Per quanto fossi preparata a vivere questo momento, vederlo è stata tutta un'altra storia forse perché gli attori sono talmente calati nella parte che ormai mi sembra che Omer ed Elif esistano davvero, al di fuori dello schermo, con il loro complesso mondo di emozioni, con le loro ferite, con il loro disperato tentativo di felicità, che si scontra con un mondo di bugie. Tutto merito degli autori e di attori decisamente in stato di gloria.
Omer non riesce a confessare la verità a Elif, a fronteggiare la donna amata e a dirle che l'assassino di suo padre è suo fratello e che lui è fuggito, senza affrontare il peso di quello che ha fatto. Ma la domanda a questo punto è pesante e spontanea. Perché non le hai confessato nulla la sera prima, quando Elif ti ha regalato l'orologio di suo padre? Sarebbe stato doloroso, ma almeno meno umiliante per una donna come Elif, abituata sempre a vincere. Adesso, con il cuore spezzato in mille pezzi, nel suo bellissimo abito da sposa, è costretta a tornare a casa e ad affrontare gli invitati, comunicando che il matrimonio non ci sarà.
Il dolore è assoluto, ma non possiamo dire che Omer non soffra, disperato per averle fatto del male, angosciato per quanto scoperto e incapace di raccontare alla famiglia il delitto commesso da Huseyin, nascosto in un appartamento, in attesa di capire quale sarà il suo destino e quello del suo complice, Tayyar, ferito a morte dal suo stesso figlio, Fatih, che così si è vendicato dell'attentato alla moglie.
Fatih è finito in carcere, ma è uno di quei personaggi che a tratti si ama e a tratti si odia. In questa fase il mio cuore simpatizza per lui, non tanto per aver cercato di porre fine a una creatura disgustosa come Tayyar Dundar, ma per aver aperto gli occhi di Omer e per aver chiesto a Nilufer di mandargli Elif per parlare con lei di Omer, dopo aver saputo dell'annullamento delle nozze.
Nel frattempo Omer, preda della disperazione, distrugge il pozzo il cui fondo ha celato tanti segreti e alla madre sconvolta, che si rende conto della ragione dell'annullamento del matrimonio, confessa che Huseyin è l'assassino. Questa rivelazione è un colpo durissimo per la donna, che ha un attacco al cuore ed è portata d'urgenza in ospedale. È qui che Asli raggiunge il nostro eroe e lo affronta, intimandogli di stare lontano da sua sorella, ma soprattutto rivelandogli che Elif è distrutta.
Ma l'espediente narrativo della madre in ospedale permette di vedere quasi subito nuovamente i due protagonisti confrontarsi dopo la drammatica separazione. Elif mantiene tutta la sua dignità e Omer fa emergere il suo amore per lei dagli sguardi, dalle piccole attenzioni, che lei ovviamente respinge decisa. E se lo spettatore soffre con loro, allo stesso tempo spera in Fatih e nelle sue rivelazioni.
Altra scena che non si dimentica è quando Elif, tornata nella casa che avevano preso in affitto, preda di un momento di disperazione, comincia a distruggere tutto. Omer, avvisato dai vicini di possibili ladri, corre per trovare Elif disperata.
L'incontro è di quelli che contraggono il cuore, perché Elif è ancora innamorata di lui follemente. Vorrebbe dimenticarlo ma non ci riesce e Omer, pur avendola mandata via, fa emergere tutti i suoi sentimenti nei gesti, nell'attenzione per lei, pur non confessandole la verità, ma rivendicando di non averle mai detto di non amarla più.
Cosa può fare una donna innamorata e respinta in questo modo? Andare avanti come vorrebbe sua zia Nedret, approfittando dell'amicizia interessata di Levent? Anche se lei spera, al momento Elif è preda soprattutto del dolore, ma quando Fatih finalmente riesce a parlarle, pur non dicendole la verità, ritenendo che spetti a Omer farlo, la mette sul giusto cammino, dicendole che l'uomo l'ha lasciata non per il bambino di Ipek, ma per un'altra ragione di peso.
Così Elif comincia a indagare, cercando di scoprire se Yagiz è davvero il figlio di Omer come sostiene Ipek. Ci riuscirà? Noi crediamo in te, Signorina! Non ti arrendere e soprattutto poni fine a questa separazione terribile che si fa fatica a vedere!
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