venerdì 22 novembre 2013
ONCE UPON A TIME - Seconda Stagione
La serie statunitente ONCE UPON A TIME è stata una scoperta casuale, un'estate di un paio di anni fa, quando Rai 2, alla ricerca di qualche prodotto per riempire il vuoto che la scarsa programmazione estiva offriva, propose in prima serata questo racconto incantato che attinge a piene mani dalla letteratura fantasy, dalle fiabe, non dimentica delle interpretazioni disneyane di queste ultime.
Ovviamente fu un tentativo non riuscito di offrire qualcosa di nuovo ed originale al pubblico della televisione generalista. Dopo vari episodi sospesero la programmazione su RAI DUE per spostarlo sul Rai 4, canale che dalle mie parti difficilmente si vede. Comunque, dopo vari patemi, sono riuscita a vederla e in questi giorni ho colto l'occasione anche di vedere gli episodi della seconda stagione. Non avendo dedicato un post alle prime intricate vicende, a grosse linee, riassumo le vicende della prima annata.
La storia parte nel Maine, in una cittadina dal nome suggestivo di Storybrooke. Sembra uno di quei luoghi di provincia dove tutti si conoscono e la vita scorre lenta, senza apportare grandi cambiamenti. La verità è più incredibile di quello che si pensa e sembra che solo in pochi sappiano quello che nasconde, ovvero che tutte le persone che vivono lì, dimentichi della loro esistenza precedente, siano i personaggi della favole, intrappolate dal terribile sortilegio della Strega Cattiva, Regina Mills nel mondo reale, sindaco della cittadina e madre adottiva di Henry. Quest'ultimo, un bambino di dieci anni, è consapevole del terribile maleficio e conosce anche la verità sulla sua identità, ovvero che è figlio di Emma Swan, la salvatrice, ovvero colei che è destinata a rompere l'incantesimo e a risvegliare tutti i personaggi.
La prima stagione ci racconta dell'arrivo di Emma a Storybrooke, del suo incontro con i vari personaggi che ci raccontano le loro vicende, in vari fashback che ci regalano le spettacolari immagini della Foresta Incantata e di come la storia di Biancaneve ed il Principe Azzurro sia molto più avventurosa ed intricata di quanto si conosceva. E se da un lato incontriamo tutti i vari personaggi, confrontati con quello che sono diventati nel mondo reale, dall'altro lato ci viene presentato anche il rapporto che si sviluppa tra Emma, che aveva rifiutato il suo bambino non sentendosi capace di essere una madre, con il piccolo Henry, fino a quando, la donna non si renderà conto davvero che tutte le favole raccontate dal ragazzo sono davvero realtà e che lei è la figlia di Biancaneve ed il Principe, (nel mondo reale di Mary Margaret e James praticamente suoi coetanei dato che il tempo si è fermato fino al suo arrivo), ovvero la salvatrice destinata a riportarli a casa.
La stagione terminava con l'incantesimo spezzato e con il ritorno della magia a Storybooke, creando quella suspense necessaria ad indurre tutti noi ad aspettare l'arrivo dei nuovi episodi.
La seconda stagione si presenta estremamente dinamica rispetto alla prima, dove ci si concentrava molto di più sulle singole vicende dei vari personaggi delle fiabe nell'unica ambientazione di Storybooke e della Foresta Incanta. Qui non mancano i flashback che ci raccontano di nuovi eroi (tra cui Mulan e la Bella Addormentata), ma ci sono anche fashback sui retroscena o su particolari della storia che non ci erano ancora stati dati, mentre i personaggi passano da un mondo all'altro, arrivando a New York, ovvero lontano dai confini magici di Storybooke.
Se da un lato Mary Margaret e James si ritrovano con una figlia cresciuta con cui costruire un rapporto, dall'altro lato ritornano personaggi vecchi come Neal, ovvero il figlio di Tremotino, ed incredibilmente il padre di Henry. La storia dei portali permette ad un gruppo di personaggi di navigare e muoversi tra i vari mondi, quello delle favole e quello della realtà, creando una commistione singolare. La magia è tornata, ma tutti i personaggi delle fiabe che altro non sognano che la Foresta Incantata, sono intrappolati nel mondo reale, con tutti i loro sentimenti di odio e desiderio di vendetta. Regina è l'oggetto principale del loro odio, ma allo stesso tempo le viene data la possibilità di esprimere i suoi sentimenti d'amore. Non solo il suo dolore che l'ha portata all'odio per Biancaneve affonda nella perdita del suo vero ed unico amore, Charles lo stalliere, ma anche nell'incapacità della madre, una splendida Dora, che sembra essere dietro a tutte le trame che si snocciolano nella storia.
Eppure che dire, per me questa seconda stagione merita di essere ricordata soprattutto per lui, Killian Jones, l'incredibile Capitan Uncino. Una premessa bisogna farla. Se nella prima serie ci eravamo limitati al mondo delle favole, qui ampliamo gli orizzonti e scopriamo che i mondi della fantasia sono molti di più di quelli immaginati. Non solo la magica Foresta Incantata dove regnano Biancaneve ed Il Principe Azzurro, ed il cui reame confina con quello di Cenerentola e l'altro principe, dove vivono Cappuccetto e la Nonna, Geppetto e Pinocchio e molti altri ancora. Ci sono i mondi letterari, quelli creati dagli scrittori. Così scopriamo che il Dottor Whale, che aveva avuto una breve storia con Mary Margaret quando David sembrava essere perso, in realtà altri non è che il famoso Victor Frankenstein. Tutto l'episodio a lui dedicato ci viene presentato con dei flashback dai colori azzurri e grigi in contrasto con il variopinto mondo delle favole. Ma se attingiamo anche al mondo letterario di Mary Shelley, non possiamo non dimenticare che sullo schermo arriva anche il fascinoso Capitano Uncino dalle pagine del romanzo di James Matthew Barrie. Ad incontrarlo per prime sono Emma e Mary Margaret, precipitate da un portale direttamente nella Foresta Incantata.
Uncino, o Killian Jones, come ci viene presentato in un flashback, è un pirata a cui Tremotino ha tagliato la mano come vendetta per avergli rubato la moglie. L'uccisione di quest'ultima, quando lui ormai è diventato il signore Oscuro, e l'amputazione della mano sono alla base del desiderio di vendetta che guida Uncino per tutta la stagione.
Spavaldo, irriverente, guascone, con una strana aria divertente e fascinosa, Uncino sembra sempre pronto a vendersi al miglior offerente che gli permetta di arrivare al Coccodrillo, ovvero Tremotino, per infliggergli il dolore a lui provocato. Ho adorato il suo personaggio e sono felice che il finale lo abbia in qualche modo redento. Era pronto all'ennesimo tradimento, ma la strana simpatia che Emma suscita in lui, ma soprattutto la notizia che Neal, ovvero Bealfire, è morto cadendo nell'ennesimo portale, lo induce ad uno scatto di orgoglio. Aveva conosciuto il giovane quando ancora ragazzo Peter Pan aveva cercato di rapirlo per condurlo sull'Isola che non c'è e Uncino, scoperto che il ragazzo era il figlio della donna amata e persa, si era opposto inutilmente.
Ed il finale anche di questa stagione è assolutamente aperto, con Uncino che offre la sua Jolly Rogers, la mitica nave, ad uno strampalato gruppo di eroi: Emma, Biancaneve ed il Principe, ma anche Tremotino e la Regina Cattiva, tutti legati dal desiderio di riscattare Henry, finito nelle grinfie del terribile Peter Pan.
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