sabato 26 ottobre 2019

CORDEL ENCANTADO - La liberazione (35-36)


La polizia di Formosura, la vicina città, ha intenzione di trasferire il capitano Herculano e di esibirlo come un trofeo. I poteri locali invece si muovono per riuscire in qualche modo a liberarlo, anche perché il Prefetto vuole indietro sua moglie ed è pronto a tutto pur di ottenerla.


Jesuino e Açucena, nonostante i contrasti avuti, si riconciliano, sempre in segreto, visto che i genitori di lei ormai odiano il ragazzo per il semplice fatto di essere il figlio del Re dei cangaceiros, e lo reputano responsabile della morte di Cicero, che nel frattempo, al campo, si riprende sempre di più.


Lo scambio di prigionieri viene organizzato alle spalle della polizia d Formosura. Bartolé, che nel frattempo ha salvato la bella Antonia dalle grinfie del malvagio fratello, offrendole alloggio nella sua casa e promettendo di rispettarla fino alle nozze, appoggia il piano.


Il cibo prelibato cucinato da Maria Cesaria distrae i poliziotti ed Herculano viene portato dalla bella Penelope, insieme al Prefetto e a Bartolé, al punto d'incontro dove dovrebbe avvenire lo scambio. Peccato che la donna sia riuscita a fuggire e la loro attesa si riveli inutile.


La polizia li ritrova nuovamente ed Herculano viene riportato nuovamente in carcere. Intanto al palazzo Augusto, geloso delle attenzioni che Maria Cesaria sta rivolgendo al capo dei Cangaiceros, lotta con i suoi sentimenti, fino al punto in cui si dichiara alla giovane e chiede la sua mano. A notare la loro relazione è il Generale, che sembra in qualche modo disapprovare.


Jesuino, deciso a tutto pur di liberare il padre, si consulta con la sua banda e decidono di unirsi ai cangaiceros per poterlo liberare proprio il giorno del suo trasferimento. Chiede l'intervento di Fubá, che vede come un elemento chiave del loro gruppo.


Preoccupato per Dora, Felipe la segue di nascosto, ma la ragazza ha tutte le capacità di cui hanno bisogno gli eroi e quando i poliziotti vengono fermati dai banditi, sarà proprio Fubá a puntare un coltello alla gola del capitano della polizia, costringendolo a consegnare Herculano.


Il padre, orgoglioso, ringrazia il figlio e gli dice che è pronto ad accettare i suoi tempi e che non gli farà più pressioni, anche se continuerà a sognare il momento in cui si unirà alla sua banda di giustizieri.


Nel frattempo il capitano della polizia, umiliato dai banditi, è disposto a tutto pur di scoprire chi sia il bandito mascherato che lo ha sfidato. Ad arrivare alla sua identità, attraverso solo la logica sarà Timóteo, decido a tutto pur di sbarazzarsi del suo rivale in amore.

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