sabato 12 ottobre 2019

CORDEL ENCANTADO - La principessa Aurora (16-18)


Il famoso bacio delle favole, quello che risveglia l'eroina da un sonno profondo, ha il suo magico effetto anche in questo racconto che mescola elementi di fantasia ad altri elementi classici del genere telenovelas. Jesuino risveglia Açucena con il potere del suo amore, ma le sue condizioni sono ancora estremamente critiche e tutti disperano di poterla salvare.


Açucena riesce comunque a raccontare che la sua fuga è stata motivata dall'ennesimo tentativo diTimóteo di rapirla e di farle del male, notizia che manda su tutte le furie Jesuino e che spinge finalmente Dona Virtuosa, la madre di Açucena, a raccontare la verità sul conto della figlia.


Recatasi al palazzo del Governo, la donna riesce a parlare con Re Augusto e con sua madre, anche se Nicolas cerca di mandarla via. La donna confessa al Re di averlo ingannato e che sua figlia è davvero la principessa Aurora da lui tanto cercata. A conferma di quanto detto, gli mostra la medaglia che la bambina portava al collo quando la Regina Cristina gliel'ha affidata.


Augusto è travolta dalla gioia e dalla preoccupazione allo stesso tempo. Nel frattempo alla fazenda del Colonnello, Jesuino, con l'appoggio di Eusebio e di sua madre, sta cercando di portare via Açucena, ma Timóteo arriva intenzionato a bloccarlo. Sarà l'intervento del re, con la clamorosa notizia sull'identità di Açucena, a risolvere la situazione.


La giovane viene portata al palazzo del Governo, in compagnia dei genitori e di Jesuino. Con i migliori medici e con l'affetto di una famiglia ritrovata, Açucena si salva, ma al suo risveglio il suo mondo è cambiato. La madre le rivela l'identità segreta che ha cercato per anni di cancellare, ovvero che lei è la famosa principessa Aurora.


Açucena è turbata. Pur commossa dal racconto del Re, non riesce a condividere i sentimenti di questa nuova famiglia, ma soprattutto non ha nessuna intenzione di cambiare i suoi piani per abbracciare le questioni del lontano regno di Serafia.


Augusto vorrebbe portare Açucena nel suo regno, farle sposare Felipe, che è infatuato della ragazza, ricongiungendo i due regni e rispettando gli accordi di pace, ma la figlia vuole rimanere a Brogodó e sposare Jesuino, che ama da una vita.


La madre di Augusto lo prega di avere pazienza e di aspettare che la ragazza possa capire il proprio destino. Nel frattempo Cisero, il fratello adottivo di Açucena, viene ripescato in fin di vita da Herculano e curato con premura.


Il ragazzo resta affascinato dalla vita dei gangaceiros e decide di unirsi a loro, malgrado l'opinione contraria della famiglia e del suo amico Jesuino. Herculano rifiuta, vedendolo come un ragazzo, ma soprattutto non volendo inasprire i rapporto con il figlio, che ancora rivendica al suo fianco.


Nel frattempo il Profeta, un uomo santo, ma che molti giudicano un pazzo, riesce a salvare Açucena dall'ennesimo tentativo di Timóteo di introdursi nel palazzo e di rapirla. L'uomo riconosce in lei il famoso fiore di una sua visione, ma, guardando Augusto, gli rivela che non è lui il Re che stava aspettando, convinto che, prima o poi, il vero sovrano arriverà

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