domenica 17 gennaio 2016

TANGO PER LA LIBERTA'


Martedì e lunedì la RAI ha trasmesso la fiction TANGO PER LA LIBERTA', due episodi che ci raccontano la storia liberamente ispirata al romanzo di Enrico Calamai “Niente asilo politico”, che presentava la storia vera dello stesso viceconsole italiano a Buenos Aires, Calamai appunto, che durante il regime di Videla, senza l'aiuto di nessuno, tranne di un giornalista del Corriere ed un sindacalista della Cgil, misero in salvo circa 300 persone, altrimenti condannate a morte.


La storia storia ovviamente è romanzata e al centro delle vicende troviamo Marco Ferreri (interpretato dal sempre bravo Alessandro Preziosi) che, dopo la drammatica esperienza del colpo di stato in Cile, sogna solo di lasciare il Sud America e di ritornarsene in Europa. Un sera, durante una festa all'ambasciata, Marco incontra Anna Ribeiro, bellissima cantante italo-argentina che subito lo conquista. Si tratta della stessa serata in cui Videira prende il potere con un colpo di stato.


I giorni successivi cominciano a sparire molte persone, ma le denunce cadono nel vuoto e persino gli italiani che corrono davanti all'ambasciata italiana chiedendo aiuto vengono respinti, in quanto l'ordine da Roma è quello di non concedere asilo polito in quando non si tratta di un golpe militare, né di una dittatura, ma di semplice riorganizzazione nazionale.


Ovviamente non è così e l'unico che sembra rendersene conto è Marco che, con l'aiuto del suo miglior amico, Diego Madero, cerca di aiutare Anna a ritrovare la sorella Giulia, incinta e rapita dagli uomini incappucciati. Questo viaggio lo porterà a tornare nel cuore dell'orrore nazionale, a scoprire le atrocità commesse, i voli della morte, il tradimento di colui al quale avrebbe affidato la sua vita, ma anche l'immobilismo dello stato.


La verità è che, malgrado una storia toccante, con momenti commoventi e decisamente un nobile intento, c'è qualcosa in questo tentativo che mi ha lasciato alquanto fredda. Rocio Muñez Morales ha una presenza scenica notevole, ma ci sono stati momenti dove la sua recitazione era ancora alquanto incerta. Forse il ruolo era più grande di lei. Ho apprezzato invece tantissimo Anna Valle, splendida nel ruolo di Carmen Espinosa, l'amante di Marco in un primo momento, e poi moglie dell'ammiraglio Villagran.


Malinconica, fascinosa, triste, desiderosa di avere un amore tutto suo, e poi un bambino, ha conquistato la scena con forza quasi scalzando completamente Anna Ribeiro, che invece doveva dominare. Ho trovato improbabile anche l'ambientazione, con tutti questi personaggi italiani e nessun accento argentino, nessun attore che fosse di quella nazionalità. Per il resto la storia è talmente drammatica da non lasciare indifferente, ma anche il finale è alquanto strano ed insicuro. Peccato, perché c'erano tutte le potenzialità per regalarci qualcosa di più consistente e meno effimero.

VOTO: 5

Nessun commento:

Posta un commento