Se c'è una scena che ben rappresenta il titolo che ho dato a questa puntata è quella in cui Miran, che ha portato la piccola Gul nel palazzo Aslanbey per farle trascorrere un po' di tempo con la sorella, steso sul letto accanto alla ragazzina e alla moglie, racconta una storia triste del suo passato, rievocando l'assenza totale di una famiglia o di un affetto nella sua vita da bambino e di come tutto quello che sta ottenendo sia frutto della presenza di Reyyan, arrivata a sanare le sue ferite.
Le scene d'impatto sono tante e volendo riassumere quello che è successo, possiamo dire che che Azize non trova pace. Sperava di mettere in cattiva luce Reyyan agli occhi del marito, con la storia del matrimonio fatto per salvare il cugino, ma il biglietto che Miran rivela di aver già letto, perché la moglie si è confidata con lui fin dal principio, smonta tutti i suoi piani.
La grande nonna però non si rassegna, mentre Miran cerca di stringere sempre di più i rapporti con Reyyan, donandole momenti di gioia, anche se la situazione è alquanto complicata. La presenza di Gul è una sorta di pace benevola che scende su tutti, basti pensare alla scena della cena in compagnia degli Aslanbey, leoni affamati che potrebbero divorare la ragazzina, ma che invece finiscono per ammansirsi di fronte al suo candore.
La promessa di una sorpresa per Gul li porta a uscire per prendere parte a un matrimonio, quello di un amico di Miran, che lo accoglie con gioia. Il pensiero che lui possa avere un amico che non faccia parte del grande schema della vecchia Azize già ci spiazza, ma accogliamo volentieri l'occasione soprattutto per rivedere Reyyan e Miran ballare la danza tipica che avevano ballato anche in occasione del loro matrimonio.
E se prima gli occhi della nostra eroina erano tristi, perché per lei il matrimonio ha significato solo dolore, quando finalmente ballano, comunicano tutto attraverso gli sguardi facendo traboccare di sentimento anche le antenne più ciniche.
Ritornati al palazzo Alsanbey, la presenza di Gul permette di tracciare una momentanea tregua, con la condivisione del letto (che fino a quel momento era terra di nessuno) e con il racconto di una favola triste che solo vuole un finale felice.
Peccato che poi tutto precipita nuovamente, con la vecchia Azize che scopre che gli Sadoglu si sono appropriati dei documenti che gli Aslanbey avevano sottratto ai loro nemici e che il palazzo conteso è tornato nuovamente nelle loro mani.
La presenza di una spia, che dovrebbe essere Reyyan, viene sottolineata con enfasi dalla donna, che però ci svela di aver ricattato il povero Azat con la pistola con le sue impronte lasciata al palazzo, dopo che aveva provato a portare via Reyyan.
Quell'arma, gli viene detto, sarà usata per sparare alla ragazza e per farlo finire in prigione, se non farà quello che gli viene detto, ovvero inscenare una sorta di fuga dove Reyyan dovrebbe essere coinvolta. Miran, portato all'aeroporto per sorprendere i due in una situazione compromettente, sorprende tutti, afferrando Reyyan per una mano e mostrando di non essere per niente un protagonista stupido, manipolato dagli altri. E noi ci inchiniamo a questo nuovo Re che speriamo resista a tutti i sabotaggi a cui viene sottoposto nella speranza che possa avere finalmente la famiglia che si merita.
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