giovedì 16 gennaio 2025

HERCAI - Il rapimento (11)

 


Tra tutti i cliché delle storie romantiche, l'interruzione delle nozze da parte del protagonista, che sottrae la sposa riluttante, è un classico intramontabile che va bene a tutte le declinazioni culturali. Certo vedere Miran Aslanbey arrivare sul bianco destriero e rapire la povera Reyyan, che, pur non amando Azat, era decisa a trovare un po' di pace con il cugino, ci lascia con sentimenti contrastanti. Li volevamo vedere insieme e per questo siamo molto felici, ma viene da pensare come potrà perdonare il nostro turbato eroe davanti all'ennesima violazione della sua libertà e dei suoi diritti.


 

Ci viene spiegano poco dopo con un flashback che Miran non condivide con la ragazza, ma che spiega come il malefico nonno avesse cattive intenzioni sulla futura sposa, deciso a liberarsi di lei durante la cerimonia dell'henné, senza esporsi pubblicamente con i figli che non lo avrebbero perdonato. Quindi ecco il nostro eroe tornare a indossare l'armatura, agli occhi di noi spettatrici, ma non di Reyyan, che vorrebbe solo ritornare a casa e che si vede costretta a seguire l'uomo in una fuga in macchina lontano da Midyat.


 

Nel frattempo il mondo sembra impazzito alla scoperta del rapimento della ragazza. Le due famiglie rivali si affrontano e rivendicano una spiegazione, soprattutto quando Azat, preso dal furore per la scomparsa di Reyyan, a un passo dal coronare il suo sogno più ardito, ovvero il matrimonio con lui, corre a casa degli Aslanbey e rapisce Gonul, pensando di ricattare Miran e di riottenere una moglie in cambio di una moglie.


 

In realtà Miran sembra proprio lontano dal pensiero della famiglia, costretto a fermarsi a un'aria di sosta per fare rifornimento e permettere a Reyyan di cambiarsi d'abito. La ragazza, approfittando di un momento di distrazione dell'uomo, riesce a fuggire, nascondendosi su di un camioncino di frutta.


 

 Quando però l'uomo capisce che c'è una ragazza a bordo, e anche molto bella, l'aggredisce e solo l'arrivo tempestoso di Miran, che era sulle sue tracce, permette alla ragazza di salvarsi, anche se assistiamo a uno scoppio di violenza pura, che ci fa capire come Miran sia una pistola carica, dopo anni e anni di odio, pronto a esplodere alla prima situazione.


 

Reyyan riesce in qualche modo a calmarlo, ma in qualche modo questa situazione comincia a scalfire il muro altissimo che si era formato tra di loro all'alba della loro prima notte insieme, quando lui le aveva spezzato il cuore. 


 

Arrivati in un hotel, dove si fingono marito e moglie, la vicinanza permette di riaccendere una piccola fiammella, ma soprattutto mostra al pubblico come Reyyan ancora si preoccupi di Miran e come in realtà Miran sia follemente innamorato di lei, pur consapevole di aver avuto tra le mani un tesoro e di averlo rovinato da solo. Il suo unico scopo, adesso, è quello di riuscire a farla ricredere, ma la sua vicinanza spaventa Reyyan che comincia a rendersi conto che sta cedendo alla sua lusinga e che questo la esporrà nuovamente alla sofferenza.


 

Così la mattina, dopo che lui all'alba si è steso accanto a lei solo per starle vicino, Reyyan fugge dall'hotel perdendosi per le strade tortuose della città, confusa, ancora addolorata. Miran la ritrova, dopo una corsa simbolica in quello che sembra un labirinto senza fine e quando finalmente si ritrovano faccia a faccia, lui la implora di darle solo una possibilità, l'ultima e che dopo 24 ore, se lei non avrà cambiato idea, le permetterà di ritornare a casa. 

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