sabato 16 gennaio 2016
LA DONNA DEL RITRATTO di Candace Camp
LA DONNA DEL RITRATTO è il secondo volume della saga de GLI EREDI PERDUTI, di cui fanno parte AGGUATO MORTALE e NOBILE O BRIGANTE? Se il primo è dedicato alla sorella più piccola, Alexandra, e l'ultimo all'erede del titolo Exmoor, questo secondo ci racconta la storia di Marie Anne, la figlia di mezzo, trascinata da uno scagnozzo del cattivo in un orfanotrofio, dove sarà cresciuta con durezza, conservando del suo passato solo un ricordo doloroso ed un medaglione con il ritratto di una donna amata e perduta, ovvero sua madre.
Quando, dopo il prologo, ritroviamo la nostra eroina, ormai non si chiama più Mary Chilton, come era chiamata nell'orfanotrofio, ma Marianne Cotterwood ed è diventata una donna bellissima ed astuta che si muove negli ambienti altolocati, fingendosi una vedova, per studiare gli ambienti e aiutare i suoi amici a compiere furti nel bel mondo. Durante una festa a Londra, dove si è trasferita con la sua banda da Bath, fa due incontri fondamentali, uno con la timida Penelope Castlereigh, che già avevamo incontrato nel precedente romanzo (ancora follemente innamorata del suo Bucky), e il lui di turno, il fascinoso Lord Lambeth , che nota subito la nostra eroina per la sua bellezza senza pari e l'aria sospetta.
Resosi conto che Marianne è una ladra, ma avendolo colpito come nessuna, Justin farà di tutto per ritrovarla, finendo per diventare rivale anche del suo più caro amico, Bucky, colto da una passione improvvisa per la sconosciuta vedova. Tra mille disavventure, un intreccio romantico, e ripetuti tentativi di uccidere la misteriosa Marianne che nasconde un passato che a sua volta ignora, si dipana il secondo capitolo delle avventure della famiglia Exmoor. Ritroviamo anche il famoso bandito Gentiluomo che tante soddisfazioni ci darà nel prossimo romanzo, mentre ci affezioniamo ai personaggi e alle loro mille vicende.
Il libro è ben scritto con uno stile scorrevole senza essere eccessivamente innovativo o brillante, seguendo una struttura precisa e calibrata, con pennellate di giallo che invece di distrarci dall'immancabile rosa rende solo più ricca la tavolozza di colori di questo racconto interessante.
I tentativi di omicidio sono ben inseriti (forse li ho preferiti anche a quelli di AGGUATO MORTALE, dove onestamente la scena nella casa del piacere era alquanto forzata). La mano dietro ad i vari assalti appare sconosciuta, anche se ovviamente si sospetta che la mente sia sempre la stessa, quella del Conte di Exmoor. Molto intensa è la scena del lago, con una descrizione efficace ed una conclusione tenera e sincera.
Ci sono molti elementi lasciati in sospeso, ma ovviamente sono messi lì per indurci in tentazione con il prossimo capitolo. Non che ce ne sia bisogno, anche perché Nicola appare un personaggio determinato e carismatico fin dal primo libro.
La storia rallenta un po' sul finale, ma nel complesso è una scrittura piacevole ed un romanzo che offre spunti di interesse che appassionano il lettore sensibile a storie anche più corali.
VOTO: 6 1/2
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