressione, pronta ad esplodere, come nel famoso incontro con Fatmagul nel capanno.


Quando la ragazza sente infatti nel cuore della notte il giovane parlare con Meryem e rivelarle le minacce di Mustafa, decide di vincere i suoi timori e di avvicinarlo il giorno dopo per parlargli. Il suo desiderio è che scompaia per sempre e questo lo possiamo ben capire, Fatmagul. Dopo quello che ha subito, dover vivere con lui e vederlo tutti i giorni è l'ennesima violenza che le è stata imposta, ma piano piano lo spettatore finisce per entrare in sintonia con lui, isolato, disprezzato e travolto da un rifiuto che è maggiore della colpa in questo caso, responsabile sì di non aver cercato di difenderla, ma non colpevole come lo crede Fatmagul.


E lui, che dovrebbe in qualche modo chinare il capo, stanco dell'isolamento in cui è finito, desideroso solo di fuggire lontano da tutti loro, dove poter dimenticare quello che è successo, quando Fatmagul lo avvicina nel capanno la sua reazione alla richiesta è sorprendente.


Fatmagul si è aggrappata con la disperazione assoluta al sogno passato di un amore felice, dove lei, in qualche modo, si sente colpevole per aver mentito, o assecondato le bugie, che l'hanno fatta passare per una traditrice, quasi a pensare che è più tollerabile l'idea che lei possa volutamente aver scelto un altro, che essere stata una vittima di un branco di lupi.


Lei pensa ancora a Mustafa, alla loro felicità, a quel matrimonio mancato che l'è stato strappato dal destino e quando scopre che l'uomo sta cercando Kerim, va da lui per chiedergli di andarsene. Non lo fa preoccupata per la sua incolumità, ma perché è sicura che Mustafa lo ucciderà finendo per rovinarsi la vita e lei non vuole che anche lui diventi una vittima, finisca in prigione. E Kerim reagisce esasperato da questa sua attenzione, dicendole quello che pensiamo tutti noi.


Mustafa è solo un egoista che pensa solo al suo onore macchiato, senza mai averle rivolto un sincero pensiero di preoccupazione. Ma nella reazione di Kerim, nelle parole dure che rivolge a Fatmagul, esasperato dal continuo disprezzo che lo circonda, a mio parere emerge anche un sentimento ancora occulto nel suo cuore, mischiato a una rabbia così sincera e naturale che Akyurek rende perfettamente e con potenza in questa scena cruciale. Quando lui la insegue, dopo che lei gli ha augurato di morire, con un bastone che ha afferrato, ci rendiamo conto che anche le creature più pacifiche, spinte dall'esasperazione, potrebbero commettere una follia. A placarlo arriva Rahmi, il pacifico fratello di Fatmagul, che con poche parole chiave lo riporta in sé, ma nel frattempo si vede negli occhi di Kerim tutto il desiderio di fuga e il bisogno di mettere distanza. Dove troverà la forza di restare?

mercoledì 10 dicembre 2025

Fatmagül'ün Suçu Ne? - Un difficile inizio (7)


Continuando a guardare questa serie, mi viene da riflettere su come Kerim si sia fatto carico di una bella croce. Qualcuno direbbe meritata, per essere stato un ingenuo, frequentando personaggi superficiali e pericolosi come gli Yasaran, e per aver contribuito alla disgrazia di Fatmagul, ma la verità è che è l'unico, oltra alla vittima, che sta davvero cominciando a pagare. La famiglia di Fatmagul arriva in città e se per la ragazza è una boccata d'aria fresca, anche solo il pensiero di potersi rifugiare da loro, lui si è ritrovato con una cognata che è davvero un peso notevole.


Lui vorrebbe fuggire. I suoi occhi espressivi parlano più della sua bocca e tutte le volte che guarda Fatmagul il senso di colpa lo travolge e sembra pronto a spiccare il volo per cercare aria e poter respirare di nuovo. Non lo fa, anche se vorrebbe, anche se desidera dimenticare e rimanere significa ricordare ogni istante. Fatmagul non gliene lascia scappare una, rifiuta tutti i suoi gesti gentili, gli occhi di lei lanciano fiamme che potrebbero ridurre in cenere uomini più duri di Kerim.


Nel frattempo però la terribile Mukkades cerca di costringerlo a farsi carico di tutti loro. Galip, di cui ancora ignora la morte, ha fornito a Meryem un numero di un suo amico che potrebbe aiutarlo a iniziare una nuova vita in città, aiutarlo a trovare una casa, sistemarsi. Kerim vorrebbe andare da solo, ma Mukkades lo vigila a ogni passo, temendo che si volatilizzi e così tutti raggiungono il tipo che permette loro di trovare un posto dove trasferirsi.


Prima però Kerim scopre, parlando con l'amico di Galip, che l'uomo è morto e disperato chiama Meryem per sapere tutta la storia. Il suo dolore è sincero, ma vissuto in solitudine, come tutto quello che gli sta succedendo, spiato dagli occhi attendi della sua vittima, che si chiede come sia possibile che soffra anche lui.




In realtà non se la passano bene neanche gli altri, tranne forse Selim che è riuscito a convincere la fidanzata reticente della sua estraneità alla faccenda dello stupro avvenuto in paese. La notizia è stata ritirata e il potere della persuasione convince la ragazza a riconciliarsi. L'arrogante Erdogan, invece, che lavora con lo zio, Rasat, padre di Selim, è invaghito, scopriamo, della segretaria dell'uomo, una vistosa bionda che ha una relazione proprio con l'uomo.


Il ragazzo, attento, scopre il segreto dello zio e da questo non credo possa derivare nulla di buono. La moglie, invece, devastata per quello che ha commesso il figlio, cerca di combattere con la depressione, e quello che sta più male di tutti è Vural, schiacciato dal doppio senso di colpa: per quello che ha fatto a Fatmagul e per quello che fatto a Kerim.


Nessuno lo vede, però. I genitori sono troppo presi da se stessi, la madre interessata solo alla sua relazione clandestina con Munir, l'avvocato, invece che pensare alla gravità di quello che il figlio ha commesso. Così, solo, cerca di stordirsi con l'alcol, fino a svenire. Crudo, realistico, anche nella descrizione di queste famiglie benestanti, ma completamente insulse dove i figli vengono ricoperti di beni materiali, ma da nessuna considerazione.


Intanto Kerim, Fatmagul e il resto della famiglia, a cui si è aggiunta anche Meryem, che ha lasciato il paese e la vecchia vita, trovano una casa sulle sponde del mare, malandata e da ristrutturare, ma il luogo ideale che indica in qualche modo anche la loro vita devastata che ha bisogno di essere ristrutturata. Ma il pericolo grande è un altro, l'arrivo in città di Mustafa, apparentemente interessato a ricostruirsi anche lui una vita, ma in realtà con un solo obiettivo, quello di trovare Kerim e vendicarsi.

martedì 9 dicembre 2025

Fatmagül'ün Suçu Ne? - Lontano dal paese (6)


Come faranno Fatmagul e Kerim a trovare un punto d'intesa? Al momento sembra davvero impossibile, prigionieri in uno spazio angusto, come la stanza dell'hotel dove si sono sistemati, nessuno dei due riesce ad avanzare, bloccati da un muro che sembra sempre più invalicabile. Kerim vorrebbe aiutare Fatmagul, ma la sua sola presenza provoca nella ragazza rifiuto e violenza. Lui si salva da una sua aggressione, ma finisce per spingerla via in malo modo e lei cade, facendosi male a una caviglia. Sembra che qualsiasi cosa lui faccia sia dannosa per lei.


Situazione difficile quella in cui si è infilato e dalla quale sembra sempre sul punto di fuggire, anche se in questo primo momento è l'unico che è rimasto ad affrontare le conseguenze della terribile notte che ha cambiato la vita di tutti.


Intanto però Galip, il suo socio e datore di lavoro, grazie ai suoi contatti ha fatto pubblicare un articolo in cui si parla dello stupro, associandolo alla famiglia Yasaran. Quando tutti credevano che con le nozze si fosse risolta ogni cosa, ecco che nuovamente la situazione si infiamma. La famiglia della fidanzata di Selim reagisce con rabbia, chiedendo spiegazioni. Ovviamente vengono rifilate le solite bugie che stanno utilizzando tutti, ma il rapporto tra Meltem e il ragazzo si incrina, anche se in lei vedo tutto il potenziale della fidanzata che vuole essere ingannata.


La vita nel paese è diventata quanto mai difficile. Da una parte abbiamo Mustafa, risentito con il mondo intero che aggredisce anche l'avvocato Munir, quando legge l'articolo, rivendicando la verità. Lui ovviamente racconta la solita versione, ma in lui si insinua il sospetto che possa esserci qualcosa di vero nell'articolo. Risentito con il mondo intero, Mustafa decide di giocare le sue carte per prendere le distanze dal paese.


Chiede a Munir di aiutarlo a trovare un posto di lavoro in città, ma il suo avvicinamento al posto dove vivono anche Fatmagul e Kerim non mi sembra per niente buono. Nel frattempo la vendetta sul povero Galip, per aver fatto pubblicare l'articolo, arriva terribile e inesorabile come una mannaia e una notte l'uomo viene travolto da una macchina, morendo tragicamente. Incidente? Omicidio? Mi resta il sospetto.


Meryem, che a sua volta sta soffrendo il boicottaggio del paese, per essere la madre del ragazzo coinvolto nella violenza a Fatmagul, perde anche il suo unico appoggio, ma quando chiama Kerim la donna non ha il coraggio di rivelargli la verità sulla morte del suo mentore.


Nel frattempo a dare un minimo di respiro alla povera Fatmagul arriva la sua famiglia, la cognata, il fratello e il nipote, che a loro volta, una notte, di nascosto al mondo intero se ne sono andati via dal paese che condanna, attacca, non dimentica, lontani da un posto che rende la vita difficile alle persone. 


Fatmagul si trasferisce subito nella loro camera, riprendendo finalmente a dormire e ad avere un minimo di spazio libero. E Kerim, che sembra sempre sul punto di fuggire via, sembra quasi credere di poter finalmente riprendere a respirare, ma la sua è solo un'illusione in quanto Mukkades subito gli ricorda che non è stato sufficiente sposare Fatmagul per pagare il suo debito. Lui deve farsi carico di lei (e di conseguenza di tutti loro), aiutandoli a inserirsi in questo mondo nuovo. Il desiderio di fuga è un sentimento che leggiamo con chiarezza nello sguardo di Kerim, anche se è un personaggio che parla poco tutto lo comunica con gli occhi e con le espressioni. Scelta di Akyurek decisamente azzeccata!