Di bello questa serie ha sicuramente il ritmo, che non cala mai, il livello di tensione sapientemente studiato e tenuto alto, una coerenza narrativa che non viene meno e che in prodotti lunghi di solito si smarrisce. Qui lo spettatore segue le vicende di Cesur e Suhan dall'inizio alla fine e anche se il solito tocco amaro e drammatico, che caratterizza questi prodotti, non manca neanche qui, almeno ci viene concesso il sorriso che spetta soprattutto a un personaggio come Cesur, costretto tutta la vita a sfuggire alla tragedia.
Suhan è sempre più grave e a un certo punto il suo corpo reagisce, anticipando il parto, quello che, secondo i medici, accelererà la sua morte, piuttosto che il miracolo che aspetta Cesur. Quest'ultimo, che non si è mai mosso dal suo fianco durante mesi, proprio il giorno in cui lei inizia il travaglio, non c'è. È sparito dopo una telefonata, chiedendo a Sirin di avvisarlo se dovesse succedere qualcosa.
Quando però Sirin lo chiama, lui non risponde, sparito come dalla faccia della terra, mentre lo spettatore è indotto a credere che Riza, rinchiuso in una clinica psichiatrica, ha trovato nuovamente il modo per evadere. Un infermiere, infatti, in cambio della promessa di denaro, accetta di aiutarlo a fuggire.
Tutto viene organizzato e Riza riesce a lasciare la clinica per poi salire su una barca che lo sta aspettando al porto. Questa volta, sembra dire a se stesso, nulla lo fermerà dalla partenza, ma quando sono in mezzo al mare, poco lontano dalla costa, escono fuori Cesur e Tahsin Korludag, che poco prima avevamo visto chiedere perdono a Mihrriban per averla abbandonata all'altare molti anni prima.
Pentito dei suoi peccati e consapevole che la sua vita è in qualche modo finita, con Adalet morta, Kohran ucciso e Suhan che combatte tra la vita e la morte, Tahsin ha proposto a Cesur una sorta di alleanza, per sbarazzarsi una volta e per tutte di Riza.
Cesur ha accettato, anche se in un primo momento non sembrava convinto e adesso, in mezzo al mare, proprio quando è sul punto di sparare a Riza e di vendicarsi per Kohran e Suhan, Tahsin lo salva da se stesso e dal futuro disperato che lo attende, restituendogli una vita, la stessa che in qualche modo gli aveva rubato.
Un suo uomo infatti stordisce Cesur e lo trascina lontano dalla barca, riportandolo sulla terra ferma, dove si sveglierà nella sua auto, davanti alla baia con la lettera di addio del suocero. Tahsin si sacrifica, facendosi saltare in aria con Riza, e liberando tutti dalla minaccia che l'uomo rappresentava.
Quando Cesur arriva in ospedale, trova la stanza di Suhan vuota e Sirin in un'altra corsia, che piange disperata. Sembra che il peggio sia successo, invece il piccolo Kohran è nato e la madre si è risvegliata. In un flash forwards ci troviamo proiettati in avanti, con il bambino che sembra più grande, e Cesur e Suhan finalmente sulla barca che li porta lontano.
Storia intensa, avvincente, piena di colpi di scena, con personaggi ben caratterizzati, un pizzico di ironia, e attori assolutamente in parte. Ci sono capitata per caso, ma la consiglio a quelli che amano le storie di vendetta e redenzione.









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