Il sì di Reyyan, tanto aspettato, implorato da Miran, nella speranza di avere una possibilità di farle dimenticare il passato e di non separarsi mai più da lui, alla fine è arrivato, ma per uno spettatore è inevitabile dover paragonare questo matrimonio con il precedente e ci sembra quasi di essere davanti a uno specchio che proietta un'immagine al contrario rispetto a prima. Reyyan era stata la sposa innamorata, desiderosa di iniziare una nuova vita al suo fianco, Miran era stato lo sposo teso, concentrato sulla vendetta, desideroso di concludere e chiudere una storia trascinata da anni. Adesso invece è lui quello perdutamente innamorato, che aspetta impaziente, in una casa listata a lutto, l'arrivo della sposa, mentre Reyyan combatte con le sue paure, il senso di colpa, un senso di fatalità che toglie gioia alle nozze.
Il telespettatore gioisce comunque di tutta la situazione, che procede a un certo ritmo tumultuoso, con una regia decisa a dare sempre qualcosa su cui pensare. Mentre la famiglia di Reyyan è sempre in lotta, Hazar cerca di difendere la figlia dai continui attacchi del padre, del fratello che la reputano responsabile dell'allontanamento di Azat, anche che in realtà loro sono colpevoli dell'origine dell'odio degli Aslanbey e la scelta di evitare le nozze è stata presa senza chiedere niente a Reyyan.
La ragazza però ha dato la sua parola a Miran, che l'ha portata a casa sua informando tutta la sua famiglia disfunzionale che sposerà la ragazza e loro dovranno accettarla. Azize informa Reyyan che una volta entrata nella famiglia Aslanbey non potrà più avere contatti con i suoi e lei, pur con il cuore a pezzi, decide di accettare.
Gli ultimi momenti con loro sono dolci e amari, ma Reyyan rimane ferma nei suoi propositi e si allontana per raggiungere la grande casa degli Aslanbey, dove un ansioso Miran stava per correre da lei, preoccupata dal ritardo.
I due si sposano, anche se Azize, per mettere zizzania, chiama Nasuh per dare la notizia che i ragazzi si stanno sposando. Hazar si precipita lì per portare via la figlia, ma Reyyan, ricordando quello che ha detto l'autorità cittadina sullo spargimento di sangue di Azat e Miran, decide di mantenere fede al suo impegno e sposa Miran contro tutto e tutti.
L'uomo è traboccante di felicità, mentre la giovane nuova moglie è lacerata dal dolore, dal senso di colpa e la sua promessa, di non farla mai più essere triste, sembra iniziare davvero sotto i peggiori pronostici. A questo punto, davanti all'ennesima offesa che Reyyan subisce (le viene prestato un vestito per la cena di nozze che si rivela essere quello di Gonul), decide di andare via dalla grande casa.
Lo scopo di Miran infatti è quello di iniziare una nuova vita con Reyyan lontano dalla famiglia tossica che si ritrova, ma l'illusione di un briciolo di felicità, in una casa tutta loro, dura il breve spazio che permette ai novelli sposi di raggiungere la nuova casa, perché appena entrano delle macchine con uomini armati li circondano e trivellano di colpi l'edificio, mostrando quanto sia rischioso per loro uscire dalla cerchia della famiglia.
Costretti a tornare nella tana del leone, Azize rivela al pubblico, con una serie di flashback, che è stata proprio lei ad ordire i due attentati di cui è stato vittima Miran, per smuovere le acque e convincere Reyyan ad accettare la proposta di matrimonio del giovane. In questo modo, infatti, avrebbe dato a lui quello che voleva, legandolo però ancora una volta alla sua famiglie a alla sua vendetta, e avrebbe usato la ragazza contro Hazar, infliggendo loro dolore. Riusciranno Miran e Reyyan, adesso che sono tornati nella grande villa, a vivere la loro vita e il loro matrimonio con un minimo di serenità? La vedo piuttosto difficile!
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