giovedì 14 novembre 2013

UNA CALDA ESTATE IN TEXAS di Lisa Kleypas (SERIE TRAVIS VOL III)



Era inevitabile per me arrivare alla lettura di questo volume, non solo perchè adoro Lisa per il suo modo di scrivere, per le storie che racconta, per la passione che trasmette e per le emozioni presentate in maniera mai banale, per il tipo di uomo che descrive (che ammetto è davvero quello che tutte sognano) e la lista potrebbe andare avanti all'infinito...
La ragione principale, comunque, per cui non mi sarei potuta perdere il terzo volume della saga dei Trevis è l'amore assoluto che ho per Hardy Cates, che resta tra le figure maschili una di quelle che lasciano il segno.
L'ho adorato in SUGAR DADDY al punto da dividere il mio cuore tra lui e Gage Travis e me ne sono completamente invaghita in IL DIAVOLO dove giustamente gli danno una storia d'amore travagliata e tenera, degna di lui. Sapevo che qui sarebbe ricomparso, anche se assolutamente non in primo piano, ma l'illusione di rubacchiare qualche scena tra lui e Haven mi ha indotta a dire che avrei letto anche questo.
Ho fatto bene, come al solito quando si tratta della Kleypas.
La storia di Jack, il figlio di mezzo della ricchissima e potentissima famiglia Travis, e quella di Ella , ragazza dall'infanzia difficile e quindi piena di insicurezze, è estremamente tenera e amara insieme. Se il volume precedente ci dava un'immagine della violenza dentro le mura domestiche, qui scopriamo come violenza non sia solo quella fisica. Ella e Tara sono due donne che affrontano il loro difficile passato in maniera diversa. La prima si è costruita un mondo freddo e rigido, pieno di regole non scritte, dove lo scopo è quello di non innamorarsi, di non soffrire perchè l'idea è che l'amore provoca dolore. Tara invece cresciuta nell'insicurezza dell'amore materno, ma dotata di una bellezza effimera, si è lanciata nel mondo alla conquista degli uomini sperando di poter trovare una sua collocazione nel mondo. Non la trova e resta a mio parere tra tutti i personaggi quello più drammatico. Quel suo rifiuto del piccolo Lucas è la manifestazione evidente che non è mai riuscita a superare la mancanza d'amore della madre. Ella è più fortunata, perchè riesce ad aprire il suo cuore, malgrado le violenze. Certo ad aiutarla arriverà Jack, questo uomo tenero, deciso, virile e comprensivo allo stesso tempo, che malgrado la fama di dongiovanni in realtà sta cercando solo la persona giusta con cui condividere la sua vita e nel momento in cui incontra Ella si rende conto che è lei quella che cercava. Da quel momento diventa la sua ancora, il suo riferimento, inducendola a capovolgere tutti i suoi piani prevedibili, a ritornare sui suoi passi, ad affrontare il passato per poter andare avanti. Il loro è un amore senza conflitti. Mai si dubita di Jack e dei suoi sentimenti. Lui è il pilastro intorno a cui ruotano le insicurezze di Ella, ma nel momento di crisi maggiore (la drammatica separazione da Lucas), Ella capisce che Jack è tutto quello di cui a bisogno e con questa consapevolezza si conquista il suo diritto al lieto fine.
Nel complesso un buon lavoro, come sempre, anche se di tutta la saga IL DIAVOLO resta ancora il mio preferito.

Erano al di sopra dell'economia, al di sopra delle minacce di qualsiasi uomo o governo, erano al di sopra della responabilità. Erano una razza a parte.

Una persona non può appartenere ad un altra. Nel migliore dei casi, è un'illusione. Nel caso peggiore, una schiavitù. (Ella a Jack)

Ella, quando un bambino entra nella tua vita, devi rinunciare a molte cose. In cambio ricevi molto di più di quello che perdi.

La gente può cambiare le sue abitudini, non la sua essenza. (Ella)

Sono un famoso peccatore con un sacco di grana. Qualsiasi chiesa mi vorrebbe nel suo gregge. (Jack Trevis)

- La bellezza è ormai svalutata e questo è l'unica cosa che Tara porta ad un matrimonio. In termini imprenditoriali, è un bene temporanio, non durevole.

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